A Londra è stato presentato il modello in scala “giocabile” del borgo marchigiano di Gradara

In occasione del più grande evento europeo dedicato al War Game d'Inghilterra, è stato esposto il prototipo di diorama del centro storico di Gradara. Lo scopo del progetto? Approfondire la storia del borgo entrando nel vivo dell'assedio del 1446

La Rocca di Gradara e il suo Borgo Fortificato rappresentano una delle strutture medioevali meglio conservate delle Marche. Le due cinte murarie in cui è incastonato il paese puntellano la Fortezza, mentre il Castello si erge su una collina con una torre alta 30 metri che domina la vallata. La sua vicinanza al mare e l’ottima visuale rendeva il borgo molto strategico e ambito dalle potenti casate dell’epoca, diventando teatro di guerre. Tra gli scontri avvenuti si ricorda quello del 1446, quando le famiglie Sforza e Montefeltrosi unirono per assediare il Castello di Gradara retto dai Malatesta. Per oltre 40 giorni gli abitanti e l’esercito posero resistenza contro i ripetuti attacchi, riuscendo a vincere gli invasori. E se invece fosse andata diversamente? Quale sarebbe stato il futuro di Gradara? Una domanda che oggi potrebbe trovate delle potenziali risposte con il prototipo del modellino in scala del borgo fortificato giocabile, presentato in occasione di Salute!, il più grande evento europeo dedicato al War Game svoltosi al centro Excel di Londra, lo scorso 13 aprile. Un diorama finemente realizzato e ricco di dettagli che intende porsi come strumento per coinvolgere gli amanti del settore, semplici curiosi e gli studenti a giocare e approfondire la storia e gli avvenimenti che hanno forgiato Gradara. 

Il modellino in scala di Gradara: tra gioco e studio

Il prototipo presentato a Londra è l’ultima tappa di un progetto trentennale nato nell’ambito della didattica ludica, iniziato nei primi Anni ’90 con il festival Gradara Ludens. Da quel dì, il borgo non ha mai smesso di sviluppare le proprie competenze nel settore educativo, e ha organizzato numerosi eventi e attività per le scuole volte alla scoperta del borgo e della sua storia. Per la realizzazione del modellino in scala del centro storico di Gradara, il Comune ha coinvolto esperti, specialisti e istituti prestigiosi, tra cui l’Università di Edimburgo che, con il suo History Game Lab, ha dato un valido supporto allo sviluppo esecutivo del progetto, a cui si sono affiancati Oshiro Model Terrain per la realizzazione in scala delle architetture e le fortificazioni e Alan & Thomas d’Amico per la produzione e pittura delle miniature originali.Questo è solo un prototipo, ma quando verrà realizzato il modellino giocabile sarà in mostra e fruibile in una sala della Rocca Demaniale di Gradara e, una volta raggiunta la sede definitiva, sarà gestito dall’associazione GioGra – Giovani Gradara. 

Federico Mammarella
Federico Mammarella

Il prototipo del modello in scala giocabile di Gradara. Parola agli esperti 

La nostra idea innovativa è stata quella di creare un diorama storico (che riporta Gradara ai suoi splendori rinascimentali) che sia pure interattivo, nel senso non solo che si può toccare, ma con cui ci si può anche giocare, usando strumenti come le narrazioni ludiche dei giochi di ruolo e dei wargames tridimensionali, e creato proprio per facilitarne utilizzo in tale modo”, spiega Gianluca Raccagni, Senior Lecturer di Storia Medievale all’Università di Edimburgo. “Questo tipo di giochi usa spesso elementi scenici in miniatura, ma certo non di queste dimensioni ‘epiche’ e non ricostruzioni storiche elaborate secondo criteri accademici”. Un modello di grande impatto scenografico e ricco di dettagli che in futuro “sarà possibile usare il modello per laboratori con scolaresche, invitando i studenti a creare le loro storie, o per incuriosire turisti, curiosi e wargames con un’offerta unica nel suo genere”.

Valentina Muzi

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

Scopri di più