Gli Alveari Urbani evolvono: dall’Apiario d’artista al libro sulle api e l’arte

Il progetto Alveari Urbani si presenta sul palco della Fondazione Benetton in occasione del ciclo di incontri che vuole ispirare nuove forme di convivenza tra le forme di vita. E offre un insolito punto di vista sul rapporto tra api e arte

Era il 2015 quando negli Orti di via Padova, a Milano, inaugurava il primo Apiario d’artista al mondo, iniziativa promossa dalla rete Alveari Urbani, con l’idea di diffondere l’apicoltura in città grazie al contributo di artisti e designer. E con il merito ulteriore di recuperare spazi abbandonati, restituendoli ai cittadini con partecipazione attiva della comunità stessa. Nella Milano dell’esposizione universale, il progetto si aggiudicava il Premio Expo in Città per la salvaguardia della biodiversità urbana; sarebbero seguiti molti altri riconoscimenti e premi internazionali. E nuove iniziative analoghe (l’idea ha fatto anche proseliti: dal 2019, in Puglia, Mauro Rutto porta avanti il progetto Apiario d’autore), dal parco di Cascina Merlata al Giardino di San Faustino, al Parco di Villa Litta a Lainate, sempre incentrate sulla valorizzazione del rapporto arte-ecologia, in funzione di un percorso di tutela e cura del verde in città a lungo termine. È questa la mission di Alveari Urbani, iniziativa senza scopo di lucro nata nell’ambito di Green Islands e ideata dalla storica dell’arte e promotrice culturale Claudia Zanfi (anche firma di Artribune), ora in procinto di presentare la ricerca intitolata Le api, l’arte, la città, in occasione del ciclo di incontri pubblici (Naturale inclinazione) dedicati alla cultura del giardino nel mondo contemporaneo, promosso dalla Fondazione Benetton a Treviso.

Alveari Urbani, Milano
Alveari Urbani, Milano

Alveari Urbani alla Fondazione Benetton

Il programma di seminari – con l’appuntamento Paesaggi con api in calendario mercoledì 20 settembre, alle 17.30 – si propone “come occasione di riflessione sulla crisi ambientale globale del nostro pianeta e sull’urgenza di costruire nuovi modelli di convivenza e interazione tra tutte le forme di vita del Pianeta”, spiega Simonetta Zanon, coordinatrice per la Fondazione dell’area progetti Paesaggio. E le api, protagoniste in queste settimane anche al MUSE di Trento, rappresentano un caso di studio esemplare per comprendere la necessità di ripensare il nostro rapporto con il mondo animale. Le api domestiche e selvatiche, responsabili di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta, infatti, rappresentano la base strutturale e funzionale della maggior parte degli ecosistemi e garantiscono circa il 35% della produzione globale di cibo. Ma la loro esistenza è in pericolo, a causa delle pratiche agricole intensive e dell’uso dei pesticidi, degli effetti della crisi climatica e soprattutto della distruzione del loro habitat naturali. E se Alveari Urbani interviene con l’arte e la creatività – chiamando a raccolta artisti e designer a cui viene data la possibilità di ideare arnie innovative nello loro forme, in collaborazione con artigiani locali e attraverso l’uso di materiali ecologici – altri progetti stimolanti arrivano dal Bioparco Apistico San Marino, progettato dallo Studio Pampa del paesaggista Filippo Piva, per la divulgazione di temi legati alla biodiversità e al rapporto virtuoso tra uomo e natura, o dal cimitero paesaggistico di Eythstrasse, a Berlino, dove la Deutsche Wildtier Stiftung (Fondazione tedesca per la fauna selvatica), insieme al Dipartimento per l’ambiente, la mobilità e la protezione del clima del Senato cittadino, ha disposto la creazione di un prato di fiori selvatici di ottocento metri quadrati per offrire una fonte alimentare adeguata agli insetti impollinatori.

Alveari Urbani Milano Gli Alveari Urbani evolvono: dall’Apiario d’artista al libro sulle api e l’arte
Alveari Urbani, Milano

Le api, l’arte, la città. Il libro di Alveari Urbani

Di tutto questo si parlerà a Treviso, dove ci sarà modo anche di approfondire il tema da una prospettiva più curiosa, che tira in ballo l’arte: l’ultima pubblicazione di Alveari Urbani, infatti, guarda al mondo delle api per la fascinazione e l’influenza che hanno esercitato sulla creatività artistica, in pittura come in architettura, e design (con quest’ultimo fondamentale anche nello sviluppo di forme contemporanee di apicoltura urbana). Il libro prende poi in considerazione l’approccio delle principali capitali del mondo all’apicoltura urbana, da Berlino a Londra, dove il miele prodotto dalle arnie sul tetto di alcuni importanti musei – come la Tate o la National Portrait Gallery – viene persino venduto con brand esclusivo (entro i confini nazionali si pensi al progetto analogo del Parco Archeologico del Colosseo).

Livia Montagnoli

alveariurbani.org

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