La cultura si fruisce solo col Green Pass. Parte la campagna social del Ministero

Il messaggio è molto semplice: chi si chiama fuori dalla campagna vaccinale di massa che è l'unica arma per arginare la pandemia che ha messo in ginocchio il mondo non potrà partecipare alla vita culturale

Lo auspicavamo ieri e poche ore dopo si è concretizzato. L’impegno di comunicazione del Ministero della Cultura in vista del Green Pass Day del 6 agosto (data a partire dalla quale finalmente chi si sta sottraendo di propria volontà alla vaccinazione vedrà limitate le proprie libertà), è in rampa di lancio e in anteprima possiamo mostrarne la creatività frutto di un lavoro del team interno del Collegio Romano. Debutta infatti il 5 agosto, con ventiquattrore di anticipo sulla data fatidica, la campagna social del MiC che, ci auguriamo, darà  un po’ di respiro ai tanti musei italiani che sono finiti sotto tiro dagli atteggiamenti vigliacchi dei no vax.  “Si tratta di una campagna istituzionale per il momento”, spiegano fonti del Ministero, “ma in occasione della Mostra del Cinema, tra un mesetto, debutteremo con una comunicazione molto più calda orientata in particolare sulle sale“.

GREEN PASS OBBLIGATORIO PER I LAVORATORI DEI MUSEI?

Intanto in queste ore il dicastero guidato da Dario Franceschini è impegnato in una cabina di regia assieme al resto del Governo per definire al meglio il perimetro di applicazione delle nuove normative sulla certificazione verde. In particolare per quanto riguarda gli aspetti giuslavoristici. Della serie: se i fruitori di un ambiente sono obbligati al green pass, come possono non essere obbligati anche i lavoratori che stazionano in quello stesso ambiente? Assieme a insegnanti e operatori del mondo della ristorazione, infatti, la vaccinazione potrebbe diventare di fatto obbligatoria per tutti i lavoratori del mondo della cultura, dai musei ai teatri passando per le aree archeologiche e le biblioteche. Speriamo si verifichi anche questo passo in avanti. In questo momento altre strade per combattere l’emergenza non ve ne sono.

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Redazione

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