Bolognese di nascita e romana d’adozione, Lavinia Fontana (Bologna, 1552 – Roma, 1614) è stata una rinomata pittrice del tardo manierismo. Celebre per essere stata tra le prime donne pittrici a rappresentare scene bibliche e le sue figure femminili, l’artista diventa protagonista di un libro per ragazzi dal titolo Io, Lavinia. La prima pittoressa, scritto da Paola Goretti e illustrato da Carlotta Passarini, e che rientra nella collana Storie della Storia di Bologna, diretta da Tiziana Roversi ed edito da Edizioni Minerva.
Chi era Lavinia Fontana?
Nata a Bologna il 24 agosto 1552, figlia di Prospero Fontana (acclamato pittore, autore degli affreschi all’interno della Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio) e di Antonia di Bartolomeo De Bonardis (nota famiglia di tipografi), Lavinia seguì fin da subito la sua vocazione dipingendo sin dalla tenera età. Grazie al padre poté frequentare i fratelli Carracci, che segnarono il suo stile pittorico. Lavinia acquistò presto la fama di ritrattista, distinguendosi soprattutto per la definizione dei dettagli come abbigliamento e acconciature nelle figure femminili. Le prime commesse pubbliche che ottenne furono la Madonna Assunta di Ponte Santo e i santi Cassiano e Pier Crisologo e un dipinto dell’Assunzione della Vergine per una chiesa bolognese e la Madonna di Pontesanto, la prima pala d’altare realizzata da una donna e attualmente conservata alla Pinacoteca di Imola.
Assieme a Fede Galizia e Artemisia Gentileschi fu una delle prime pittrici a ritrarre delle scene bibliche e, in particolare, i loro personaggi femminili come Giuditta e Maria Maddalena.
Lavinia Fontana a Roma
I successi maggiori arrivarono quando arrivò a Roma nel primo Seicento su invito di papa Gregorio XIII, realizzando diversi lavori per la corte papale tanto da assumere il titolo di “Pontificia Pittrice”.
Nonostante il matrimonio con il pittore Giovan Paolo Zappi e le undici gravidanze (di cui solo quattro andranno a buon fine), l’artista continuò a dipingere, realizzando nel 1613 la Minerva in atto di abbigliarsi, su commissione del cardinale Scipione Borghese (oggi custodito alla Galleria Borghese di Roma), così come un centinaio di pale d’altare – di cui ne sopravvivono 30 firmate e 25 con attribuzione contrastata – e realizzò diverse sculture di uomini in battaglia. È la pittrice rinascimentale di cui sopravvivono più opere in assoluto, il che è indicativo della fama di cui godeva fra i suoi contemporanei.
Il libro illustrato dedicato a Lavinia Fontana
Nella storia dell’arte italiana, la figura di Lavinia Fontana costituisce un unicum per successo, fortuna e perseveranza. Ragion per cui Paola Goretti, storica dell’arte e del costume, ha deciso di darle lustro raccontandone la storia, animata dalle illustrazioni di Carlotta Passarini (Bologna, 1977) che si contraddistinguono per la bicromia rosso – nero per la storia disegnata e la quadricromia per presentare le opere dell’artista.
Valentina Muzi
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