Proposta da New York: aprire un Nightlife Museum sulla vita notturna della città che non dorme ma

La proposta arriva dall’Office of Nightlife della Città di New York: aprire “un archivio o un’istituzione culturale che onori e celebri il passato, il presente e il futuro della vita notturna locale”, a partire dal mitico Studio 54

Se da sempre è soprannominata “la città che non dorme mai”, un motivo ci sarà: movimentata di giorno, ancora di più di notte, New York a qualsiasi ora brulica gente, per lavoro o per divertimento. Dalle prime ore serali fino all’alba, poi, è il momento della nightlife: aperitivo, ristorante, feste nei club, discoteche, in quanto a vita notturna la Grande Mela ha sempre fatto scuola, diventando leggenda. Come non citare, ad esempio, i mitologici Cotton ClubPalladiumCopacabanaThe Tunnel e, naturalmente, lo Studio 54? Quest’ultimo, fondato nel 1977 dagli imprenditori Ian Schrager e Steve Rubell, è diventato presto icona di stile, mode, trasgressioni, tendenze, rivoluzioni: in un’America all’indomani dalla guerra in Vietnam e alle prese con le lotte per i diritti civili, in un ex teatro dell’opera a Midtown Manhattan, veniva realizzata una pista da ballo che ha segnato società ed estetica dell’epoca, influenzando per lungo tempo anche l’arte e il design e diventando luogo di ritrovo – e a suo modo una sorta di salotto culturale – di intellettuali e creativi, tra cui Andy Warhol, Bianca Jagger, Cher, Elizabeth Taylor, Farrah Fawcett, Liza Minnelli, Michael Jackson, Mick Jagger, Pat Cleveland, Truman Capote, Yves Saint Laurent, Calvin Klein, Diane von Furstenberg. Insomma, quella della nightlife a New York è da considerarsi a tutti gli effetti un importante capitolo della storia della società e del costume della City, tanto da spingere i funzionari della città a pensare di creare un museo della vita notturna.

Brooklyn Bridge, New York

Brooklyn Bridge, New York

THE NIGHTLIFE MUSEUM A NEW YORK

Risale a tre anni fa la nascita, nella Città di New York, dell’Office of Nightlife, istituito per supportare i locali in difficoltà. Compito, questo, ancora più impegnativo da un anno a questa parte, a causa della pandemia e dei lockdown che hanno portato alla chiusura di club e discoteche. In un recente report pubblicato dall’Ufficio, spicca la proposta di aprire un “Nightlife Museum”“L’Office of Nightlife raccomanda di sviluppare un archivio o un’istituzione culturale che onori e celebri il passato, il presente e il futuro della vita notturna locale. L’Office of Nightlife spera che questa istituzione possa esplorare la storia, l’espressione della vita notturna e le lotte per la libertà e la giustizia sociale”, si legge nel rapporto. “Aprire un museo dedicato alla vita notturna dimostrerebbe come questa meriti di essere riconosciuta come alta cultura”, spiega Ariel Palitz, a capo dell’Office of Nightlife. “Rappresenterebbe anche una vetrina di tutto ciò che la vita notturna ha e continua a offrire alla nostra città”. Ora però speriamo che dopo la pandemia la vita notturna della Grande Mela possa riprendersi davvero e non trasformarsi esclusivamente in cimelio da museo.

– Desirée Maida

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

Scopri di più