La Fondazione Volume! va a Saint-Etienne

Apre al pubblico domani 13 giugno “Passaggi” al MAMC – Musée d’Art Moderne et Contemporaine di Saint-Etienne. Una mostra che racconta le attività della romana Fondazione Volume!, attiva dal 1997. Qui sotto trovate il testo di Lóránd Hegyi pubblicato nel libro che accompagna la mostra.

Volume! è, in definitiva, la risposta a questo desiderio di libertà.
(Francesco Nucci, in una intervista di Claudia Gioia)

Un entusiasmo emozionante, affascinante e vitale traspare dal progetto Volume!, così come lo sviluppo ponderato e organico di quella che è una visione artistica par excellence, o piuttosto di un’utopia artistica. Un’occasione per osservare la capacità creativa e la competenza intellettuale di una persona generosa e di talento, un amante dell’arte contemporanea e, per gli artisti, un amico devoto. Tutto quello che il progetto Volume! è riuscito a raggiungere nel corso di questi diciotto anni di attività, tutto quello che la Fondazione Volume! di Roma ha realizzato e pubblicato è fondamentalmente il risultato del lavoro e dell’entusiasmo di un uomo e del gruppo di persone a lui vicine.
Il progetto Volume! dimostra come il libero utilizzo dell’immaginazione possa dar vita a uno spazio indipendente per progetti artistici nuovi. Non solo uno spazio a completa disposizione degli artisti, ma un ambiente architettonico che è parte integrante del processo creativo e che viene di volta in volta ridefinito in base alle necessità di ogni artista. Ogni nuova installazione, ogni nuova forma di presentazione di un’idea artistica modifica lo spazio esistente e ne rimodella le pareti e le aperture in accordo con lo spirito del nuovo progetto. Queste le parole del fondatore e direttore di Fondazione Volume!: “La cosa per me importante è poter partecipare alle diverse soluzioni e conoscere ogni volta una chiave di lettura nuova dello spazio. Questo e non altro è stato ed è il mio desiderio: l’insieme di nuove fantastiche avventure da affrontare”.
È straordinario quanto lo stesso spazio appaia di volta in volta diverso a seconda delle differenti installazioni e in che misura ogni artista lo reinterpreti come parte della propria visione. La luce – e il buio – gioca un ruolo fondamentale, dal momento che tutto lo spazio può essere completamente trasformato in base alle condizioni di luce capaci di influire sulla percezione dell’installazione. L’illuminazione ha un impatto importante sull’estetica generale, soprattutto quando gli artisti impediscono alla luce naturale di entrare chiudendo ogni apertura, sia quelle che affacciano sulla strada sia quelle che danno sulla corte interna. In tale condizione, i complessi spazi di Volume!, fatti di colonne e pilastri, altezze differenti e profondità disuguali, nonché da un pavimento la cui conformazione è difficile da percepire, appaiono come un labirinto in cui i movimenti dei visitatori sono determinati dalla visione dell’artista.

Fondazione VOLUME! Passaggi, work in progress, Musee d'art moderne et contemporain de Saint Etienne Metropole, progetto di allestimento Anomia Studio Architetture, foto di © Yves Bresson

Fondazione VOLUME! Passaggi, work in progress, Musee d’art moderne et contemporain de Saint Etienne Metropole, progetto di allestimento Anomia Studio Architetture, foto di © Yves Bresson

Il movimento delle persone nei diversi ambienti gioca sempre un ruolo essenziale. Alcuni progetti hanno chiuso completamente l’accesso dalla strada, così che i visitatori potessero entrare solo attraverso la piccola porta posta nell’androne dell’edificio: una soluzione che li obbliga ad attraversare una lunga e stretta stanza per raggiungere l’ultimo ambiente, il più grande. L’impressione che ne deriva è quella di camminare in una cripta. Il passaggio obbligato attraverso una stanza stretta e buia spesso acquista un significato metaforico: diventa una sorta di preparazione mentale, un progressivo allontanamento dal mondo esterno o, altrimenti, in altri casi, un semplice elemento di sorpresa. Secondo Francesco Nucci ogni installazione propone un nuova chiave per percepire lo spazio e per comprendere la proposta dell’artista.
Fondazione Volume! non è solo un progetto per una libera creazione artistica, ma anche un’immagine attuale, autentica e non convenzionale – soprattutto in questi anni – di un’istituzione alternativa in grado di dare all’arte contemporanea gli spazi e le infrastrutture necessarie per far sì che le idee degli artisti possano essere realmente fruibili. In questo senso, Fondazione Volume! non rappresenta solo il sogno divenuto realtà di un singolo individuo forte, creativo e generoso, ma anche un’istituzione culturale alternativa, una concezione di una politica culturale che sostiene gli artisti per tutto il corso del loro lavoro, dalla realizzazione dell’opera fino alla sua presentazione al pubblico e alla pubblicazione dei principi che ne sono alla base. La Fondazione Volume! prende quindi parte all’intero processo, dall’ideazione dell’opera d’arte fino alla sua esposizione all’interno dei propri spazi, collocandola successivamente nella propria collezione e pubblicizzando l’evento in ogni sua fase.
Un tale progetto è concepibile solo se sostenuto da una persona determinata ed entusiasta – e dal suo team composto da familiari e amici – capace di intrattenere con gli artisti stretti e profondi rapporti di fiducia. Fondazione Volume! è molto più di un semplice spazio espositivo, più di un luogo in cui presentare nuovi progetti, più di un’istituzione per l’elaborazione, la documentazione e l’archiviazione della produzione creativa di artisti contemporanei. È una collezione di opere di un selezionato gruppo di artisti del nostro tempo e un laboratorio per la produzione di opere d’arte, esposizioni, cataloghi, libri e altre forme di documentazione.
La fondazione è la concretizzazione di un progetto romantico di avanguardia all’interno del realismo dell’arte, dell’etica e della politica. È la moderna incarnazione dell’opera d’arte che cerca costantemente di sviluppare una creazione artistica libera, di modificare la realtà socio-culturale e di proporre un’alternativa alle vaste, burocratiche e a volte alienanti istituzioni museali e culturali. Fondazione Volume! rievoca i tempi e i luoghi mitici dell’avanguardia, come a Berlino la galleria di Herwarth Walden e la rivista da lui fondata, Der Sturm. Walden ricopriva il ruolo di gallerista ed editore, difensore dell’espressionismo e del cubismo, sostenitore della letteratura moderna e delle belle arti, organizzatore e ospite di numerose esposizioni, dibattiti, conferenze e incontri fra artisti. È stato amico fraterno e coraggioso di artisti provenienti da tutto il mondo e spesso il primo a esporre a Berlino i nuovi lavori di artisti internazionali. La Fondazione Volume! irradia il medesimo spirito di internazionalismo e la stessa coraggiosa voglia di scoprire. Non ha paura di mostrare la propria dedizione e il proprio spirito libero e generoso in un momento storico in cui si parla solo di crisi economica, della perdita di significato dell’arte all’interno della società, del potere delle mode e dell’isolamento dell’artista, della corruzione e dei fallimenti delle grandi istituzioni. Volume! incarna la forza e il desiderio di combattere questa tendenza alla banalizzazione, questa egemonia del mercato dell’arte e della speculazione. Volume! è il contrappunto a questa crisi.

Sissi, Volume interno, 2012 - Courtesy Fondazione VOLUME! - photo Federico Ridolfi

Sissi, Volume interno, 2012 – Courtesy Fondazione VOLUME! – photo Federico Ridolfi

Quindi iniziativa privata, impegno personale, una visione chiara e originale sfidano il contesto socio-culturale contemporaneo, si concretizzano in flessibilità, passione e professionalità e vengono istituzionalizzati con successo. Al centro del progetto c’è la ferma convinzione che gli artisti abbiano bisogno di uno spazio senza alcuna limitazione – in senso reale, materiale, metaforico e politico – e che la società e i suoi singoli abbiano l’obbligo morale di creare uno spazio del genere e le condizioni necessarie alla libertà della creazione artistica. “Ovviamente a Volume!la libertà non è assoluta. Non è possibile abbattere il palazzo. Ma c’è la libertà di lavorare senza troppi vincoli e di cambiare il lavoro in qualsiasi momento. Volume! ha una plasticità simile a quella cerebrale. Tutto può essere modificato, adattato, costruito o decostruito, perché la libertà non è solo spaziale, ma risiede anche e soprattutto nella flessibilità dell’idea iniziale”.
Fondazione Volume! considera ogni cosa possibile se necessaria alla propria missione: il supporto economico della produzione artistica e la migliore presentazione possibile dell’opera; una comunicazione professionale che non solo aiuta gli artisti a concretizzare le proprie idee, ma offre anche al pubblico strumenti preziosi e intellettualmente validi per meglio comprendere le idee e le visioni più nuove dell’arte contemporanea. Questo desiderio di parlare d’arte, di documentare, archiviare e creare una particolare collezione è alla base di tutto il lavoro della fondazione.
Il lavoro che la Fondazione Volume! ha fatto a Roma negli ultimi diciotto anni è il segno coinvolgente di un atto creativo e individuale capace di generare un’originale e vitale comunità di animi ed emozioni. Una comunità straordinariamente produttiva e inedita, aperta a discussioni e proposte, al lavoro comune e all’insegnamento, ma soprattutto a una duratura e produttiva collaborazione fra artisti. La Fondazione Volume! è infatti per gli artisti un partner onesto, un reale sostenitore, un compagno e un consulente intelligente in grado di aiutarli a realizzare i propri progetti che altrimenti avrebbero difficoltà a vedere la luce. Al centro delle attività della fondazione c’è la diretta ed effettiva collaborazione con gli artisti contemporanei; la natura non profit di tale attività è un elemento essenziale. Fondazione Volume! è un laboratorio e allo stesso tempo una collezione, uno spazio espositivo, uno studio di sperimentazione e un luogo di incontro e dibattito. Funziona come una colonia di artisti, un ritrovo per i membri della scena culturale, una sorta di piccolo, ma vitale villaggio dell’arte.
Il fondatore e ideatore della Fondazione Volume! è il neurochirurgo Francesco Nucci, che ha fermamente creduto sin dall’inizio che l’arte contemporanea avesse bisogno di una nuova comunità originale e creativa e di un’infrastruttura adeguatamente flessibile, reattiva e aperta, come né i musei pubblici, né le gallerie professionali o gli show-room, né le organizzazioni commerciali possono o vogliono offrire. Ha dato vita a uno studio aperto a beneficio degli artisti, in cui la creazione di nuove opere fosse ben organizzata e supportata. Ha cercato di sostenere gli artisti nella creazione di nuovi lavori e allo stesso tempo di offrire al pubblico l’opportunità di viverli all’interno di uno spazio appropriato.

Pedro Cabrita Reis, D'après Piranesi, 2001 - Courtesy Fondazione VOLUME! - photo Claudio Abate

Pedro Cabrita Reis, D’après Piranesi, 2001 – Courtesy Fondazione VOLUME! – photo Claudio Abate

Ogni mostra negli spazi della Fondazione Volume! presenta nuovi oggetti, installazioni, dipinti e sculture che sono stati create appositamente. Anzi, sono proprio questi stessi spazi a essere di volta in volta riconfigurati per creare la cornice perfetta per i nuovi lavori. Tutti i progetti presentati sono la materializzazione di nuove relazioni fra gli spazi e le opere d’arte e propongono una visione originale nonché un’inedita, specifica e idiosincratica interpretazione delle costellazioni estetiche proposte. Le condizioni architettoniche degli spazi della Fondazione Volume! vengono spesso radicalmente modificate per soddisfare le necessità spaziali delle singole installazioni e permettere di apprezzare nel modo migliore le nuove realtà estetiche. Ogni nuovo intervento negli spazi della Fondazione Volume! offre la possibilità di penetrare all’interno dell’opera e crea nuovi e spesso sorprendenti, non convenzionali e inaspettati sentieri di percezione che hanno un ruolo fondamentale nell’interpretazione delle varie costellazioni estetiche.
Francesco Nucci è un mecenate e un collezionista, un curatore e un sostenitore, un project manager, un editore e un archivista. Ma soprattutto è un amico appassionato, entusiasta e devoto di tutti gli artisti ed è fermamente convinto che questi ultimi non abbiano bisogno solo di collezionisti e musei, critici e teorici, appassionati d’arte e generosi mecenati, ma anche di una propria comunità di persone creative, di una propria colonia affettuosa e protettiva che sia intellettualmente stimolante. In questa comunità l’artista effettivamente vive e lavora, comunica con i suoi amici e compagni. È qui che le sue idee, le sue emozioni e i suoi interessi, le sue proposte e visioni vengono apprezzate, comprese e condivise. Volume! di Francesco Nucci soddisfa questa necessità. Nel corso degli anni, Fondazione Volume! è diventata una vera casa per gli artisti, in senso umano, emotivo e creativo, e un esclusivo e fondamentale fulcro per l’arte contemporanea; una comunità attiva, creativa e vivace nel cuore di Roma.
Gli spazi espositivi della Fondazione Volume! sono situati al piano terra di un edificio del XVII secolo in una stretta strada di Trastevere, quel tranquillo, romantico, in qualche modo addormentato e dimenticato quartiere di Roma, non lontano dalla basilica di Santa Maria in Trastevere e dall’elegante Villa Farnesina, con i delicati e poetici affreschi di Raffaello. L’atmosfera di piccola cittadina che si respira a Trastevere fornisce un contrasto produttivo al programma della Fondazione Volume! con le sue mostre dei maggiori artisti della scena artistica contemporanea italiana e internazionale, da Jannis Kounellis e Alfredo Pirri, i primi a esporre, a Sol LeWitt e Jimmie Durham; da François Morellet e Dennis Oppenheim, così come Christian Boltanski e Fabio Mauri, fino ai più giovani rappresentanti delle nuove visioni estetiche, come Bernhard Rüdiger e Pedro Cabrita Reis, Carlos Garaicoa e Jaume Plensa, Santiago Sierra e Olaf Nicolai. Fondazione Volume! persegue quindi un programma assolutamente internazionale, sebbene gli artisti romani abbiano sempre un ruolo significativo. Ciò ha garantito alla fondazione grande popolarità e stima all’interno della capitale, dal momento che Volume! permette ai giovani artisti locali di interagire con i loro contemporanei internazionali.
La Fondazione Volume! apre le porte a quegli artisti residenti in città che hanno relativamente poche opportunità di esporre con frequenza o regolarità i loro lavori. Esponenti della transavanguardia, come Mimmo Paladino ed Enzo Cucchi, o membri della cosiddetta “ultima generazione” fra cui Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Marco Tirelli, Gregorio Botta, Nunzio e Piero Pizzi Cannella, ma naturalmente anche molti giovani artisti, come Marina Paris, Flavio Favelli, Maurizio Savini e Felice Levini, hanno avuto l’opportunità di realizzare nuovi progetti all’interno degli spazi di Volume!, che spesso sono stati il luogo in cui per la prima volta hanno potuto presentare al pubblico le loro opere. Queste mostre non sarebbero state possibili senza il supporto finanziario della fondazione, che ha interamente sostenuto anche le spese di pubblicazione e ufficio stampa.
I vernissage delle mostre negli spazi di Volume! radunano non solo personalità della scena artistica della capitale, ma anche artisti internazionali, critici, curatori, galleristi e appassionati d’arte che accompagnano di volta in volta l’artista. Ciò che colpisce maggiormente è la presenza di tanti giovani artisti per i quali gli spazi della fondazione rappresentano la prima opportunità per incontrare di persona artisti rinomati a livello internazionale. Questo aspetto rende Francesco Nucci orgoglioso e felice, tanto da assumere un ruolo importante nella programmazione, nelle mostre e nelle pubblicazioni: la comunicazione artistica, gli incontri fra gli artisti, i dibattiti e gli scambi di idee, visioni ed emozioni. La Fondazione Volume! non solo crea nuove opere d’arte, concepite dagli artisti per esposizioni particolari, e non solo produce mostre che danno forma a un nuovo e specifico aspetto delle loro strategie e visioni artistiche, ma ha creato soprattutto una comunità spirituale e creativa, una colonia di artisti, un microcosmo aperto e flessibile.

Michele Zaza, Universo rivelato, 2010 - Courtesy Fondazione VOLUME! - photo Rodolfo Fiorenza

Michele Zaza, Universo rivelato, 2010 – Courtesy Fondazione VOLUME! – photo Rodolfo Fiorenza

La produzione di opere d’arte, la curatela di nuove mostre, l’organizzazione di eventi e la pubblicazione di nuovi cataloghi e libri sono parte di un lavoro di pubbliche relazioni cui la fondazione si dedica con particolare trasporto. Questo è anche il motivo per cui i libri e i cataloghi pubblicati dalla fondazione sono ideati e creati dagli stessi artisti e sono parte integrante della programmazione. E questo è anche il motivo per cui le inaugurazioni – in cui i visitatori trascorrono ore a parlare nella via antistante agli spazi espositivi, qualche volta ostacolando perfino il traffico di Trastevere – sono eventi di particolare importanza che testimoniano la vivacità creativa della fondazione. Queste inaugurazioni, che si svolgono in strada, con un piccolo semplice buffet e del vino, sono eventi importanti all’interno della scena artistica romana e quasi tutti gli artisti, i critici, i curatori e gli appassionati d’arte di Roma vi hanno preso parte.
Da questo punto di vista, la Fondazione Volume! può essere definita un luogo di incontro, una colonia di artisti e appassionati d’arte, una grande famiglia aperta, tollerante e creativa in grado di unire i più diversi artisti, gli esponenti dei dibattiti contemporanei sull’arte, così come collezionisti e galleristi. È un luogo in cui giovani artisti e critici possono incontrarsi e parlare. Un luogo in cui è possibile vivere la storia dell’arte contemporanea. Una comunità responsabile, aperta e tollerante, come la definisce Francesco Nucci: “La programmazione è una linea di massima dove possono sempre intervenire nuovi elementi a modificare le cose e si lavora come in una famiglia aperta, contemporanea, flessibile e tollerante dove rigidità e ruoli subiscono continui slittamenti nella routine quotidiana. Una palestra di lateralità un po’ caotica, ma alla fine creativamente risolutiva”.
Sono proprio questa apertura e flessibilità creativa, questo dialogo fra tutti i partecipanti e il rifiuto di qualunque forma di rigidità o autoritarismo, il suo accettare ogni proposta e ogni modifica, a rendere Fondazione Volume! una comunità creativa unica in cui ognuno può trovare il proprio posto e il proprio ruolo. È con grande piacere che il Musée d’Art Moderne et Contemporaine presenta, per la prima volta fuori dall’Italia e in un museo pubblico, i risultati coinvolgenti, esemplari e stimolanti di questi diciotto anni di lavoro della Fondazione Volume!, con l’intento di gettare luce su questo modello intelligente e aperto. E con il desiderio di dimostrare ancora l’esistenza di autentiche opportunità a favore di iniziative impegnate e creative e di istituzioni aperte e partecipative a sostegno del lavoro artistico e creativo. Istituzioni che possano fornire agli artisti contemporanei uno spazio di libertà e al pubblico le condizioni necessarie per apprezzare al meglio le loro opere e garantire la giusta considerazione intellettuale delle proposte estetiche. Alla base di tutto ci sono la volontà, l’abilità e l’impegno di un uomo e del suo team che hanno lavorato e lavorano per realizzare visioni e utopie.
Fondazione Volume! è riuscita nel suo intento con grande successo. I suoi principi guida sono immaginazione, creatività, determinazione, utopia, empatia, partecipazione, apertura, flessibilità, generosità, amore per l’arte, grande stima per gli artisti e totale dedizione culturale: tutte caratteristiche inconfondibili che denotano una grande umanità.

Lóránd Hegyi

Saint-Etienne // fino al 20 gennaio 2016
Fondazione Volume! Passaggi
MAMC
La Terrasse – rue Fernand Léger
+33 (0)94 77795252
[email protected]
www.mam-st-etienne.fr

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