Inaugura Art Basel Miami Beach. Le prime immagini dalla fiera in Florida

Inaugura Art Basel Miami Beach con 268 gallerie e tantissimi “pezzi grossi”. Siamo andati a visitarla. Ecco le prime impressioni.

Fino a domenica 9 dicembre il mondo dell’arte che conta è tutto riunito al Convention Center di Miami Beach: 268 gallerie provenienti da 35 paesi espongono le opere di migliaia di artisti, dai grandi maestri del ‘900 ai talenti emergenti. Questa è la diciassettesima edizione della fiera Art Basel Miami Beach. Delle gallerie presenti, più della metà ha spazi espositivi nel continente americano, facendo di Art Basel MB l’evento d’arte più importante per questa parte del mondo, con una grossa presenza di espositori e artisti dell’America del Sud, di cui Miami già da qualche anno sta diventando una sorta di capitale culturale non ufficiale. Quest’anno le nuove partecipazioni sono 29 e di nuovo c’è anche l’ampliamento e ristrutturazione dei locali del Convention Center che ospitano la fiera e che stanno crescendo insieme a questa.

POSITIONS E NOVA

Girando tra gli stand dell’immenso spazio espositivo si incontrano le più prestigiose gallerie del mondo che si presentano con le opere migliori in catalogo. La storia dell’arte moderna e contemporanea è in vendita tra gli stand della fiera, ma non mancano le occasioni di visibilità per gli emergenti. Positions è una sezione della fiera in cui le gallerie selezionate espongono un singolo progetto di un nuovo talento: quest’anno le gallerie sono 14, di cui otto partecipano ad Art Basel per la prima volta. Nell’ambito di Nova invece si possono esporre fino a tre artisti. Quest’anno la sezione conta 29 espositori che si sono sbizzarriti in allestimenti originali come quello della londinese Josh Lilley che inserisce le opere di Derek Fordjour in un’ambientazione da garage; o quello delle giocose opere di Claudia Martinez Garay, esposte dalla galleria Grimm (Amsterdam, New York).
In occasione della presentazione alla stampa mercoledì mattina, Marc Spiegler, global director di Art Basel, ha commentato: “Per via del tipo di gallerie che partecipano, dell’atmosfera di questa zona e del modo in cui la fiera mette insieme il mondo culturale dell’intero continente americano, questa fiera continua ad essere un luogo che trasforma i compratori in collezionisti e i collezionisti in mecenati delle arti. Quando entriamo in questa settimana, per noi di Art Basel la principale ambizione è di connettere il maggior numero possibile di gallerie con il maggior numero possibile di sostenitori dell’arte. E quando ci riusciamo, centinaia di artisti e decine di gallerie sentono un impatto diretto e immediato sulle proprie carriere e capacità di sostenere e sviluppare le proprie attività e la propria pratica”.

SURVEY

Guarda invece al passato Survey, una sezione che riunisce 16 presentazioni di lavori realizzati prima del 2000 e che quest’anno dà spazio, tra l’altro, all’esperienza afroamericana e nera, lasciando intravedere le tensioni culturali generate da un presente politico che ricorda momenti del passato. Potente e rilevante nel dibattito attuale, lo spazio che la galleria Tibor de Nagy dedica al defunto artista newyorchese Larry Rivers, creando un dialogo e una contrapposizione tra la nudità maschile e quella femminile.
Nella parte centrale della fiera trovano spazio le gallerie più blasonate. Gagosian porta a Miami Beach pezzi importanti, tra cui diversi Warhol e Lichtenstein; Landau Fine Art sfoggia, tra gli altri, dei Mirò, Dubuffet, Leger e Giacometti; negli spazi della Simon Lee Gallery si incontrano un Michelangelo Pistoletto e un Luciano Fabro; in quelli di Di Donna ci sono lavori di Calder, Kandinsky, Magritte; la newyorchese Kasmin espone Max Ernst, Constantin Brancusi, Frank Stella; Perrotin crea un suggestivo ingresso con gli orsi-tappeto di Paola Pivi; la galleria Lévy Gorvy dedica ampio spazio a Keith Haring, come fa Templon con i lavori di George Segal.

Maurita Cardone

Miami Beach// fino al 9 dicembre 2018
Art Basel Miami Beach
Convention Center

www.artbasel.com

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Maurita Cardone

Maurita Cardone

Giornalista freelance, abruzzese di nascita e di carattere, eterna esploratrice, scrivo per passione e compulsione da quando ho memoria di me. Ho lavorato per Il Tempo, Il Sole 24 Ore, La Nuova Ecologia, QualEnergia, L'Indro. Dal 2011 New York è…

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