740 milioni per il patrimonio culturale italiano. Una selezione dei 59 interventi da Nord a Sud

I fondi Cipe andranno a finanziare 59 progetti. Dal recupero dei centri storici di Napoli, Palermo, Cosenza e Taranto, alla buffer zone di Pompei e la Casa Museo di Raffaello a Urbino per i 500 anni dalla morte nel 2020.

È un piano di investimenti da 740 milioni quello approvato in questi giorni dal Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) – l’organo collegiale che si riunisce periodicamente per coordinare le decisioni in materia di politica economica a livello nazionale, comunitario e internazionale – per realizzare 59 interventi sul patrimonio culturale italiano. Interventi che, nel rafforzare l’offerta culturale e potenziare i sistemi urbani e di promozione turistica del Paese, andranno a completare la programmazione strategica portata avanti dal Mibact negli ultimi 4 anni attraverso diversi piani e programmi finanziati da fondi nazionali e comunitari. “Il piano del Mibact approvato dal Cipe sosterrà nuovi interventi di quel ‘cantiere cultura Italia’ avviato quattro anni fa per recuperare un colpevole ritardo nell’adempimento dell’articolo 9 della Costituzione che investe la Repubblica del compito di salvaguardare il patrimonio culturale e paesaggistico della nazione”, ha dichiarato il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini. “Da un fondo di poco meno di 40 milioni di euro per il recupero dei beni artistici, archeologici e monumentali si è passati a oltre 4 miliardi di euro. Un segnale forte di quanto si sia investito in cultura e turismo in questi 4 anni”. Gli interventi vanno dalla riqualificazione di intere aree urbane del Sud Italia, al sostegno delle produzioni audiovisivo e dello spettacolo e delle imprese culturali e creative legate alla valorizzazione di personaggi e eventi che contribuiscono a promuovere l’immagine dell’Italia nel mondo, anche in occasione delle grandi celebrazioni nazionali. Eccone una selezione.

– Claudia Giraud

CENTRI STORICI DI COSENZA, NAPOLI, TARANTO E PALERMO

La Cattedrale di Palermo

La Cattedrale di Palermo

C’è anche Palermo Capitale Italiana della Cultura tra le quattro città del Sud (le altre sono Cosenza, Napoli, Taranto) che riceveranno 360 milioni di euro di fondi europei per la riqualificazione urbana del centro storico, con l’assegnazione di 90 milioni di euro ciascuno. A Palermo le risorse andranno ad aggiungersi al milione di euro già stanziato dal Mibact per tutte le capitali della cultura, che sarà impiegato nella formazione dei giovani palermitani attraverso borse di studio per scambi internazionali, e ai 6,5 milioni di euro di fondi comunali stanziati per eventi e per la valorizzazione del patrimonio storico-artistico. Se a Napoli gli interventi partiranno dal recupero e dalla rifunzionalizzazione degli attrattori culturali, dal miglioramento della loro fruibilità e della promozione di attività e servizi per il turismo, con l’obiettivo di valorizzare l’intera area urbana, a Cosenza la precedenza andrà alla salvaguardia, alla messa in sicurezza e alla valorizzazione del suo centro storico, interessato da gravi crolli nel giugno 2015. A Taranto, infine, gli interventi saranno attuati nel quadro del Piano di riqualificazione della “Città Vecchia”, all’interno della nuova offerta turistico-culturale di Taranto Polo internazionale dell’archeologia della Magna Grecia, attraverso l’interazione tra il MARTA – il Museo archeologico nazionale di Taranto restituito al pubblico nella sua veste rinnovata nel luglio 2016 – e alcuni siti del territorio provinciale tarantino, nonché di città d’arte emergente.

BUFFER ZONE DI POMPEI

Scavi Pompei Antica

Scavi Pompei Antica

10 milioni di euro saranno utilizzati per il rilancio del patrimonio culturale nella cosiddetta Buffer Zone di Pompei, che identifica il territorio composto da ben nove comuni (Pompei, Ercolano, Boscoreale, Boscotrecase, Castellammare di Stabia, Torre Annunziata, Torre del Greco, Portici e Trecase) che circondano il comprensorio dei siti Unesco di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata. L’obiettivo sarà quello di migliorare i collegamenti tra i singoli siti archeologici vesuviani, con lo scopo di trasformare l’area in un unico attrattore culturale.

GRANDE PROGETTO OSTIA ANTICA

Ostia antica

Ostia antica

Sull’onda dei risultati positivi ottenuti a Pompei, i 32 milioni di euro previsti per il Parco Archeologico di Ostia Antica – il complesso di aree archeologiche che trovano il fulcro tradizionale nella città romana  di  Ostia  e,  più  di  recente,  anche  nell’ampia  area di infrastrutture  eminentemente  portuali e commerciali  che,  insieme alle aree abitative ancora non indagate, andarono a costituire la città di Portus –  sono risorse importanti. Queste consentiranno di fare manutenzione e valorizzazione permanente del sito archeologico sul litorale laziale, anche per quello che riguarda le strutture di collegamento e accesso, nonché della riapertura di alcune aree. La proposta d’intervento al Parco Archeologico dei Porti imperiali di Claudio e di Traiano a Fiumicino vuole, inoltre, riconnettere il complesso archeologico di Portus in un sistema di visita unitario, ma articolato nelle due parti in cui è oggi divisa la proprietà demaniale, che ne esalti il carattere di paesaggio, il valore storico-artistico e naturalistico e le diverse componenti al suo interno: complesso del porto di Claudio, complesso delle navi antiche, parco del porto di Traiano.

Parco Archeologico Ostia Antica
Viale dei Romagnoli, 717,
Roma
http://www.ostiaantica.beniculturali.it

VIA DELL’AMORE ALLE CINQUE TERRE

Via dell'Amore Cinque Terre

Via dell’Amore Cinque Terre

7 milioni di euro saranno utilizzati per il consolidamento e il ripristino della Via dell’Amore alle Cinque Terre, la passeggiata a picco sul mare lunga 800 metri tra Riomaggiore e Manarola, nel Levante ligure, chiusa dal 2012, quando una frana ferì alcuni turisti. Un finanziamento che va ad aggiungersi ai 5 milioni già attivati dalla Giunta regionale ligure e rientra nel piano nazionale degli interventi sul patrimonio culturale a conferma di come la valorizzazione di un paesaggio unico come quello delle Cinque Terre sia cultura.

PALAZZO CARIGNANO A TORINO

Palazzo Carignano a Torino

Palazzo Carignano a Torino

4,4 milioni di euro serviranno per il restauro e la valorizzazione di Palazzo Carignano a Torino, uno dei più suggestivi ed imponenti palazzi del Seicento italiano, sorto per volontà di Emanuele Filiberto di Savoia-Carignano, su progetto del padre teatino Guarino Guarini che ne ha iniziato la costruzione nel 1679. Sede del primo Parlamento Subalpino, il Palazzo ospita nelle sale del piano nobile il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano che è stato riaperto al pubblico, grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo, nel 2011 con una mostra dedicata a Stefano Maria Legnani detto il Legnanino, il valente pittore che fra fine Sei e inizio Settecento ne ha decorato gli interni. Dopo mezzo secolo è attualmente fruibile con un percorso stabile di visita all’appartamento di Mezzogiorno, detto anche dei Principi: si tratta di un percorso concepito ‘in divenire’, destinato cioè ad ampliarsi e arricchirsi man mano che le indagini avviate aumenteranno il livello di conoscenza sul palazzo, sulle vicende e sui personaggi che lo hanno abitato.

Palazzo Carignano,
Via Accademia delle Scienze, 5,
Torino
www.museorisorgimentotorino.it/

CASA MUSEO DI RAFFAELLO A URBINO

Casa di Raffaello a Urbino

Casa Museo di Raffaello a Urbino

1 milione di euro sarà utilizzato per la riqualificazione della Casa Museo di Raffaello – la casa natale dell’artista urbinate in centro a Urbino – in vista delle celebrazioni dei cinquecento anni dalla sua morte che si terranno nel 2020. Fondi che vanno ad aggiungersi al finanziamento di un milione e 150 mila euro previsto da una legge ad hoc pensata proprio per questo anniversario in terra marchigiana: un’importante occasione di rilancio turistico del territorio, dopo il calo delle presenze nelle regioni colpite dal terremoto.

Museo Casa Natale di Raffaello,
Via Raffaello Sanzio, 57
61029 Urbino
www.accademiaraffaello.it

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

Scopri di più