Il Museo Mauritshuis riapre. Alla presenza del re

Alla presenza del re dei Paesi Bassi, Willem-Alexander, domani 27 giugno verrà inaugurata a L’Aia, dopo due anni di lavori, la nuova Mauritshuis. Si parla del museo olandese che, parzialmente rinnovato e ampliato, è diventato noto presso il pubblico italiano grazie alla tournée compiuta dalle sue opere in questi due anni di chiusura forzata. Dalla nostra corrispondente in Olanda.

Tra le opere della tournée compiuta dalle opere del Mauritshuis durante la chiusura forzata, la MonnaLisadel nord: così è stata definita più volta La Ragazza dall’orecchino di perla di Vermeer che, dopo due soste in Giappone (Tokio e Kobe) e tre negli Stati Uniti (New York, Atlanta e San Francisco), è finalmente approdata a Bologna, dove ha richiamato nuovamente un larghissimo pubblico (2.200.000 di visitatori in tutta la tournée). Grazie al dolce sguardo della ragazza di Vermeer anche la Mauritshuis, il museo dove appunto il quadro si trova permanentemente (non sono previsti prestiti o altri viaggi) è diventato molto noto anche all’estero. Un tempo un po’ oscurato dai grandi musei di Amsterdam, la pinacoteca de L’Aia merita rispetto con i suoi 200mila visitatori annui (si spera ora in un 25% di aumento) e soprattutto con una collezione che comprende opere come la Vista di Delft di Vermeer, l’ultimo Ritratto e La Lezione di anatomia di Rembrandt, Il toro di Paulus Potter, Il Cardellino di Carel Fabritius, La mangiatrice di ostriche di Jan Steen e Il ragazzo che ride di Frans Hals, per non citare le opere di Rubens, Holbein, Coorte, Brueghel il Vecchio e van Dyck.
L’edificio venne progettato da Johannes van Kampen (architetto anche del coevo Municipio sulla piazza Dam di Amsterdam, ora Palazzo Reale) e dal suo assistente Paulus Post nel XVII secolo come residenza del conte Johan Maurits van Nassau-Siegen, governatore della colonia del Brasile Olandese (meglio conosciuto come New Holland) per poter diventare la sua dimora una volta ritornato in patria.

Il nuovo Mauritshuis © Ronald Tilleman

Il nuovo Mauritshuis © Ronald Tilleman

Sotto la supervisione di Costantijn Huygens (che dallo stesso architetto si farà costruire un palazzo analogo poi distrutto) i lavori iniziano nel 1634 per concludersi dieci anni dopo, dando alla luce uno dei migliori esempi di classicismo olandese. Per il progetto di questo edificio dalla perfetta forma cubica e con le facciate simmetriche, van Kampen si ispira al trattato di Vincenzo Scamozzi L’idea della Architettura Universale (1615). Pilastri toscani, colonne doriche, ioniche e corinzie: van Kampen non risparmia nessun elemento della classicità, cercando di applicare i dettami esposti nel Trattato dei 4 libri dell’architettura pubblicato nel 1570 da Andrea Palladio. Per ciò che riguarda l’interno, l’entrata è formata da un vestibolo con doppia scala e i due “appartamenti” ai lati sono composti da camera, anticamera, guardaroba e gabinetto.
La Mauritshuis, letteralmente da Casa di Maurizio, viene ultimata quindi senza la supervisione di quest’ultimo, che comunque si teneva aggiornato sull’andamento dei lavori per i quali mandava grande quantità di legno tropicale per le rifiniture e per il pagamento dei quali inviava sacchi di zucchero dal Brasile. Non è quindi un caso se, per un periodo, l’edificio venne chiamato Het Suikerhuis, la Casa dello Zucchero.Nel 1740, qualche giorno prima del Natale, l’edificio prende fuoco e della Mauritshuis restano solo i muri esterni. Nel successivo restauro gli interni vengono decorati secondo il gusto dell’epoca e la Sala d’Oro, cuore del museo, viene ricostruita in stile tardo Luigi XIV con l’apporto pittorico del veneziano Giovanni Antonio Pellegrini, le cui tele per un totale di 34 mq vennero pure restaurate nel 2012.

Il nuovo Mauritshuis © Ronald Tilleman

Il nuovo Mauritshuis © Ronald Tilleman

Ora il museo si specchia nel Hofvijver, il laghetto artificiale costruito per dare maestosità al palazzo del governo, situato sul lato sinistro dell’edificio, ma è al lato destro invece che si è guardato quando, qualche anno fa, si è deciso di attuare una profonda ristrutturazione. Il Koninklijk Kabinet van Schilderijen (così si chiama la fondazione che si prende cura sia del palazzo che della collezione dal 1995, cioè da quando il museo da statale è stato privatizzato), ha deciso di ampliarlo effettuando un passaggio sotterraneo tra l’edificio esistente, che resta di proprietà statale e viene dato in affitto alla fondazione museale, e un edificio di proprietà della società letteraria De Witte (precedentemente Circolo Ufficiali), che ha ceduto allo Stato un’ala del proprio palazzo in puro stile art déco con formula leasing per 99 anni.
L’ampliamento (si passa da 3.400 a 6.400 mq) e il restauro, costati 30 milioni di euro, sono stati affidati allo studio dell’architetto Hans van Heeswijk, che si era occupato del recupero dell’Hermitage di Amsterdam, da casa di riposo a museo, e che è ora impegnato nel progetto di ristrutturazione del Van Gogh Museum, che grazie a questi lavori aumenterà la sua superficie di 800 mq e porterà l’entrata nell’ala Kurokawa sulla Museumplein.

Il nuovo Mauritshuis © Ronald Tilleman

Il nuovo Mauritshuis © Ronald Tilleman

Per quanto rigurda la Mauritshuis, invece, solamente una parte relativamente piccola della superficie guadagnata nell’edificio ora chiamato Plein 26 (e che dal momento dell’apertura verrà denominato Ala Shell), diverrà spazio espositivo: il resto sarà invece occupato dalla biblioteca, da diversi spazi educativi, da un grande salone per l’organizzazione di eventi e conferenze, dal rinnovato bookshop e dalla caffetteria, dal sobrio design moderno, raggiungibile anche dalla strada con entrata riservata.
La collezione permanente continuerà a essere ospitata dal tradizionale edificio secentesco con le sue 18 intime sale, che possono arrivare a ospitare contemporaneamente 400 persone, rinnovate grazie alla nuova tappezzeria di broccato di Lione e agli imponenti lampadari veneziani di vetro soffiato. Una novità anche per quanto riguarda l’entrata, che da laterale verrà portata nuovamente sulla facciata del palazzo, alla quale si accederà dal maestoso cancello secentesco per poi scendere nel luminoso foyer sotterraneo.
Per celebrare l’inaugurazione del nuovo museo, la mostra d’apertura verterà sulla storia dell’edificio stesso, delle sue vicissitudini storiche e dei suoi protagonisti, e il 27 giugno sarà una vera festa collettiva: dopo la cerimonia, a partire dalle ore 20, il museo resterà aperto gratuitamente fino a mezzanotte. Ma la vera grande mostra temporanea che verrà ospitata nella futura Ala Shell sarà quella formata dagli oltre trenta pezzi della Collezione Frick, per la prima volta visibile fuori da New York. Highlights from The Frick Collection mostrerà non solo la storia di questa collezione ma anche quella del suo fondatore: il magnate dell’acciaioHenry Clay Frick (1849-1919).

Il nuovo Mauritshuis © Ronald Tilleman

Il nuovo Mauritshuis © Ronald Tilleman

Le opere selezionate sono capolavori che vanno dal XIII al XIX secolo e includono quadri, disegni, sculture e oggeti di arte decorativa: da Cimabue a van Eyck, da Memling a Liotard, da Reynolds a Gainsborough. La diversificazione della collezione pare essere il perfetto complemento a quella della Mauritshuis per scelta concentrata sull’arte olandese del Secolo d’Oro.
L’inaugurazione del nuovo museo è un’occasione per scoprire anche la città de L’Aia e visitare almeno un paio degli altri suoi interessanti musei: da quello storico, Haags Historisch Museum, fino al Gemeentemuseum, con la ricca collezione di opere di Mondrian e con già in programma una mostra su Mark Rothko (dal 20 settembre al 28 gennaio), che metterà a confronto i due artisti.

Paola De Beaufort

www.mauritshuis.nl
www.gemeentemuseum.nl
www.haagshistorischmuseum.nl

 

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