Mujeres en las Artes Visuales lancia un software per contrastare la disparità di genere nei musei

L’associazione spagnola, composta da donne attive nel mondo delle arti, promuove e incentiva l’attività delle professioniste del settore. Anche attraverso un software appositamente pensato per i musei

Da tempo ormai i musei si fanno portavoce e riflesso della storia contemporanea, partecipando attivamente ai dibattiti che riguardano società e politica e prendendo spesso posizioni ben precise su questioni che, almeno solo in apparenza, sembrerebbero non avere attinenza con il mondo dell’arte stricto sensu. Tra i temi più spinosi discussi negli ultimi anni nel mondo dell’arte è senza dubbio quello della disparità di genere tra artisti e artiste: risale al 2018 infatti il rapporto compilato dal curatore Marijke Steedman per Freelands, fondazione nata dalla volontà della imprenditrice e filantropa australiana Elisabeth Murdoch, secondo cui nel 2017 solo il 22% delle mostre personali presentate dai maggiori musei di Londra sono state dedicate ad artiste donne, registrando un calo dell’8% rispetto al 2016. Inoltre, nel 2017 solo il 28% degli artisti rappresentati dalle maggiori gallerie commerciali di Londra erano donne, con un calo del 29% rispetto al 2016. Una situazione che si traduce, in termini pratici, nell’esclusione delle artiste dal mercato dell’arte, al contrario degli uomini, la cui presenza continua a primeggiare in musei, gallerie e aste. Per contrastare questa sproporzione e per riequilibrare la presenza maschile e femminile nei musei, arriva uno strumento, per la precisione un software, che consentirà alle istituzioni museali di monitorare ed eventualmente correggere le disparità di genere nelle loro collezioni, ideato dalla non profit spagnola Mujeres en las Artes Visuales (MAV).

L’ASSOCIAZIONE MUJERES EN LAS ARTES VISUALES 

Nata in Spagna nel 2009, Mujeres en las Artes Visuales è un’associazione che conta oltre 500 professioniste attive nel settore artistico (artiste, critiche, collezioniste, curatrici, allestitrici, insegnanti, direttrici di centri d’arte, galleriste, manager, giornaliste), con lo scopo di promuovere la visibilità delle donne nel sistema dell’arte e combattere la discriminazione di genere. Attraverso il proprio Osservatorio, l’associazione monitora ed elabora dati sulla situazione delle professioniste del settore artistico in Spagna, oltre a collaborare con musei e istituzioni culturali spagnole per attuare politiche di parità di genere. 

IL SOFTWARE DI MUJERES EN LAS ARTES VISUALES CONTRO LA DISPARITÀ DI GENERE 

Nel 2020, Mujeres en las Artes Visuales rilascerà un servizio di analisi digitale che fornirà dettagli sulla ripartizione di genere delle collezioni di un museo, offrendo suggerimenti su misura per migliorare o correggere eventuali disparità. Il software permetterà inoltre di controllare quanto i musei spendono per l’acquisizione di opere realizzate da donne rispetto a quelle realizzate da uomini, e quanto spazio viene occupato da artisti e artiste all’interno del museo. Oltre a questi tool, sarà poi possibile analizzare quanta visibilità viene data alle donne rispetto agli uomini. L’obiettivo del progetto, ha dichiarato la presidente di MAV María José Magaña a El Pais, non è “effettuare controlli che denuncino i metodi di un museo come errati, ma imparare insieme per migliorare”. 

– Desirée Maida

www.mav.org.es

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

Scopri di più