Sporchi negri(eri). Due romanzi speculari

Due romanzi scritti da africani-americani si specchiano l’uno nell’altro. Mettendo entrambi al centro le vicende dello schiavismo e della sua impossibile soluzione.

Routes of the Underground Railroad 1830 1865
Routes of the Underground Railroad 1830 1865

Sono due storie di schiavitù e di (tentativi di) liberazione, quelle raccontate da Colson Whitehead nel 2016 e da Esi Edugyan nel 2018. Due storie simili per tanti versi, e per molti altri motivi assai diverse. I narratori sono scrittori afroamericani, l’uno che sceglie come protagonista la giovane Cora, l’altra sceglie il giovane Washington, in un intreccio speculare di generi che trova però nella chiave avventurosa un tratto comune, steam-western nel primo caso, più classicamente verniano nel secondo.
Simili e al contempo diversi sono i territori schiavisti che attraversano i protagonisti, partendo l’uno dalla Georgia e l’altra dalle Barbados, mostrando e raccontando come anche gli Stati più progressisti avessero rigide regolamentazioni in fatto di schiavi fuggiaschi, per i quali valeva la legislazione dello Stato di provenienza.

Colson Whitehead – La ferrovia sotterranea (SUR, Milano 2017)
Colson Whitehead – La ferrovia sotterranea (SUR, Milano 2017)

L’ARTE E I MUSEI ALL’OMBRA DELLO SCHIAVISMO

Perché tuttavia parlarne qui? Per una infinità di ragioni, ma anche perché la salvezza di Washington Black passa pure per la sua innata e straordinaria abilità nel disegno, grazie al quale “più che uno schizzo l’immagine sembrava un’apparizione, una visione dell’esemplare trapassato nell’aldilà e fissato con un inchiostro lucido e spettrale”.
D’altro canto, una tappa del lungo viaggio di Cora consiste nell’impersonare una copia sbiadita della propria schiavitù in un museo “etnologico”: “I bambini battevano sul vetro e indicavano gli esemplari in maniera irrispettosa, spaventandoli mentre si fingevano affaccendati sui nodi da marinai. I visitatori a volte gridavano commenti alle loro pantomime, frasi che le ragazze non sentivano bene ma che avevano tutta l’aria di essere proposte volgari”.

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Esi Edugyan – Le avventure di Washington Black (Neri Pozza, Vicenza Milano 2019)
Esi Edugyan – Le avventure di Washington Black (Neri Pozza, Vicenza Milano 2019)

LA CATTIVA COSCIENZA DEI BIANCHI PROGRESSISTI

Come recita l’adagio popolare, l’inferno è lastricato di buone intenzioni. “Eri più preoccupato del fatto che la schiavitù potesse rappresentare una macchia sulla morale dei bianchi che della reale sciagura che è stata per i neri”, dirà infine Washington al suo ex “buon” padrone.

Marco Enrico Giacomelli

Esi Edugyan – Le avventure di Washington Black
Neri Pozza, Vicenza-Milano 2019
Pagg. 400, € 18
ISBN 9788854518001
www.neripozza.it

Colson Whitehead – La ferrovia sotterranea
SUR, Milano 2017
Pagg. 382, € 20
ISBN 9788869980879
www.edizionisur.it

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #54

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Marco Enrico Giacomelli
Giornalista professionista e dottore di ricerca in Estetica, ha studiato filosofia alle Università di Torino, Paris8 e Bologna. Ha collaborato all’"Abécédaire de Michel Foucault" (Mons-Paris 2004) e all’"Abécédaire de Jacques Derrida" (Mons-Paris 2007). Tra le sue pubblicazioni: "Ascendances et filiations foucaldiennes en Italie: l’operaïsme en perspective" (Paris 2004; trad. sp., Buenos Aires 2006; trad. it., Roma 2010), "Another Italian Anomaly? On Embedded Critics" (Trieste 2005), "La Nuovelle École Romaine" (Paris 2006), "Un filosofo tra patafisica e surrealismo. René Daumal dal Grand Jeu all'induismo" (Roma 2011), "Di tutto un pop. Un percorso fra arte e scrittura nell'opera di Mike Kelley" (Milano 2014), "Un regard sur l’art contemporain italien du XXIe siècle" (Paris 2016, con Arianna Testino). In qualità di traduttore, ha pubblicato testi di Augé, Bourriaud, Deleuze, Groys e Revel. Nel 2014 ha curato la mostra (al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano) e il libro (edito da Marsilio) "Achille Compagnoni. Oltre il K2". Nel 2018 ha curato la X edizione della Via del Sale in dieci paesi dell'Alta Langa e della Val Bormida. Ha tenuto seminari e lezioni in numerose istituzioni e università, fra le quali la Cattolica, lo IULM, l'Università Milano-Bicocca e l'Accademia di Brera di Milano, la Libera Università di Bolzano, l’Alma Mater di Bologna, la LUISS di Roma, lo IUAV e Ca' Foscari di Venezia, l'Accademia Albertina di Torino. Redige (insieme a Massimiliano Tonelli) la sezione dedicata all'arte contemporanea del rapporto annuale "Io sono cultura" prodotto dalla Fondazione Symbola. Insegna Critical Writing alla NABA di Milano. È cofondatore e vicedirettore editoriale di Artribune ed è stato direttore responsabile di Artribune Magazine dal 2011 al 2022.