Vittorio Sgarbi si candida a sindaco di Roma con il suo movimento “Rinascimento”

Il noto critico d’arte annuncia la sua candidatura a sindaco della Capitale con un post sulla propria pagina Facebook. “Alle prossime elezioni amministrative di Roma sulla scheda elettorale troverete anche il mio nome”, e spara a zero contro Virginia Raggi

“La sindacatura di Virginia Raggi passerà alla storia come la più grave calamità naturale dopo il grande incendio di Roma del 64 d. C. ai tempi dell’imperatore Nerone. C’è da ricostruire una città e ridarle la dignità di Capitale”. Con queste parole Vittorio Sgarbi (Ferrara, 1952) annuncia la sua candidatura a sindaco alle elezioni amministrative di Roma che si terranno nel 2021. Il noto critico d’arte – attualmente Presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Canova Onlus di Possagno (Treviso), del MART – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto,  della Fondazione Ferrara Arte, deputato alla Camera e sindaco di Sutri (in provincia di Viterbo) – correrà con il simbolo di “Rinascimento”, movimento da lui fondato nel 2017 e da allora presente in numerose tornate elettorali, ultima quella in Valle d’Aosta dove ha ottenuto il 5% alle regionali e portato  al ballottaggio, nel capoluogo,  il candidato sindaco. “Alle prossime elezioni amministrative di Roma sulla scheda elettorale troverete anche il mio nome”, ha commentato Sgarbi sulla sua pagina Facebook.

LA CANDIDATURA DI SGARBI A SINDACO DI ROMA. LO SCENARIO POLITICO

“La candidatura di Sgarbi”, si legge nella nota stampa ufficiale, “rompe gli indugi nel centrodestra e costringe i leader di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia al confronto. Sgarbi non sarà solo. Con lui associazioni, comitati, movimenti civici, e tra questi il movimento ‘No euro – Italia Libera’, guidato da Gian Luca Proietti Toppi, con cui ha recentemente promosso la raccolta di firme per il referendum d’indirizzo per la fuoriuscita dell’Italia dall’Unione Europea”. Come risponderà il centrodestra alla candidatura del vulcanico critico d’arte? Per certi versi la candidatura – metà seria e metà faceta come molte candidature d’assalto di Sgarbi – potrebbe anche togliere le castagne dal fuoco dei partiti. Forza Italia, Lega si ritrovano in città privi di una reale classe dirigente e con i grandi nomi e i cavalli di razza del tutto privi della più lontana voglia di misurarsi con le difficoltà di una città che appare anno dopo anno ingovernabile. Fratelli d’Italia, invece, che una classe dirigente cittadina ce l’avrebbe, vive il netto rifiuto a riprovarci da parte della sua leader, Giorgia Meloni, che ha intenzioni esclusivamente di battersi su una scala nazionale e non locale. Il nome del giornalista Giletti, rimbalzato nelle ultime ore, conferma questo disagio. Non è da escludere quindi che la candidatura-boutade si trasformi in qualcos’altro. Nell’attesa di qualcuno – ma questo vale anche per la sinistra – che prenda davvero sul serio i problemi gravissimi della più malandata capitale europea.

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Redazione

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