Arte italiana fra le due guerre. La collezione Iannaccone a Londra

Estorick Collection, Londra ‒ fino al 23 dicembre 2018. La raccolta di Giuseppe Iannaccone sbarca oltremanica. Accendendo i riflettori sull’arte italiana fra le due guerre.

Alla fine degli Anni Venti i due pittori Mimì Lazzaro e Gino Bonichi (meglio noto con lo pseudonimo di Scipione) si incontrano al mercato di via dei Gracchi a Roma. Lazzaro saluta Scipione, che ha due noci di cocco in mano e cerca un limone grande come un seno di donna. A quel punto Lazzaro gli regala il limone più grande che avesse mai visto e l’amico gli dice: “Vedrai cosa ci farò”. Così è nato Natura morta con piuma (1929), uno dei dipinti emblematici della mostra A New Figurative Art 1920-1945. Works from the Giuseppe Iannaccone Collection, in corso alla Estorick Collection di Londra.
Cinquanta opere che restituiscono il clima dell’arte italiana tra le due guerre, privilegiando una dimensione privata e intima ed evitando volutamente i riferimenti politici al regime fascista, per ricollegarsi alla collezione permanente del museo, riunita dallo scrittore inglese Eric Estorick con sua moglie Salome Dessau tra gli Anni Quaranta e Cinquanta ed esposta ai piani superiori dell’edificio. Questo dialogo rende la mostra ancora più interessante, creando una serie di cortocircuiti tra i capolavori futuristi della Estorick, come l’Idolo Moderno di Umberto Boccioni e le opere scelte in maniera consapevole e puntuale, a partire dagli Anni Novanta, dall’avvocato Iannaccone, che negli ultimi anni conduce una ricerca altrettanto significativa anche nell’ambito della pittura contemporanea internazionale.

A New Figurative Art 1920-1945. Works from the Giuseppe Iannaccone Collection. Exhibition view at Estorick Collection, Londra 2018

A New Figurative Art 1920-1945. Works from the Giuseppe Iannaccone Collection. Exhibition view at Estorick Collection, Londra 2018

I PROTAGONISTI

Ammirevole per coerenza e qualità, la mostra si sviluppa come un racconto negli spazi espositivi: la prima sala riunisce momenti molto alti come la Scuola di Via Cavour, rappresentata da due preziose vedute di Roma di Mario Mafai e Antonietta Raphaël, dipinte entrambe nel 1929, accanto a un rarefatto Suonatore di liuto (1940) di Filippo de Pisis e a un intenso Ritratto di Mimise (1938) di Renato Guttuso. Straordinariamente espressivo l’Autoritratto (1930) di Scipione ‒ forse l’artista più rappresentativo della collezione ‒ in dialogo con l’Autoritratto (1933) di Mario Mafai, eseguito dopo il dolore per la morte del suo caro amico Scipione, scomparso poco tempo prima. Di grande qualità opere come La lettera (1929) di Fausto Pirandello e il Nudo Sdraiato (1928) di Carlo Levi, mentre sul versante della scultura poche ma puntuali presenze: la Testa di Ragazzo (1932-35) in bronzo di Luigi Broggini, brillante e poco conosciuto allievo di Adolfo Wildt, e Nudo in piedi (1936) di Lucio Fontana, una statuetta in ceramica policroma di squisita fattura.

Ludovico Pratesi

Londra // fino al 23 dicembre 2018
A New Figurative Art 1920-1945. Works from the Giuseppe Iannaccone Collection
ESTORICK COLLECTION OF MODERN ITALIAN ART
39a Canonbury Square
www.estorickcollection.com

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Ludovico Pratesi

Ludovico Pratesi

Curatore e critico d'arte. Dal 2001 al 2017 è stato Direttore artistico del Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro Direttore della Fondazione Guastalla per l'arte contemporanea. Direttore artistico dell’associazione Giovani Collezionisti. Professore di Didattica dell’arte all’Università IULM di Milano Direttore…

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