A New York in affitto la casa di Basquiat. Ecco quanto è la richiesta al mese

Il mitologico artista visse al secondo piano della palazzina al 57 Great Jones Street (tra Bowery e Lafayette) tra il 1983 e il 1988, anno della sua morte. In quegli anni era di proprietà di Andy Warhol, mentre adesso è in affitto. Diventerà abitazione o ristorante?

60mila dollari al mese per vivere o per aprire un’attività commerciale in un appartamento che ha visto, negli anni Ottanta (quando la zona era malfamata e le cifre erano diverse), un inquilino illustre. L’immobile in questione si trova a New York, al 57 Great Jones Street, tra Bowery e Lafayette, e a viverci e a lavoraci tra il 1983 e il 1988 è stato il writer e pittore Jean-Michel Basquiat (New York, 1960-1988). In quel tempo, proprietario dell’appartamento era Andy Warhol, che lo affittò al giovane artista suo protetto.

STORIA DELL’APPARTAMENTO IN CUI VISSE BASQUIAT

Basquiat visse al secondo piano dell’edificio, descritto dall’agenzia immobiliare Meridian Capital Group come un ambiente “open space con soffitti alti e lucernari multipli”. La costruzione dell’edificio risale al 1860, e prima di Basquiat, ebbe qui il suo “quartier generale” un altro personaggio famoso della New York dei primi del Novecento: Paolo Antonio Vaccarelli, alias il gangster Paul Kelly, che nel 1904 aprì in questi spazi il Brighton Athletic Club. Successivamente, l’immobile è stato utilizzato come azienda di carpenteria metallica e forniture per cucine, fino al 1970, quando Warhol acquisisce la proprietà.

L’APPARTAMENTO IN CUI VISSE BASQUIAT IN AFFITTO

Lo spazio ha una superficie di oltre 600 metri quadrati su tre piani, e di recente ha ospitato il ristorante giapponese Bohemian: infatti è descritto come uno “spazio ristorante completamente attrezzato con impianti di ventilazione e gas” e una sala da pranzo al piano terra, anche se verranno prese in considerazione anche altre destinazioni d’uso. Nel 2016 Village Preservation, organizzazione impegnata nella conservazione dell’architettura newyorchese, in collaborazione con Two Boots Pizza, ha installato sull’edificio una targa commemorativa per ricordare Basquiat: “i dipinti e altre opere di Basquiat sfidavano le concezioni consolidate di arte alta e bassa, razza e classe, forgiando un linguaggio visionario che sfidava la caratterizzazione”. Periodicamente sulla facciata dell’immobile compaiono scritte e tag che celebrano Basquiat, nonostante i proprietari facciano ripetuti interventi per rimuoverle.

Desirée Maida

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

Scopri di più