Ico Parisi – Disegnare il ferro

Informazioni Evento

Luogo
ROBERTA LIETTI - ARTE CONTEMPORANEA
Via Armando Diaz 3, Como, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì al sabato, h. 15:30 – 19:00

Vernissage
16/06/2011

ore 18.30

Biglietti

ingresso libero

Editori
VERBUS EDITRICE
Artisti
Ico Parisi
Curatori
Luigi Cavadini
Generi
design, personale

In mostra 4 pezzi di design inediti degli anni ’50 e ’60 disegnati da Ico Parisi

Comunicato stampa

Dal 16 giugno al 2 luglio 2011, presso la Galleria Roberta Lietti Arte Contemporanea, si tiene la mostra ICO PARISI “DISEGNARE IL FERRO”, in cui vengono presentati per la prima volta al pubblico quattro progetti di design originali degli anni ’50 e ’60 attribuiti all’estro creativo di Ico Parisi (Palermo, 1916 – Como, 1996). Il percorso, semplice ed essenziale, si compone di 10 pezzi: 6 chaise longue, 1 tavolo, 1 panca e 2 tripoline: tutti oggetti in ferro rinvenuti casualmente in fondo al magazzino dell’azienda comasca Sampietro1927. Oggetti abbandonati da oltre cinquant’anni e coperti dagli inevitabili segni del tempo, eppure depositari di un segno universale e di un’ineguagliabile forza grafica del design. La mostra si svolge all’interno della Galleria Roberta Lietti Arte Contemporanea di Como, nel cuore dell’antica città murata, a pochi passi da dove un tempo si trovavano lo studio-negozio La Ruota di Ico e Luisa Parisi e la vecchia fucina dei Sampietro – ora trasferitasi a Lipomo – sempre pronta ad accogliere le istanze creative del grande architetto e designer, come racconta Mario Sampietro, attuale titolare dell’azienda e nipote del fondatore, suo omonimo e responsabile della realizzazione di molti oggetti disegnati da Ico Parisi. Nel complesso – si legge nella nota introduttiva al catalogo della mostra firmata dal critico d’arte Luigi Cavadini – questi arredi costituiscono un ulteriore elemento di valutazione del ruolo che Parisi ha svolto nell’ambito del design italiano, ruolo oggi sempre più apprezzato dagli storici e dai critici del design, assecondato anche dall’attenzione a lui riservata dal mercato internazionale.

In mostra anche tre pannelli di Manlio Rho simili a quelli esposti dall’artista nel 1957 con arredi di S.Alberio e I.Parisi per la mostra “ Colori e forme nella casa d’oggi”.

La mostra è curata da Roberta Lietti e Luigi Cavadini di Como, gli stessi a cui gli eredi dell'archietetto designer, scomparso esattamente quindici anni fa, hanno affidato l'incarico di autenticazione delle opere, dei mobili e degli oggetti di design.

Accompagna la mostra un catalogo Verbus Editrice, curato da Roberta Busnelli, direttore editoriale della rivista di Architettura e Design IQD, con testo introduttivo del critico d’arte Luigi Cavadini. Art direction a cura di Paolo Sostenio-Play Communication; servizio fotografico di Andrea Raffin-Onproductions. Traduzioni in lingua inglese di Alexander Skilling.

Ico Parisi. Nota biografica

Ico Parisi (Palermo 1916 - Como 1996) è stata una delle figure di particolare rilievo della cultura del ’900. Già attivo presso lo studio Terragni nel 1936, si laurea in architettura a Losanna nel 1950. Opera poi come architetto (si ricordano, fra gli altri, il Padiglione soggiorno della Triennale di Milano, 1954, la chiesa di Santa Maria dell’Osa a Fonteblanda di Grosseto, 1962, e le numerose abitazioni private), come designer (mobili, oggetti, vetri, ecc.), come “uomo delle utopie” che affronta presente e futuro con una serie di proposte provocatorie e ironiche. La sua ricerca architettonica ha operato spesso nella logica della integrazione delle arti coinvolgendo nei suoi progetti artisti contemporanei tra i più interessanti come Mario Radice, Lucio Fontana, Francesco Somaini, Alberto Burri, Fausto Melotti, César, ma anche personaggi come Michelangelo Antonioni. A lui e al suo lavoro hanno prestato attenzione la Biennale di Venezia (1976), la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (1979), il Musée d’Ixelles (1980), Documenta a Kassel (1982), il Centre Pompidou di Parigi (1983), il Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano (1986), la Galleria Civica di Modena (1990 e 1994), la Pinacoteca Civica di Como (1995)