Da uno a dieci
“Da uno a dieci” nasce per gioco. Da una mia passione, quella per i tappeti, che dura da anni, iniettata da Seth Siegelaub.
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Informazioni
- Luogo: GALLERIA MASSIMO MININI
- Indirizzo: Via Luigi Apollonio 68 - Brescia - Lombardia
- Quando: dal 24/03/2018 - al 24/05/2018
- Vernissage: 24/03/2018 ore 18
- Autori: Flavio Favelli, Gerwald Rockenschaub, Antonio Marras, Maurizio Donzelli, Wilfredo Prieto, Stefano Arienti, Alberto Garutti, Sabrina Mezzaqui, Jonathan Monk, Hans-Peter Feldmann, John Isaacs, Gerda Scheepers, Ariel Schlesinger, Igshaan Adams, Giulio Caponi
- Generi: arte contemporanea, collettiva
- Orari: From Monday to Friday – 10.30am to 7.30pm Saturday – 3.30pm to 7.30pm
Comunicato stampa
da uno a dieci
artists make carpets
“Da uno a dieci” nasce per gioco. Da una mia passione, quella per i tappeti, che dura da anni, iniettata da Seth Siegelaub.
Tanti mi conoscono come gallerista, pochi come collezionista.
Ma i colleghi lo sanno, gli artisti pure.
Conservo gelosamente un Rockenschaub del 1991 e una Moquette rossa di Alberto Garutti del 1993, volo in Sud Africa dove scopro due giovani, Igshaan Adams e Gerda Scheepers, che usano tessuti in modo inconsueto. Mi diverto con Hans-Peter Feldmann a creare elenchi e adagiare animaletti di plastica su tappeti rossi
Mentre Stefano Arienti dipinge tappeti asiatici di un nero che confonde, Maurizio Donzelli fa galleggiare colori tessuti nelle Fiandre, Giulio Caponi ricama in silenzio feltri rari e li modifica, Alessandro Mendini intesse forme, Massimo Uberti disegna la Città Ideale e Flavio Favelli reinventa con il rosa un rug dal sapore antico. Massimo’s carpet è l’omaggio di John Isaac che rovina un Kiz Ghiordes antico. Al grande arazzo sardo Antonio Marras sovrappone il mio ritratto. Con Caterina Boetti Jonathan Monk racconta una storia, mentre Ariel Schlesinger ne brucia un’altra poco distante. Insieme danno vita ad una tautologia: due pagine d’un catalogo d’asta diventano tappeti davanti ai nostri occhi.
La mostra si tesse da sola.
A noi non resta che invitarvi, stendendovi un tappeto rosso.
Anzi no, quello l’ha già fatto Wilfredo Prieto, nascondendoci sotto tutta la polvere dell’allestimento.
Prima Alighiero, poi Seth, ora Massimo.
Tout se tient.
Massimo Minini
