Galleria Continua. Una follia dalla Toscana al Brasile, da Cuba a Parigi

Nell’anno della celebrazione del suo 25esimo e dopo l’apertura di una nuova sede a Cuba, Galleria Continua e Associazione Arte Continua festeggiano un quarto di secolo. Inaugurando, in galleria, una personale di Marcelo Cidade, accanto ai lavori di un altro brasiliano: Cildo Meireles. E attraverso la donazione di tre opere di Kiki Smith alle città di Poggibonsi, Colle Val d’Elsa e San Gimignano.

A fine ottobre si è svolto un ultimo frutto del progetto Arte All’Arte, partendo da Poggibonsi. Un momento che ha portato a presentare tre nuove opere di Kiki Smith installate ciascuna a sei anni di distanza dalla loro donazione in tre comuni diversi.
L’iniziativa ha trovato nuova vita attraverso un itinerario guidato che ha condotto alcuni visitatori da Poggibonsi a Colle di Val d’Elsa a San Gimignano, toccando le istallazioni di: Mimmo Paladino alla fonte delle fate; Antony Gormley al Cassero della fortezza di Poggibonsi; Tadashi Kawamata, Alberto Garutti presente alla manifestazione, di Kiki Smith con Red Girl, al sotto passo che porta dalla parte alta alla parte bassa della città, e concludendo nella bellissima immensa  piazza realizzata da Daniel Buren in collaborazione con il comune di Colle e Jean Nouvel. Senza dimenticare i Kabakov a Colle di Val d’Elsa.
Le amministrazioni, votate alla cultura sotto la guida di nuove generazioni più consapevoli, hanno dato vita al progetto FeniceContemporanea 2015. Un nuovo programma culturale coordinato da Fondazione Musei Senesi; un progetto che coinvolge i Comuni di Colle di Val d’Elsa, Poggibonsi e San Gimignano, Associazione Arte Continua, Vernice Progetti Culturali e Associazione Culture Attive. Inoltre l’iniziativa è stata realizzata nell’ambito del progetto Cantiere Toscana Contemporanea 2015 promosso dal Centro Luigi Pecci di Prato e Regione Toscana.
Da Mario Cristiani, presidente dell’Associazione e cofondatore della Galleria, ci siamo fatti raccontare il progetto.

Arte all'Arte - Antony Gormley

Arte all’Arte – Antony Gormley

Qual è la storia di queste opere di Kiki Smith?
Le tre sculture di Kiki Smith erano state esposte nel 2009 all’UMoCa, museo realizzato per Arte All’Arte nel 2005 a Colle di Val d’Elsa da Cai Guo-Qiang. Artista che, nel caso degli interventi scultorei di Kiki Smith, si è anche posto come curatore. Queste tre fanciulle, tre sculture che di notte emettevano, attraverso le loro ampolle, tutti i colori dell’arcobaleno, erano così sognanti che una volta terminata l’esposizione, della durata di tre mesi, sono rimaste visibili al pubblico anche per i due anni successivi, sempre assicurate dall’Associazione.
Infine è stato deciso dall’artista che fossero donate a tre Comuni diversi, con l’intento di fidelizzarne l’allestimento al pubblico e la manutenzione in maniera permanente. Nonostante le procedure di donazione siano state relativamente complesse, è stata l’artista stessa a proporre di ricucire il territorio attraverso il dislocamento delle sue tre fanciulle in tre punti diversi. Cercando di superare anche i piccoli conflitti territoriali che molto spesso si verificano tra i comuni.

Questo dono al territorio potrebbe essere visto come un omaggio ai 25 anni di Galleria Continua?
Effettivamente l’Associazione e la Galleria sono nate nello stesso anno, seguendo la responsabilità sociale d’impresa che fin dall’inizio, anche se era un’idea espressa in diverse forme, è sempre stata la nostra risorsa primaria. Oggi, grazie alla collaborazione con i musei senesi e al progetto #FeniceContemporanea, siamo riusciti a promuovere questa donazione.
Dopo diversi anni, si sarebbe dovuto assistere anche all’innalzamento, all’allestimento della scala, monumentale installazione del brasiliano Cildo Meireles, Viagem ao Centro do Céu e da Terra del 2002. Ma non è stato possibile oggi. Il lavoro che avrebbe dovuto essere posizionato nel giardino del Museo Archeologico, ma che, a causa di alcuni ritardi nei permessi degli scavi per le fondamenta, non è stato mostrato in tempo. Tutto ora dipende da Soprintendenza e Comune di San Gimignano.

Marcelo Cidade - Galleria Continua, San Gimignano

Marcelo Cidade – Galleria Continua, San Gimignano

E in galleria, invece, come si stanno svolgendo le celebrazioni dei vostri 25 anni, attraverso (un)monuments for V. Tatlin, mostra personale di Marcelo Cidade?
Marcelo, secondo noi, nonostante la giovane etàm è davvero un super-artista, netto, deciso. Ci tenevamo ad aprire le celebrazioni dei nostri 25 anni con un giovane, mettendolo, seppure a distanza, in relazione con un lavoro di un altro caposaldo come Cildo Meireles.
Mentre all’esterno, fuori dalla galleria, ovviamente, tendiamo a prediligere l’esposizione di interventi di artisti già consolidati. Perché vorremmo coinvolgere anche chi non è appassionato all’arte attraverso gli artisti migliori del momento. Nel nostro spazio di San Gimignano, invece, cerchiamo di preparare il terreno per coloro che saranno i prossimi grandi, offrendo quelli che noi consideriamo segnali di vitalità. Questo è sempre stato il ruolo di incubatore dell’ex cinema.

A Cuba, a Beijing e in Francia come proseguono invece le attività?
A Cuba il governo sembra interessato ad aprirsi alla nostra programmazione: hanno infatti iniziato a instaurare un dialogo istituzionale e questo di per sé è un fatto molto positivo. Ma di certo non abbiamo inaugurato una sede per seguire esattamente quello che richiede il governo. D’altronde, siamo stati i primi a inaugurare una mostra di Ai Weiwei a Pechino, quando lui ancora non aveva il permesso. Ormai il nostro segno, come galleria, la nostra impronta, credo sia abbastanza nota.
Comunque se l’arte collega le persone fino in fondo, allora questa stessa consente di trovare un modo per stare insieme senza farsi male. E sebbene ci sia un aumento della violenza a livello globale e a livello sociale e l’arte può diventare una possibilità pacifica di dialogare. Una forza che può aiutare la vita, al di fuori del mondo chiuso dell’arte.

Arte all'Arte - Kiki Smith

Arte all’Arte – Kiki Smith

In Francia, in particolare, so che state per ripensare a un percorso come Arte All’Arte
Stiamo per incontrare il capo del Gabinetto del sindaco di Parigi. Sembra, infatti, che stiano per ripristinare 23 nuovi quartieri della città, incluse le banlieue, ed abbiamo proposto di costruire delle case popolari d’artista. Che avevamo proposto in Italia già ai tempi di Arte all’Arte, ma senza alcun riscontro. Mentre invece a Parigi pare tutto il contrario. L’intento è quello di chiamare grandi artisti internazionali a generare sculture abitabili, e poi creare all’interno residenze per artisti che andranno a viverci in modo da animare la consapevolezza sull’arte e la potenzialità dell’arte come motore di consapevolezza personale e anche di possibilità di espressione personale e mobilità e legame comunitario poetico e spirituale se si vuol azzardare un termine. Qui l’arte diventerà un dialogo quotidiano, anche per chi non ha i mezzi per  viverla e goderne.
Sarebbe bello poter riproporre questa stessa idea in Italia ma sembra che ancora nessuno sia pronto a voler tentare una realizzazione. Ma in Francia è tutto più veloce, mentre da noi ci sono voluti sei anni per le donazioni delle opere di Kiki Smith. Basti pensare che il 25 settembre, alla mattina, abbiamo inaugurato nello spazio 104 a Parigi la nostra mostra per il venticinquesimo, allestendo opere monumentali e immersive di artisti come Kapoor, De Bruyckere, Ai Weiwei, Gormley e Buren, e un paio d’ore dopo avevamo già l’appuntamento con il Gabinetto del Sindaco della città.

Perché da noi sembra tanto impossibile?
Perché nel nostro Paese non bastano neppure 25 anni di lavoro serio e impegnato per poter aver accesso alla possibilità di mettere in atto idee condivise, idee che, invece, altrove, sfruttando il nostro potenziale, verranno messe a frutto. Con la speranza che questa domanda rimanga il retaggio di un’altra epoca e con l’augurio che ora e sempre l’arte Continua.

Ginevra Bria

www.galleriacontinua.com
www.arteallarte.org

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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