Ideal-Types [Chapter 2]

Informazioni Evento

Luogo
MARIGNANA ARTE
Dorsoduro 141, 30123, Venezia, Italia
Date
Dal al

Inaugurazione: martedì, 7 maggio ore 17.00 - 22.00
Aperture straordinarie: da mercoledì 8 a domenica 12 maggio ore 10.00 - 20.00

Dorsoduro, 141
Rio Terà dei Catecumeni

Orari: martedì e mercoledì, 14.00 - 18.30; da giovedì a sabato, 11.00 - 13.30 / 14.00 - 18.30; domenica e lunedì chiuso o su appuntamento

Vernissage
07/05/2019

ore 17

Artisti
Maurizio Donzelli, Antonio Scaccabarozzi, Alice Pedroletti, Verònica Vàzquez, Artur Lescher, Athanasios Argianas, Nancy Genn, James Lewis
Curatori
Augusto Cramerotti, Elsa Barbieri
Uffici stampa
THE KNACK STUDIO
Generi
arte contemporanea, collettiva
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Marignana Arte presenta la mostra IDEAL-TYPES [Chapter 2], a cura di Alfredo Cramerotti e Elsa Barbieri.

Comunicato stampa

A Venezia, dal 7 maggio al 7 settembre 2019, Marignana Arte presenta la mostra IDEAL-TYPES [Chapter 2], a cura di Alfredo Cramerotti e Elsa Barbieri.
Ispirandosi alla teoria del sociologo Max Weber, secondo cui per studiare un’azione sociale senza ridurne le particolarità a una collezione di singoli eventi si deve partire dalla percezione che l’individuo ha del mondo reale, questo progetto espositivo ongoing è pensato come uno strumento speculativo che permette di misurare la realtà: il tipo-ideale (Idealtypus).
Gli otto artisti internazionali invitati a confrontarsi con le rispettive opere, tra loro e con lo spazio della galleria, per formulare il linguaggio artistico che traduca visivamente le relazioni nel pensiero quando si cerca di enunciare un concetto, sono: Athanasios Argianas, Maurizio Donzelli, Nancy Genn, Artur Lescher, James Lewis, Alice Pedroletti, Antonio Scaccabarozzi e Verónica Vázquez.
Paradigma metodologico mai rintracciabile empiricamente nella sua purezza concettuale, il tipo-ideale è inteso come un’utopia che condivide caratteristiche con gli oggetti reali, pur non corrispondendo ad alcun esempio specifico. Con esso deve essere comparata la materialità dell’esistenza per illustrare gli elementi significativi del suo contenuto empirico.
Si tratta, quindi, di adottare qualcosa di immaginario o intangibile per capire meglio il concreto. Il concetto non copia la vita reale, ma ne sottolinea le connessioni più intrinseche. Senza alcuna pretesa di oggettività, gli artisti costruiscono un tipo di verosimiglianza seducente, meticoloso e inconsistente con cui verificarlo empiricamente. Isolando dal complesso delle interazioni un particolare fenomeno e cogliendo nella ripetizione del medesimo gli elementi uniformi, procedono ognuno nella costruzione del tipo-ideale, che opera come dispositivo di misurazione unilaterale e razionale della realtà.
Le opere esposte nella collettiva interrogano lo spettatore stimolandolo a sempre nuove letture dell’essere, in una conversazione visiva e spaziale. I tre bassorilievi a parete della serie "Clay Pressings" (2016-18) di Athanasios Argianas suggeriscono uno spazio liminale, in cui i sistemi e i meccanismi si scambiano liberamente con l’intuizione. L’arazzo "Angelicato" (2014) di Maurizio Donzelli è il risultato di un’approfondita ricerca sulla manipolazione dell’immagine. Le opere in carta di Nancy Genn, "Construct Blu I" (2003), "Construct Yellow" (2003) e "Rainbars 6" (2011), sono lavori corposi, ricchi, stratificati, carichi di spiritualità. Il loro materiale semplice, grezzo, si accorda alle peculiari variazioni di cromie e trame emanando un acuto e sensibile lirismo. La scultura di acciaio "Sem Título, Da Série Nexus #2" (2013) di Artur Lescher è composta da pezzi singoli in sospensione, che mettono in luce il loro volume e negano l’azione della forza di gravità. Il lavoro in legno, vernice, resina e piombo di James Lewis, "Diseases of Warm Lands (Rhombus)" (2018), corrisponde ad un’estinta costellazione di stelle ed è un monumento visivo all’impossibilità di definire i parametri della comprensione e degli sforzi umani. "Study for a sculpture" (2016-19) di Alice Pedroletti è una serie di sculture di carta colorate, temporanee e fragili, come prototipi senza uno scopo ma con tutte le possibili funzioni. I lavori della serie "Essenziali" (1990-95) di Antonio Scaccabarozzi sono auto-rappresentazioni del corpo pittorico; libere pennellate di puro colore, ampie, oblique, esatte e potenti, senza supporto. Risultato dell’interpretazione dell’esercizio dell’assemblage e della tessitura contemporanea, "De la série tapices con metales" (2016), "Escultura en acero I" (2016) e "Sin Título" (2018) di Verónica Vázquez esprimono il valore re-performing della materia.

Artisti in mostra:
Athanasios Argianas (1976, Atene, Grecia; vive e lavora a Londra)
Maurizio Donzelli (1958, Brescia, Italia; vive e lavora a Brescia)
Nancy Genn (1930, San Francisco, Stati Uniti; vive e lavora a San Francisco)
Artur Lescher (1962, San Paolo, Brasile; vive e lavora a San Paolo)
James Lewis (1986, Londra, Inghilterra; vive e lavora a Vienna)
Alice Pedroletti (1978, Milano, Italia; vive e lavora a Milano)
Antonio Scaccabarozzi (1936 - 2010, Lecco, Italia)
Verónica Vázquez (1970, Treinta y Tres, Uruguay; vive e lavora in Uruguay)

Co-curatori:
Alfredo Cramerotti, direttore MOSTYN Wales, capo curatore MutualArt / APT Artist Pension Trust, curatore associato CCANW - Centre for Contemporary Art and the Natural World
Elsa Barbieri, curatrice indipendente

Accompagna la mostra un catalogo bilingue italiano / inglese.