Il nuovo museo dedicato ad Andersen in Danimarca. Si apre a giugno 2021

Ecco come sarà il nuovo museo dedicato allo scrittore scomparso a Copenaghen nel 1875. Un progetto innovativo che coniuga architettura sostenibile, cultura e natura

Il coronavirus non ferma la cultura. Anche in Danimarca si lavora per concludere ambiziosi e interessanti progetti per la valorizzazione del patrimonio nazionale. Aprirà al pubblico nel giugno 2021 il nuovo museo dedicato allo scrittore Hans Christian Andersen (Odense, 1805 – Copenaghen, 1875), celebre per le sue fiabe – tra tutte, La sirenetta, Il Brutto Anatroccolo, La piccola fiammiferaia e La Principessa sul pisello che hanno accompagnato generazioni di bambini. Un progetto innovativo voluto dalla sua città natale, che coniuga cultura, architettura sostenibile e natura. Il nuovo museo sorgerà su una superficie di 5.600 metri quadrati, due terzi circa dei quali sotto il livello del suolo, allo scopo di cementificare un’area che sia la più piccola possibile e rendere disponibile il resto dello spazio per la creazione di un grande parco urbano. Al momento dell’annuncio del progetto vincitore del bando della città di Odense, nell’aprile 2016, l’allora sindaco Anker Boye motivò la scelta affermando come la proposta dell’architetto giapponese Kengo Kuma cattura lo spirito di Hans Christian Andersen e della città.

Hans Christian Andersen fotografato da Thora Hallager, 1869

Hans Christian Andersen fotografato da Thora Hallager, 1869

NUOVO MUSEO ANDERSEN A ODENSE

Il museo sarà articolato su una serie di strutture cilindriche dalle facciate in vetro protette da reticolati in legno, mentre i tetti, leggermente concavi, ospiteranno giardini pensili, aree verdi che si sommano a quelle del parco circostante. All’interno, strette colonne in legno che ricordano i tronchi degli alberi suggeriscono l’idea di una foresta, in dialogo con l’ambiente naturale esterno visibile attraverso le vetrate, e che rievoca i luoghi magici e misteriosi che hanno ispirato Andersen.  Gli spazi del museo accoglieranno anche Tinderbox, un’area interattiva per bambini sul tema, ovviamente, delle favole, che ospiterà eventi e workshop pensati per il pubblico più giovane. Oltre a Kengo Kuma, hanno lavorato al progetto anche gli studi danesi Cornelius+Vöge e MASU Planning, questi ultimi specializzati in progetti paesaggistici, che hanno arricchito il parco di magici labirinti. Il nuovo museo sarà situato vicino alla casa dove Andersen trascorse l’infanzia, in una zona della città che è stata recentemente sottoposta a riqualificazione urbana per ridurre il traffico automobilistico e rivitalizzare il centro storico; in particolare la chiusura dell’arteria principale Thomas B. Thriges Gade ha pedonalizzato un’area di 9.000 metri quadrati, un “universo incantato” nel cuore della città dove riscoprire atmosfere senza tempo. 

UN FAVOLISTA SENZA TEMPO 

Nato da un’umile famiglia in una cittadina rurale imbevuta di vecchie tradizioni e superstizioni, governata da costumi secolari immutati, ma anche libera dalle convenzioni e le ipocrisie della nascente borghesia, assorbì dal padre (appassionato lettore e amante delle passeggiate nei boschi) l’amore per la letteratura e la natura, un substrato da cui avrebbe poi tratto le sue celebri fiabe, che sono però componimenti di osservazione e metafora della realtà umana, anche in chiave parodistica e di indagine psicologica. Il “noir” non è estraneo alle sue atmosfere, così come il grottesco. E i vari adattamenti che, per motivi di pruderie, hanno stravolto queste fiabe, hanno purtroppo tramandato un’opera letteraria non fedele all’originale, con le sue riflessioni universali, il suo sottile umorismo, il suo pessimismo sulla natura umana. Chissà che il nuovo museo non inauguri anche una stagione di riscoperta di questo illustre letterato.

Niccolò Lucarelli

Hans Christian Andersen Museum
Møntestræde 1, Odense

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

Scopri di più