
Ha riaperto le sue porte al pubblico lo scorso 26 gennaio l’Hood Museum of Art, nel New Hampshire, dopo tre anni di lavori di ampliamento e rinnovamento dei propri spazi espositivi su progetto degli architetti Tod Williams e Billie Tsien. Durante il periodo di chiusura, il museo – nato in seno al Dartmouth College, istituzione fondata nel 1769 e tra le più prestigiose negli Stati Uniti – ha allestito uno spazio espositivo temporaneo sulla Main Street di Hannover, dove ha ospitato mostre di Kader Attia, Julie Blackmon e Toyin Ojih Odutola.
IL NUOVO MUSEO
Il nuovo Hood Museum of Art presenta due piani di spazi espositivi pubblici e gallerie, un terzo piano per gli uffici amministrativi e un piano inferiore dedicato alla conservazione delle opere. Il museo, la cui struttura originaria risale al 1985 su progetto di Charles Moore, conserva oltre 65mila manufatti e opere di diversi media e periodi storici, che adesso – con l’espansione degli spazi progettata da Williams e Tsien, pari a 5.800 metri quadrati – sono non solo visibili ma anche “utilizzati” da studenti, docenti e visitatori a scopo didattico. “Abbiamo lavorato a stretto contatto con il team del Hood Museum e del Dartmouth College per progettare un museo didattico all’avanguardia preservando molte delle caratteristiche proprie dell’edificio di Charles Moore”, ha dichiarato Tod Williams. “Il rinnovamento e le aggiunte alla Hood esistente creano un dialogo complementare tra vecchio e nuovo, estendendo l’identità e le funzioni dell’istituzione nel futuro”.
L’IMPEGNO DELL’HOOD MUSEUM
Con la realizzazione delle nuove gallerie, il museo esporrà molte delle collezioni in suo possesso, che vanno dall’arte nativa americana a quella aborigena australiana contemporanea, passando dagli antichi maestri europei e l’arte africana. Saranno inoltre esposte, per la prima volta, opere di Ed Ruscha, Mark Rothko, Alma Thomas e Pat Steir. “Il nuovo Hood Museum è un luogo di impegno attivo”, ha dichiarato il direttore John Stomberg. “Le installazioni e i programmi artistici sono profondamente collegati alle nostre società e culture in continua evoluzione. Hood continuerà a preservare il passato e ad abbracciare il presente, ma aspira anche a plasmare il futuro. In breve, il nuovo Hood è un museo reattivo, impegnato nello scambio di idee che caratterizzano la vita di oggi”.
– Desirée Maida