Fondazione Nivola di Orani. Ecco il nuovo allestimento

Eccellenze locali che si proiettano in Europa. Questo dovrebbe fare l’Italia, sempre e comunque. E questo fa il Museo Nivola, dalla minuscola Orani. Adesso c’è un nuovo allestimento e una bella mostra di Andrea Branzi. Siamo andati a vedere come si lavora in maniera efficace sul territorio, con uno sguardo al mondo.

OLTRE IL FOLKLORE
In molti hanno provato a raccontare il complicato legame tra contemporaneità e territorio in Sardegna. Salvatore Niffoi, scrittore oranese, accennando allo spiazzamento cognitivo “per chi è abituato a pensare alla Sardegna smeraldizzata, alla regione monostagionale”, disegna una spazialità abitata idealmente dalla folklorizzazione dell’occhio esterno, ma ancora sconosciuta ai più nella sostanza.
La Fondazione Nivola è nel cuore di questo groviglio: a Orani, in Barbagia. Il rifiuto di una concezione da “divertimentificio”, tipica del vacanziere in Niffoi, in queste zone co-abita la stessa faccia della medaglia con i valori universali di “autenticità” e “cultura locale”. E, dopo il riassetto organizzativo, la Fondazione Nivola sembra proprio questo: un spazio autentico, un centro attivo alla scala europea, un punto di riferimento per la comunità.

Sabine Hornig - installation view at Museo Nivola, Orani 2016 - © Sabine Hornig and VG Bild-Kunst, Bonn, Germany

Sabine Hornig – installation view at Museo Nivola, Orani 2016 – © Sabine Hornig and VG Bild-Kunst, Bonn, Germany

COLLEZIONE E MAESTRANZE LOCALI
La più ricca raccolta europea di opere di Costantino Nivola può essere visitata in un nuovo allestimento, intrecciando valori estetici e didattici a principi di praticabilità, inclusione e accoglienza di tutte le fasce di pubblico. Una dialettica tra iconicità e racconto accessibile nel quale non sono visitabili solo partizioni dedicate alla scultura, ma anche i manifesti e le tavole realizzate da Nivola come art director per la Olivetti e le copertine di riviste di architettura e design come Interiors e Pencil Points; le immagini fotografiche delle opere che indagano il rapporto tra scultura e architettura; un’inedita sezione dedicata alla concezione autoriale del ruolo dell’arte nello spazio pubblico e nella vita comunitaria; le terrecotte dei Letti, delle Spiagge e delle Piscine. Patrimonio culturale si unisce a informazione e comunicazione per rendere organico il racconto di un percorso artistico multiforme.
Un altro approccio interessante risulta essere quello alle maestranze locali. Nel territorio si trovano straordinarie eccellenze nel campo della lavorazione artigianale del ferro, della pietra e del legno, con le quali la Fondazione Nivola ha instaurato delle collaborazioni stabili su più scale. Oltre alla realizzazione tecnica del nuovo allestimento, infatti, i professionisti locali vengono coinvolti stabilmente nella realizzazione delle opere in mostra nel padiglione dedicato alle restituzioni dei percorsi di residenza.

Andrea Branzi – La metropoli primitiva - installation view at Museo Nivola, Orani 2016

Andrea Branzi – La metropoli primitiva – installation view at Museo Nivola, Orani 2016

DAL MINIMALISMO AL DESIGN RADICALE
È nata anche così – oltre che dallo stimolo principale di rileggere i lasciti di Nivola – la mostra di Sabine Hornig, allestita fino al 25 febbraio. L’artista tedesca, formalizzando la sua esperienza con fotografie, sculture e installazioni, usa il linguaggio dell’architettura e un formalismo minimalista per esplorare la percezione dello spazio, ricorrendo alle specificità materiche del territorio. Asciutte e poetiche allo stesso tempo, le opere di Hornig tentano di ri-tematizzare delle parti fondanti la ricerca nivoliana come l’architettura e l’arcaico, intrecciando prospettive e inversioni di scala degli oggetti presentati per alterare i confini tra rappresentazione e realtà, spazio della visione e oggetto, percezione dell’ambiente circostante. Tende come abitazioni temporanee installate nello spazio espositivo e nel parco antistante l’ingresso suggeriscono l’idea di morbidezza, trasparenza e interstizio, evidenziando un contrasto con le caratteristiche del materiale (granito) con le quali sono realizzate e con la questione dell’abitare contemporaneo.
I temi dell’arcaico sono ripresi anche nella mostra di Andrea Branzi, architetto, designer e principale ideologo del gruppo radicale Archizoom, che ha aperto la programmazione espositiva del 2016 al Museo Nivola il 6 marzo scorso. Dedicata al rapporto tra arte, artigianato e design, la mostra include serie di oggetti realizzati negli ultimi tempi, progetti e video, e una selezione di opere delle fasi anteriori del padre del Radical Design.

Giangavino Pazzola

Orani // fino al 15 luglio 2016
Andrea Branzi – La metropoli primitiva
a cura di Richard Ingersoll
MUSEO NIVOLA
Via Gonare 2
0784 730063
[email protected]
www.museonivola.it

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/52005/andrea-branzi-la-metropoli-primitiva/

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Giangavino Pazzola

Giangavino Pazzola

Laureato in Lettere e Comunicazione all'Università di Sassari. Attualmente vivo a Torino, dove studio Comunicazione Pubblica e Politica. Curatore indipendente e blogger, nel 2011 ho vinto il Premio MANizos, per giovani curatori d'arte in Sardegna (Museo MAN/AMACI). Dal 2009 collaboro…

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