Online il Mudimed, primo museo digitale della storia del metodo scientifico in medicina

Dall'antichità ad oggi, come si è evoluta la medicina? Dalle cure magico-religiose testimoniate da feticci in terracotta alle raffigurazioni della sofferenza nell'arte, fino alle invenzioni medicali in età moderna: sono queste le tappe proposte dal Mudimed, il primo museo digitale della storia del metodo scientifico in medicina

Dai manufatti in terracotta degli scavi di Pompei, quando la medicina era principalmente devozione e preghiera, agli affreschi del 1600 che riportano scene delle più importanti epidemie del passato, passando per i reperti che testimoniano i primi interventi chirurgici fino ad arrivare alle vaccinazioni e alle frontiere della farmacologia moderna: questo è lo straordinario viaggio proposto da Mudimed, il museo digitale inaugurato il 20 ottobre e promosso da Novartis Italia e Ministero della Cultura con la partecipazione del Ministero dell’Università e della Ricerca e il supporto tecnologico di
Google Arts & Culture.

I REPERTI E I TEMI DI MUDIMED

Tutti i materiali visibili nel museo, accessibile online, provengono da alcuni tra i più noti musei, biblioteche e archivi italiani, come il Museo Archeologico Nazionale e il Museo Nazionale di Capodimonte, entrambi di Napoli, o il Museo della Storia della Medicina de La Sapienza e la Biblioteca Nazionale Centrale, di Roma. Ad accompagnare il visitatore ci sono i video esplicativi realizzati da esperti del settore che affrontano temi salienti quali la medicina teurgica e magico-religiosa, l’intervento sul paziente, la visione della sofferenza, lo sviluppo dell’anatomia, la medicina moderna e le sue frontiere.

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L’intento è quello di arrivare non solo agli “addetti ai lavori”, ma a tutti, nel tentativo di appassionare, stimolare o semplicemente incuriosire. Visitando il Mudimed si può così scoprire che nell’antichità venivano riprodotte parti anatomiche in terracotta per chiedere sollievo dai mali alle divinità, oppure è possibile conoscere la storia del bambino di Fidene affetto da idrocefalia, e ancora osservare come opere d’arte antiche e moderne spesso raffigurino la malattia e la sua cura – pensiamo all’affresco con Enea ferito o al San Gennaro che intercede presso la Vergine, Cristo e il Padreterno per la peste del 1656 di Luca Giordano.

Il Mudimed è inoltre un progetto in evoluzione: il museo infatti si arricchirà costantemente di nuove opere e percorsi che i visitatori potranno scoprire di volta in volta sul sito.

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Luca giordano, san gennaro intercede presso la vergine, cristo e il padreterno per la peste del 1656, 1660-61, da s. maria del pianto

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Redazione

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