Lettere da un collettivo. Scuola e lavoro

La lettera numero 31 – la seconda firmata dal collettivo ALAgroup, dopo il passaggio di testimone da Maria Rosa Sossai – è indirizzata ai ventitré studenti e studentesse della classe 4M dell’Istituto Luigi Einaudi di Roma.

Care e cari Jessica, Sara, Giorgia, Leyla, Gabriele, Giorgia, Andrea, Andrea, Alessio, Michela, Valerio, Stefania, Edrian, Samer, Alice, Giulia, Sharan, Eleonora, Elisa, Thomas, Erika, Manuel, Osvaldinho,
le due settimane intense trascorse insieme dal 9 al 20 gennaio sono state l’anima del workshop diretto dall’artista Sreshta Rit Premnath, su invito della Nomas Foundation, nell’ambito del progetto alternanza scuola/lavoro della direzione generale del MiBACT. Nei mesi precedenti il laboratorio, Rit ci ha inviato testi, articoli, capitoli da leggere, su cui riflettere insieme. Con lui abbiamo parlato e progettato i criteri da adottare, che scaturivano dagli insegnamenti e dalle idee dei pedagoghi Paulo Freire, Ivan Illich, Augusto Boal, Gayatri Chakravorty Spivak. Il programma prevedeva esercizi fisici, intellettuali, spazi di dialogo, margini di errore, con una tensione verso la creazione di un corpo collettivo.

Abbiamo deciso di mettere da parte i programmi, le aspettative, gli obiettivi precedentemente prefissati. Ma come valutare il risultato? Come conteggiare la partecipazione? Come quantificare il coinvolgimento?

Quello che non avevamo preso in considerazione erano i nostri interlocutori, cioè voi. Quando ci siamo incontrati, avete accolto subito le nostre proposte, ma c’era una certa ritrosia nel vostro modo di partecipare, e appariva chiaro che dipendeva dal fatto che consideravate le ore di alternanza scuola/lavoro un adempimento obbligatorio. E allora abbiamo deciso di mettere da parte i programmi, le aspettative, gli obiettivi precedentemente prefissati. Ma come valutare il risultato? Come conteggiare la partecipazione? Come quantificare il coinvolgimento? Scriveva Paulo Freire: “Non c’è dialogo […] quando manca una grande fede negli uomini. Fede nel loro potere di fare e rifare. Di creare e ricreare” (Pedagogia degli oppressi, 1968). Ed è proprio sulla fiducia nella vostra creatività che si è basata la nostra relazione.
Abbiamo ricevuto altrettanta fiducia, da voi e da Rit. Poi ci siamo tutti affidati a Bachcu, a Mou, a Layla, che ci hanno accolto nella comunità bangladese di Roma a Tor Pignattara, raccontandoci le loro storie. Nelle vostre mani hanno preso forma i progetti ispirati ai discorsi e ai momenti di condivisione vissuti insieme. Nel corso delle settimane, in modo spontaneo e organico, vi siete trasformati in giornalisti, disegnatori, scrittori, fumettisti, performer, videomaker, fotografi. Abbiamo ricercato non soltanto le informazioni e i contenuti, ma anche un modo diverso di lavorare e vivere insieme, e costruire una comunità capace di generare benessere e autostima. E la nostra storia è continuata con la mostra Cadere/Rose allo spazio espositivo della Nomas Foundation.

– ALAgroup

www.nomasfoundation.com

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #36

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ALA Accademia Libera delle Arti è una piattaforma di educazione e arte contemporanea fondata nel 2012 che, proseguendo il lavoro iniziato nel 2010 con esterno22, elegge gli artisti come figure centrali del processo di apprendimento e insegnamento inteso come spazio…

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