Non solo muse. Il libro di Lauretta Colonnelli sulle “donne nascoste” dell’arte

A lungo prevaricate e messe in secondo piano dagli uomini che transitavano nelle loro vite, “le donne dell’arte” trovano finalmente la visibilità che meritano nel libro di Lauretta Colonnelli.

A un certo punto le Muse divennero donne. Da divinità eteree si fecero carne e ossa ed entrarono nelle vite vissute. Non c’era più bisogno di invocarle, come ai vecchi tempi dei poeti greci. Erano diventate reali: presenti anima e corpo. Cucinavano, lavavano, cucivano, facevano figli, erano mogli, amanti, spesso compagne di giorni e avventure quotidiane. Erano anche moltissimo altro. Ma che scrivessero, suonassero o dipingessero meglio di molti uomini, in quel momento, alla storia non interessava granché. Oggi ci guardano dai quadri, silenziose. Le abbiamo viste mille volte, nei musei o sui libri, senza sapere chi fossero. Attirati dall’opera d’arte e dalla firma dell’autore come se in fondo, anche per noi, fossero solo personaggi in scena che recitano a soggetto.

IL LIBRO DI LAURETTA COLONNELLI

Dopo essere state trascurate per secoli, finalmente questi volti sconosciuti (o quasi) compaiono con una nuova identità: la loro. Le racconta nel libro Le muse nascoste (edito da Giunti) fra ricostruzioni storiche accuratissime e aneddoti cronachistici, Lauretta Colonnelli, apprezzata scrittrice e giornalista, che al gusto per la ricerca d’archivio unisce la grande passione per l’arte e per i capolavori di grandi maestri come Tiziano, Botticelli, Matisse, Bernini, Cézanne, Kokoschka, Hopper e tanti altri. Stavolta però i protagonisti della storia non sono gli artisti.

Paul Cézanne, Ritratto della signora Cézanne, 1890 circa, Parigi, Musée de l'Orangerie

Paul Cézanne, Ritratto della signora Cézanne, 1890 circa, Parigi, Musée de l’Orangerie

STORIE FEMMINILI FINALMENTE RACCONTATE

Per l’autrice è l’occasione di illuminare vite passate sotto traccia e ridare dignità e forma a percorsi femminili a lungo taciuti, eppure degni di un romanzo. Come Simonetta Cattaneo, amante di Giuliano de’ Medici e musa di Botticelli, il cui volto perfetto finì replicato nelle sembianze di Veneri e Grazie, o la piccola Sophie Gray, vittima suo malgrado delle attenzioni perverse di Millais, che nel Ritratto di ragazza, scrive la Colonnelli, provoca l’impressione di un’intimità imbarazzante. C’ è la conturbante Alma Mahler, che sedusse e poi piantò Oskar Kokoscha. Lui, in preda alla furia amorosa, la tramutò in ossessione e in feticcio, portandosi dietro il fantoccio ovunque andasse, nei caffè e nei salotti, a teatro e anche a tavola. “Alla fine mi ha avuta nel modo che aveva sempre voluto: uno strumento docile e privo di volontà nelle sue mani”, commentò Alma. Vinto dallo spirito ribelle dell’amata, Kokoschka si arrese e con La sposa del vento le diede l’ultimo disperato addio.

Lauretta Colonnelli – Le muse nascoste (Giunti, Milano 2020)

Lauretta Colonnelli – Le muse nascoste (Giunti, Milano 2020)

DA MUSE SILENZIOSE A DONNE VERE

Non più dunque dee o ideali femminili di un immaginario classico. Le “Muse nascoste” di Lauretta Colonnelli appaiono per ciò che sono: donne vere e autentiche, inaffidabili o devotissime, ribelli e fedeli, donne che amano, curano, tradiscono, illudono, abbandonano o restano tutta la vita. L’autrice traccia per noi i profili di personaggi nuovi e sorprendenti che splendono nella loro genuina personalità, a volte soffocata, altre estremamente disinvolta. Racconta l’autrice che Gian Lorenzo Bernini tramutò la sua amante Costanza Bonarelli in Medusa, dopo l’offesa del tradimento di lei con il fratello Luigi. Ma, nonostante la gelosia accecante, non riuscì a renderla del tutto una Gorgone mostruosa, lasciandole una parvenza di femminilità. In fondo, l’amore non finisce mai del tutto. Di queste donne ‒ come Hortense Fiquet, moglie di Cézanne e musa silente a cui lui impone, mentre la ritrae, di restare statica come le sue famose mele ‒ oggi rimane un pezzo di vita. Lauretta Colonnelli ce le fa amare, una a una. Per la delicatezza, la femminilità lieve o i tormenti interiori, umanissime e vitali. Agli artisti, che le hanno immortalate e spesso prevaricate, resta un merito. Averle rese eterne. Muse nascoste, dunque. Trascurate, dimenticate, anche opportunamente usate, prestate all’arte e al genio per essere rese sogno, carne, disprezzo, passione. Comunque sia, Muse per sempre.

‒ Eletta Flocchini

Lauretta Colonnelli – Le muse nascoste
Giunti, Milano 2020
Pagg. 240, € 29
ISBN 9788809889286
www.giunti.it

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Eletta Flocchini

Eletta Flocchini

Eletta Flocchini è giornalista professionista ed esperta di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne con indirizzo in Storia dell’Arte, scrive per le pagine di Cultura e Spettacoli del Corriere della Sera, edizione Brescia. È specializzata in ambito culturale, attraverso la realizzazione…

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