FHU: l’università partecipata

Il Salento continua a sfornare iniziative culturali di rilievo. In queste pagine abbiamo dato spazio e parola alla FHU - Free Home University, realtà nomade che costruisce e distribuisce saperi. In stretta connessione col territorio.

Durante il 2013-2014, la questione proposta alla Prima Classe è stata Come vogliamo vivere.Il gruppo di studio sta attualmente indagando questa nozione cruciale attraverso il rapporto con la spiritualità, il vivere in comune e la rappresentazione.
La prima tappa della ricerca si è svolta dal 5 al 15 dicembre 2013 a San Cesario, in provincia di Lecce, e ha visto i partecipanti impegnati in tre diversi moduli di ricerca: Attraverso l’immagine, oltre l’immagine con Adrian Paci, Un corso (in) comune: tempi e città in comune con Ayreen Anastas e Rene Gabri, La festa dei vivi (che riflettono sulla morte) con il gruppo artistico Lu Cafauso (Emilio Fantin, Luigi Negro, Giancarlo Norese, Cesare Pietroiusti, Luigi Presicce).
Il secondo appuntamento si è svolto a Castiglione d’Otranto (Lecce) dall’11 al 21 aprile e ha coinvolto gli stessi artisti. Con loro si è interfacciato un gruppo di partecipanti locali, nazionali e internazionali, con esperienze nel campo dell’arte ma anche di altre discipline. Alcuni di loro si sono aggiunti in un secondo tempo, come effetto di un principio di condivisione degli interessi e di circolazione dei contenuti. La volontà di generare aggregazione spontanea, perseguita da FHU, ha ottenuto così un riscontro concreto.

Adrian Paci

Adrian Paci

La scelta di una piccola comunità come quella di Castiglione d’Otranto è stata assolutamente centrata, persino naturale. Da diversi anni il paese si sta infatti interrogando intorno al tema della qualità della vita, maturando in particolare un cambiamento sostenuto da associazioni quali la Casa delle Agricolture, da coltivatori radicali e consapevoli che rivendicano il suolo pubblico, da gruppi di giovani e anziani che si sono uniti per ridare dignità a un luogo che vive di agricoltura e che pure paga il prezzo dell’abbandono. Una guerra culturale contro l’incuria, la disoccupazione, lo sfruttamento da parte di un sistema economico, politico e sociale incapace di riconoscere la terra come fonte vitale e indipendente. La comunità di Castiglione lavora su questi temi con diverse iniziative. Una su tutte, la Notte Verde, semina collettiva che prevede l’utilizzo di cereali antichi e della canapa. Il motto: “Chi semina utopia raccoglie realtà”.
Accanto all’impegno pratico dei residenti si è così avviato un percorso teorico inaugurato dalla comunità nomade della Free Home, nel segno di una sinergia che ha visto le due realtà mescolarsi, confondersi, ragionare e agire insieme. Il frutto di questa esperienza ha dato vita il 21 aprile scorso all’inaugurazione del Parco Comune dei Frutti Minori: un’area all’ingresso alle campagne, meta di discariche abusive e zona di profonda incuria. La zona è stata ripulita, bonificata e coltivata grazie a un orto sinergico, un campo biodinamico e l’inserimento di alberi da frutto a disposizione della collettività.

Ayreen Anastas e Rene Gabri

Ayreen Anastas e Rene Gabri

Sullo sfondo, un principio inviolabile: la terra va intesa come bene comune e spazio di responsabilità collettiva, oltre che di dignità sociale. Qualcosa cui è impensabile riflettere tra luoghi violentati, strappati all’uomo e sottratti alla bellezza. Durante le attività si è discusso anche e soprattutto del legame con la natura, di autenticità, di spiritualità, del rapporto ciclico tra vita e morte, giungendo all’inaugurazione di un “Viviterium” all’interno del Parco Comune dei Frutti Minori: alberi piantati come simboli di vita all’interno di un’area prima offesa dai rifiuti.
L’importanza della biodiversità, il complesso funzionamento di un suolo fertile, le relazioni di reciproco soccorso attivate dalle piante nell’orto sinergico o i principi della biodinamica che ci riconnettono alle forze cosmiche sono tutti concetti osservati nella pratica dell’agricoltura. Rivelatisi metafore potenti per la nostra indagine su “come vogliamo vivere”.

Besides, it's always the others who die

Besides, it’s always the others who die

SAPERE VS. ENTERTAINMENT

FHU – Free Home University è un progetto artistico-pedagogico sperimentale, dettato dal bisogno di generare nuove modalità di creazione e circolazione del sapere attraverso la condivisione di un’esperienza di vita in comune. Sviluppato in Puglia, nell’area del Salento, si realizza in collaborazione con artisti e pensatori internazionali di diversa estrazione.
L’idea di formazione alla base di FHU passa attraverso una metodologia creativa e conoscitiva partecipata. Ponendosi come alternativa positiva all’approccio neoliberale, tipico di un sapere funzionale alla produzione di servizi, FHU ospita forme di pensiero e azione radicali, grazie alla sperimentazione di processi di apprendimento circolari, in cui si impara “facendo”. Il fine? Incoraggiare la crescita personale e collettiva, nonché lo scambio di conoscenze e competenze.

Luigi Presicce

Luigi Presicce

FHU è un esperimento in forma di invito aperto. Un contributo al campo dell’educazione indipendente, dell’autoformazione e dell’esercitazione del pensiero critico. È un’esperienza neo-umanista, che si concentra sull’importanza della conoscenza e dello studio, in opposizione al valore del consumo che riduce la vita culturale a intrattenimento e spettacolo. FHU è interessata alla contaminazione delle discipline e alla costruzione di un sapere organico che dia senso all’esistenza. L’apprendimento viene rivendicato in quanto atto sociale e politico.
Centrale è la pratica del dialogo, che arricchisce sia i “mentori” che i “discepoli”. Il nome FHU si riferisce alla creazione di un ambiente orizzontale, ospitale, in cui l’energia circoli liberamente (Free/Libera) all’interno di uno spazio protetto e intimo (Home/Casa), in grado di facilitare un’esperienza universale di condivisione della conoscenza (University/Università).
Sperimentando metodologie e articolazioni ogni volta diverse, a seconda del gruppo invitato a partecipare, FHU è una piattaforma di creazione e discussione per artisti, studiosi, filosofi, ricercatori, pedagoghi, attivisti, scienziati, contadini e cittadini interessati a generare nuove pratiche e nuovi approcci. È l’avvio di un’indagine sulla realtà e un tentativo di formulazione di saperi possibili, in risposta alle questioni della contemporaneità sentite come più urgenti.

Cesare Pietroiusti

Cesare Pietroiusti

STUDENTI E INSEGNANTI. E VICEVERSA

Per il triennio 2013-2015 sono stati strutturati una serie di corsi. Ognuno di essi si costituisce di un gruppo di mentori (insegnanti-studenti) che propone una direzione d’indagine e di un gruppo di partecipanti (studenti-insegnanti) che ne esplora e prosegue la ricerca. Insieme formano il gruppo di studio, vivono e lavorano accanto durante ripetuti periodi intensivi di dieci giorni (almeno tre incontri annui), restando anche liberi di proseguire la ricerca autonomamente e/o attraverso incontri intermedi. La definizione “insegnanti-studenti” e “studenti-insegnanti” è ripresa da Paulo Freire, in Pedagogy of the Oppressed, dove si legge: “Il maestro non è più esclusivamente colui che insegna, ma colui che impara dal dialogo con gli studenti, allo stesso modo in cui essi imparano e insegnano, diventando insieme responsabili di un processo di crescita reciproca”.
Nei corsi pensati da FHU, la forma e il contenuto di ciascuna classe sono determinati dalla collaborazione del gruppo di studio. Ognuno sarà al tempo stesso insegnante e studente, condividendo con gli altri la responsabilità di contribuire all’emergere di una nuova prospettiva. Apertura, convivenza, condivisione, impegno, spirito di collaborazione e rigore sono elementi considerati fondamentali in questa pratica.
Al centro dell’investigazione c’è inoltre la realtà locale del Salento, posta in relazione con le problematiche globali. Tutti i contributi prodotti dalle classi saranno messi a disposizione su una licenza Creative Commons per il download gratuito dal sito della Free Home University e condivisi attraverso i social media.
Al contempo, tutti i temi trattati durante i due step già conclusi del progetto di Castiglione sono stati presi in carico dal collettivo di ricerca della Free Home University, che li sta sviluppando sia in gruppo che a livello personale, anche tramite una casa-residenza a San Cesario, a disposizione per le proprie ricerche: un viaggio durato tutta l’estate, che proseguirà anche in autunno con il terzo e ultimo incontro.
Sul modello di queste esperienze iniziali, altre iniziative di ricerca e produzione autonome potranno prendere forma.

Free Home University

www.freehomeuniversity.org

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #21

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