Madison Bycroft / Josèfa Ntjam e Joar Nango

Informazioni Evento

Luogo
CENTRALE FIES
Località Fies 1 , Dro, Italia
Date
Dal al
Vernissage
09/06/2021
Artisti
Madison Bycroft, Josèfa Ntjam, Joar Nango
Curatori
Simone Frangi, Barbara Boninsegna
Generi
arte contemporanea, performance - happening
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Centrale Fies presenta la prima mostra personale di Madison Bycroft (classe 1987) a cura di Barbara Boninsegna, Simone Frangi e con la curatela esecutiva di Maria Chemello Uncommitted Barnacle, trasformando gli spazi della Galleria Trasformatori della Centrale in un percorso espositivo che prenderà vita grazie alle sue performance il 9 e l’11 giugno inaugurando le cinque giornate di LIVE WORKS SUMMIT (9 – 13 giugno). Accanto a Bycroft, Josèfa Ntjam e Joar Nango creano un percorso espositivo inedito nella Sala Comando di Centrale Fies.

Comunicato stampa

CENTRALE FIES
Un centro di ricerca per le pratiche performative contemporanee, all’interno di una delle più importanti centrali idroelettriche e storiche del Trentino.

9-10-11-12-13 giugno
Live Works Summit 2021
a cura di Barbara Boninsegna, Simone Frangi
e con Mackda Ghebremariam Tesfau', Justin Randolph Thompson

Astrit Ismaili, Dina Mimi, Madison Bycroft, Ursula Mayer, Jacopo Miliani, Julie Béna, Justin Randolph Thompson, Onyeka Igwe, Thais Di Marco, Harilay Rabenjamina, Giulia Crispiani & Golrokh Nafisi, Olia Sosnovskaya, Göksu Kunak, Buenos Tiempos, Int. (Marnie Slater & Alberto García del Castillo), Noor Abuarafeh.

9 giugno - 3 luglio
mostra personale di Madison Bycroft
doppia personale di Josèfa Ntjam e Joar Nango
a cura di Barbara Boninsegna, Simone Frangi
e con Maria Chemello

1-2-3 luglio
APAP Feminist Futures Festival
a cura di Filippo Andreatta e Barbara Boninsegna

In quest’anno di forti cambiamenti per l’intero comparto artistico e produttivo internazionale, il centro internazionale di ricerca per le pratiche performative contemporanee Centrale Fies, trova una formula rinnovata per aprire parte della ricerca annuale ai suoi pubblici. Allo stesso modo questo nono anno di LIVE WORKS, Centrale Fies decide di ripensarne ulteriormente confini e formato trasformando il format ulteriormente per ampliare i confini della cura del processo artistico.

Dopo l’apertura di maggio con “Thank you for coming”, tre giorni di talk, spettacoli, concerti e performance attorno alla lunga residenza artistica di Marco D’Agostin, Centrale Fies apre dal 9 al 13 giugno in occasione della 9° edizione di LIVE WORKS, la Free school of Performance dedicata all’approfondimento pratico e teorico dei confini delle arti performative: 4 curator, 4 mentor internazional3** e 24 artist3** -tra alumn3** della scuola e guest- riunit3 per LIVE WORKS SUMMIT 2021.

Il curatore Simone Frangi e la direzione artistica e co-founder di Centrale Fies Barbara Boninsegna aprono al pubblico gli esiti della Free School of Performance LIVE WORKS,
e presentano ufficialmente il nuovo team curatoriale ampliato dalla presenza di Mackda Ghebremariam Tesfau’, sociologa, ricercatrice e collaboratrice dell’associazione Il “Razzismo è una Brutta Storia” e Justin Randolph Thompson, artista, direttore dell’appuntamento annuale Black History Month Florence.

Una nuova formazione curatoriale che durante l’anno ha introdotto una open call per artist3 con background migratorio nominata ad Agitu Ideo Gudeta, l’imprenditrice di montagna vittima di un femminicidio, che ha praticato nuove economie di montagna in un’ottica visionaria e di ricerca.
Pensata come una forma di affirmative action, la Agitu Idea Gudeta Fellowship nasce dalla consapevolezza che l’assenza di diversità, nel mondo dell’arte, e non solo, è legata a barriere strutturali concrete sulle quali è necessario agire. Una borsa di studio mossa dal bisogno di mettere in crisi e modificare quei meccanismi che materializzano barriere escludenti.
Durante le cinque giornate di scuola e incontri, il pubblico sarà invitato a seguire gli esiti della ricerca sul performativo attraverso 13 performance, 9 film e due esposizioni -quella di Josèfa Ntjam e Joar Nango- e la prima mostra personale in Italia dell* artista Madison Bycroft con un approccio multidisciplinare tra le arti visive e performative.
L3 artist3 di questa nuova apertura di giugno sono i fellows dell’edizione 2020-2021 di LIVE WORKS, che durante l’anno hanno abitato Centrale Fies con la loro ricerca di cui ne vedremo parte dei risultati: Thais Di Marco, Harilay Rabenjamina, Giulia Crispiani & Golrokh Nafisi, Olia Sosnovskaya, Göksu Kunak, Buenos Tiempos, Int. (Marnie Slater & Alberto García del Castillo), Noor Abuarafeh. Negli stessi giorni confluiscono anche i nuovi sei selezionati per la nona edizione 2021-2022: Sergi Casero Nieto, Gabriele Rendina Cattani, Selin Davasse, Joannie Baumgärtner, Ivan Cheng, Ada M. Patterson & Clementine Edwards; a loro si aggiunge Silvia Rosi, selezionata per la prima edizione dell’Agitu Ideo Gudeta Fellowship, che torneranno a Centrale Fies per la loro residenza di produzione e ricerca durante tutto il 2022.
Ad accogliere l3 artist3 un periodo di residenza collettiva e di free school focalizzato sulla ricerca e lo studio, tenuto dai resident curator, Mackda Ghebremariam Tesfau’ e Justin Randolph Thompson, e da quattro speaker internazionali d’eccezione Krystel Khoury -dramaturg e Direttrice ISAC, Kathryn Weir -Direttrice del MADRE, Onyeka Igwe -artista visiva, Ibrahim Mahama- autore ghanese e artista di installazioni monumentali.

“Il 2020 ha cambiato radicalmente le abitudini organizzative di Live Works - racconta Simone Frangi - consolidando però le sue ambizioni e la filosofia che ha spinto la creazione di LIVE WORKS nel 2013. Per assicurare l'edizione dello scorso anno, armonizzando le esigenze di residenza con le restrizioni imposte dalla crisi sanitaria abbiamo deciso di rendere il percorso di LIVE WORKS un’affiliazione annuale a Centrale Fies. Le occasioni di residenza nella struttura e nelle strutture partner si sono triplicate, il budget di sostegno è raddoppiato e l’accompagnamento curatoriale si è strutturato come una consulenza produttiva a lungo termine. Il LIVE WORKS Summit nasce dalla volontà di segnare con entusiasmo questa rinascita progettuale facendo incrociare a Centrale Fies i diversi percorsi che nel biennio 2020-2022 hanno attraversato e attraversano il territorio di LIVE WORKS: il passaggio di testimone tra i fellows 2020 e i fellows 2021, una selezione di alumni e alumnae delle edizioni 2013-2019 e tutto il team curatoriale dell’Agitu Ideo Gudeta fellowship.”
Per il summit tornano inoltre gli alumni e alumnae della scuola, nei formati più differenti: live, espositivi e cinematografici a ribadire la transdisciplinarietà di LIVE WORKS: Astrit Ismaili, Dina Mimi, Madison Bycroft, Ursula Mayer, Jacopo Miliani, Julie Béna, Justin Randolph Thompson, presente nella sezione cinema anche il film di Onyeka Igwe.
Accanto a loro due mostre: una doppia personale di Josèfa Ntjam e Joar Nango, che reinventano e trasformano l’intera Sala Comando e la prima mostra personale in Italia dell* artista Madison Bycroft, che aprirà con le sue performance all’interno della mostra la prima giornata di LIVE WORKS SUMMIT 2021.

Dall’1 al 3 luglio Centrale Fies ospita APAP Feminist Futures Festival a cura di Filippo Andreatta e Barbara Boninsegna, il kick off meeting di APAP, la rete europea dedicata alle Performing Art con il nuovo progetto di festival condiviso, che include 20 artist3 e 11 istituzioni tra festival, teatri nazionali, centri di produzione e di residenza. Il titolo della tre giorni rilancia quello della rete stessa, che immagina il femminismo come una pratica orizzontale capace di spezzare gli assi di qualunque tipo di oppressione, a partire da quella dell3 lavorator3 del mondo dell’arte e delle arti performative.

Il pubblico potrà assistere a dibattiti e incontri, a performance di artisti internazionali prodotti e sostenuti dalla rete APAP, così come alle produzioni dell3 artist3 che in quest’anno si sono fatti curare e si sono pres3 cura di Centrale Fies, abitandone gli spazi e creando un tempo dove lo studio, la ricerca, la qualità e il confronto hanno trasformato gli spazi della Centrale in un campo-base perennemente attivo quali Anne Lise Le Gac, Chiara Bersani, Tatiana Julien, Eva Geatti, Michikazu Matsune, Harun Morrison, OHT, Sotterraneo, Jacopo Jenna/Sotterraneo e Kate McIntosh.

** In un’ottica di sperimentazione e ricerca anche nell’ambito del linguaggio inclusivo, presente in quasi tutte le nuove forme di pratiche artistiche, e nel pieno rispetto e accordo con art worker internazionali che si muovono già da anni secondo regole e immaginari inclusivi, Centrale Fies sceglie di provare a utilizzare il linguaggio inclusivo nelle sue comunicazioni, assecondando di volta in volta varianti linguistiche che si evolveranno nel tempo, come in tutte le lingue vive. Per lavorare in questa direzione Centrale Fies è in continuo confronto e contatto con Italiano Inclusivo, e con accademiche e accademici di gender studies.

*Centrale Fies è un centro di ricerca per le pratiche performative contemporanee situato all’interno di una centrale idroelettrica di inizio novecento, in parte ancora attiva, proprietà di Hydro Dolomiti Energia.
Il progetto, avviato nel 1999 da Barbara Boninsegna e Dino Sommadossi con la Cooperativa il Gaviale sull'esperienza del festival drodesera (nato nel 1981), è di fatto una vera e propria impresa culturale la cui attività è connotata da un modello di sostenibilità ibrido, cui concorrono contributi pubblici e privati. Sede di Live Works - Free School of Performance, esempio pioniere di rigenerazione industriale a fini culturali e attivatore di progetti e public program atti a potenziarne ulteriormente le pratiche, gli assi, le politiche e le filosofie. Centrale Fies mette a disposizione di artisti e artiste, di un territorio e di una politica culturale in continua evoluzione, una board curatoriale fluida composta da curatori e curatrici, sociologhe/i, artiste/i, ricercatrici/i. Centrale Fies è il primo esempio in Italia di recupero di archeologia industriale a fini artistici e culturali all’interno del quale si rinnovano le sperimentazioni su pratiche, modalità e processi produttivi legati alle residenze artistiche (anche family friendly!) e alle arti performative.