Come Raggiungerti

Informazioni Evento

Luogo
RAFFAELLA DE CHIRICO ARTE CONTEMPORANEA
Via Barbaroux, 14-16, Torino, Italia
Date
Dal al

Da martedì a sabato 10.00 - 12.30 / 15.30 - 19.30.
Chiuso il lunedì, domenica su appuntamento.

Vernissage
27/09/2012

ore 18

Catalogo
Catalogo: con testo a cura di Denis Curti.
Artisti
Pina Inferrera, Börje Tobiasson
Curatori
Virginia Ciccone
Generi
fotografia, doppia personale
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La Raffaella De Chirico Arte Contemporanea è lieta di presentare Come Raggiungerti, doppia personale di fotografia e installazioni di Pina Inferrera e Börje Tobiasson. Siciliana di nascita la prima, e svedese il secondo, entrambi risiedono da tempo in Italia e partecipano a progetti artistici e culturali in tutto il mondo.

Comunicato stampa

Pina Inferrera
Börje Tobiasson

COME RAGGIUNGERTI

Opening, giovedì 27 settembre 2012
Dal 28 settembre al 18 novembre

Testo in catalogo a cura di Denis Curti

La Raffaella De Chirico Arte Contemporanea è lieta di presentare Come Raggiungerti, doppia personale di fotografia e installazioni di Pina Inferrera e Börje Tobiasson. Siciliana di nascita la prima, e svedese il secondo, entrambi risiedono da tempo in Italia e partecipano a progetti artistici e culturali in tutto il mondo.
La Raffaella De Chirico Galleria D’Arte propone per la prima volta a Torino una selezione mirata delle loro opere, accostandone i due diversi temperamenti e la visione del mondo che ne consegue. Dove finisce la visione di un’artista, incomincia lo sguardo dell’altro, in un allestimento che unisce i due punti di vista e li avvicina per esaltarne differenza e fascino.
La scelta di questi due artisti per una doppia personale è motivata proprio dalla loro visione speculare della natura, qui intesa come ambiente che circonda la vita umana. Pina Inferrera rappresenta l’archetipo femminile ed il viaggio introspettivo, mentre Börje è il suo contralto maschile, un ritrattista indagatore che fotografa in bianco e nero la vita lungo le strade.
Come Raggiungerti è un titolo ambiguo che richiama sia una domanda che un’affermazione, rivolto a tutto ciò ciò che sta al di fuori ed è diverso da sé.
Femmina e maschio, natura e cultura, paesaggio e ritratto. La mostra è l’accostamento di due mondi interiori che cercano l’esterno esprimendo il senso della vita, l’intuizione nascosta dietro alla bellezza del colore e della sua assenza.

Di indole mediterranea, Pina Inferrera accede al proprio mondo interiore e ne riveste i confini di colore e sogno, mentre Börje Tobiasson fotografa il quotidiano con lo spirito indagatore e solitario di un uomo del nord Europa: entrambi esprimono qualcosa di completamente diverso rispetto al loro Paese di origine ed hanno sguardi paralleli, di donna e di uomo, sulla natura incontaminata dei grandi spazi e la dimensione delle grandi metropoli del nostro tempo.
Profondamente radicata al senso della materia, Pina Inferrera è una scultrice che sin dagli esordi accosta mezzi espressivi diversi, spaziando dalla scultura alla fotografia e la video installazione.
Il ciclo di opere Rerum Natura si concentra sul paesaggio e lo trasforma in fotografie o lightbox, strutture tridimensionali in cui la luce esalta il formato dell' immagine in 3D. L’elemento naturale è il protagonista assoluto delle sue opere, solo in apparenza paesaggi desolati e melanconici. L’uomo non è mai raffigurato perché già compreso e integrato in una natura che lo contiene ed a cui ci si può affidare con abbandono.
Un dichiarato animismo pagano trova però la sua corrente ascensionale: Pina è presente in ogni sua creazione e si ritrae con una piccola icona a mezzo busto in trasparenza, come una Dea Madre che permea e protegge tutte le manifestazioni della natura.

Le fotografie scelte per l’esibizione di Börje Tobiasson raccontano i suoi viaggi e le sue continuità. Dall’attività come fotoreporter in Albania e Cairo, passando per Shanghai e la Napoli più verace, le sue istantanee celano sempre alcuni particolari toccanti, come sostiene anche la voce autorevole di Denis Curti, direttore della celebre agenzia Contrasto, attivo collaboratore di Forma e curatore della IX Biennale Internazionale di Fotografia: “Nel lavoro di Börje si possono cogliere sfumature, dettagli, sentimenti appena accennati, nostalgia, commozione, e soprattutto, grande rispetto per ciò che viene descritto. Nessuna denuncia, nessuna presa di posizione, nessun incantamento. A prevalere è un punto di osservazione silenzioso, un punto di vista nobile e pacato, senza per questo apparire distante e arrogante…Il ritmo è scandito dall’avvicendarsi di piccoli fatti, di sguardi che si incrociano, di gesti carichi del senso del passato. Insomma, una narrazione non lineare, sfalsata nei piani e fortemente intrisa della consapevolezza del dramma delle vicende umane.”
La mostra sarà accompagnata da una pubblicazione con testo in catalogo a cura di Denis Curti.