Il patrimonio dei bambini

Edutainment. Cos’è? Una chiave per educare divertendo e divertire educando. È questo l’obiettivo del progetto Patrimonio in gioco, che mette in relazione il patrimonio culturale e artistico lucano con un approccio ludico

Patrimonio in gioco è un progetto che si rivolge ai bambini e ai ragazzi che frequentano sessanta classi in Basilicata, suddivise fra Scuole Primarie e Secondarie di I grado.

CODING & MAKING

Il primo passo è rendere divertente l’apprendimento. Il secondo è far comprendere ai bambini come la cultura sia un unico contenitore, seppur vario, dove ingegneri e poeti, scienziati e artisti possono e devono dialogare. 
Per questo i bambini della Scuola Primaria stanno studiando il territorio avvalendosi del coding, imparando le basi della programmazione informatica e realizzando cartoni animati digitali che hanno come tema gli argomenti appresi nel corso del progetto, con particolare riferimento alle donne che hanno reso grande la Basilicata.
Alle Scuole Secondarie ci si cimenta invece con il making, grazie al quale reinventare in chiave attuale alcuni oggetti simbolo della storia del territorio lucano. Che fine faranno questi oggetti? Entreranno nel grande patrimonio condiviso dei lucani, poiché non ci sarà alcun copyright a limitarne la diffusione: i file dei progetti saranno condivisi in licenza formato aperto, in modo che chiunque possa riprodurli, usarli, reinterpretarli, così come è avvenuto per secoli.

DUE BUONI ESEMPI…

Prendiamo ad esempio l’I. C. Semeria di Matera. I ragazzi della V C, nel giorno in cui si celebra la festa della Candelora, il 2 febbraio, hanno riportato a galla la memoria dell’antica cereria. Prima ascoltando i racconti di Giovanni Ricciardi, poi scrivendo il codice di un’animazione digitale che si svolge in via delle Cererie, dove sorgeva la fabbrica, oggi quasi del tutto inghiottita dallo sviluppo urbano.
Altro istituto (il Plesso Lucrezio dell’I.C. Pascoli), altre classi (VA e VB), ma la costante del pensiero computazionale. In questo caso, una cinquantina di studenti e studentesse ha usato il linguaggio di programmazione grafico Scratch per video-raccontare Teresa Vezzoso, insegnante e personaggio politico materano: tecnologia, storia, impegno civile – in un solo gesto. 



Patrimonio in gioco. Photo credits Paolo e Giuseppe Fedele – Namias

Patrimonio in gioco. Photo credits Paolo e Giuseppe Fedele – Namias

… E ALTRE DUE BUONE PRATICHE

Siamo a Episcopia, paese montano fra Ionio e Tirreno. La III A della Scuola Secondaria di I grado ha otto allievi. Pochi, in un territorio flagellato dallo spopolamento, ma non per questo inattivi. E infatti hanno reinventato la pignata, antica pentola in terracotta utilizzata per cucinare i piatti tradizionali. Usando il software Tinkercad di modellazione in 3D, la pignata si è trasformata nella “pancia” di un razzo, riempita delle sementi autoctone in via d’estinzione. Direzione lo spazio profondo, “per proteggere, salvare, quello che per i ragazzi rappresenta il loro patrimonio”. Quarto e ultimo esempio, quello della III C della Scuola Secondaria di I grado Festa-Minozzi. Qui la filosofia del making si è applicata al cucù, il tipico fischietto materano in terracotta, per trasformarlo in cassa di risonanza per smartphone.
Dove vedere tutti questi manufatti digitali? A dicembre, all’Open Culture Festival.

– Marco Enrico Giacomelli

fino a giugno 2019
Patrimonio in gioco
www.basilicata.istruzione.it

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Marco Enrico Giacomelli

Marco Enrico Giacomelli

Giornalista professionista e dottore di ricerca in Estetica, ha studiato filosofia alle Università di Torino, Paris 8 e Bologna. Ha collaborato all’"Abécédaire de Michel Foucault" (Mons-Paris 2004) e all’"Abécédaire de Jacques Derrida" (Mons-Paris 2007). Tra le sue pubblicazioni: "Ascendances et…

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