Francesco Diotallevi – Bad Stories

Informazioni Evento

Luogo
BAG GALLERY
Borgo Ronchini 3, Parma, Italia
Date
Dal al

giovedì – domenica | 16.00 – 21.00
(anche su appuntamento)

Vernissage
09/06/2017

ore 18

Artisti
Francesco Diotallevi
Curatori
Domenico Russo
Generi
arte contemporanea, personale
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Diotallevi è l’artista della consapevolezza, dell’ironia e del coraggio. Si forma nel concettuale e nell’informale d’area bolognese, rompe con queste tradizioni per impiegare la pittura come narrazione della vita, nei suoi aspetti ironici e tragici, soprattutto tragicomici.

Comunicato stampa

Alle ore 18.00 di Venerdì 9 giugno 2017 inaugura la mostra di Francesco Diotallevi presso BAG Gallery, a Parma: “BAD STORIES” a cura di Domenico Russo. Diotallevi è l’artista della consapevolezza, dell’ironia e del coraggio. Si forma nel concettuale e nell’informale d’area bolognese, rompe con queste tradizioni per impiegare la pittura come narrazione della vita, nei suoi aspetti ironici e tragici, soprattutto tragicomici.
Nei lavori raccolti del gruppo di opere “BAD STORIES” si nota come egli sia in grado di sfruttare la potenza della comunicazione sarcastica per capovolgere il reale, opponendole frames in cui strampalati personaggi obbediscono a un gioco superiore, nelle loro linee scure, su colori accesi e accattivanti. Una piattaforma bidimensionale senza prospettiva è lo spazio iconico, dove esseri umani o animali perdono il loro senso in continui scivolamenti d’identità, talvolta incespicando verso la propria fine e raggiungendo, in ultimo, la loro forma definitiva.
Sono opere irresistibili, caramelle gommose a forma d’orsacchiotti di mille colori, giuggiole dal sapore vagamente e sorprendentemente amaro da far increspare il volto per l’acre gusto dell’esistenza che sprigionano in bocca. Non alcuni dei tanti placebo che ogni giorno ingoiamo sterilmente, ma la pillola rossa per l’accesso alla stasi della riflessione, contro l’immediatezza del linguaggio della mercificazione privo di contenuti.
Con l’utilizzo e la messa a nudo di alcune regole trappola del sistema comunicativo pubblicitario, dopo la prima fase di fascinoso divertimento, Diotallevi stimola il ragionamento avviando la seconda fase, quella d’ingresso nel processo d’elaborazione del pensiero dell’osservatore, perché solo svolgendo i segni e i simboli dell’opera, essa si completa sublimandosi nella mente di chi vi approccia. Sono storie e sono giochi, sono tele e sono itinerari lungo i quali i soggetti viaggiano dal supporto agli occhi, dallo sguardo alla mente grazie a un linguaggio personalissimo strutturato con la grammatica universale dell’ironia con la quale Diotallevi spezza i codici genetici di un’arte per addetti ai lavori, per dare vita a un crossing-over estetico segreto, un messaggio sottile di stili per una rappresentazione immediata degli inciampi della vita.

BAG GALLERY
Diotallevi, è presente con il suo lavoro nell’avanguardistica scuderia degli artisti in permanenza presso le “BAG Gallery”. Due le sedi, con in apertura una terza: Pesaro e Parma, entrambe con un denominatore comune multiculturale. Il brand rappresenta un contenitore libertario dove comprendere anche la discussione, il dibattito, il contraddittorio. Il team BAG Gallery promuove il lavoro artistico con nuove e stimolanti forme in grado di avere un impatto sulla fotografia, sull’arte contemporanea e sulla cultura in generale. Presso le BAG Gallery si realizza l’incontro tra l’opera d’arte e l’esperienza possibile che ne scaturisce. Impegno, creatività e buon gusto il resto degli ingredienti.

FRANCESCO DIOTALLEVI
Senigallia, 1971. Sviluppa un vivo interesse per il disegno, innamorato dei personaggi creati da Bonvi (Bonvicini) e Jacovitti. Frequenta la Scuola del Libro di Urbino sezione Disegno Animato. Nel 1995 si diploma all’Accademia di Belle arti di Bologna, inizia ad unire stilisticamente la pittura al disegno. Nel 2000, abbandona l’astratto e l’informale, racconta storie cariche di ironia a volte irriverenti, ispirate alle fiabe infantili, alla letteratura o semplicemente alla vita di tutti i giorni. “Le tele diventano singole inquadrature, l’unico fotogramma di un film o la pagina strappata di un intero libro, rappresentano solo una parte del racconto per lasciare a chi osserva l’ingrato compito di immaginare un inizio e una fine”. Vive e lavora in Italia, tra Mondolfo (PU) e Parma.