Massimo Stecchi e Milo Manara sono gli artisti che realizzeranno il Palio di Siena nel 2019

La giunta comunale di Siena ha diffuso la notizia: l’incarico di rappresentare il Palio sarà affidato quest’anno a due degli artisti più significativi del dopoguerra, maestri del Pop italiano e dell’illustrazione

È stata resa ufficiale la notizia degli artisti incaricati di dipingere il Palio di Siena del 2019, l’appuntamento annuale più sentito dalla città che si svolge, come da tradizione, in due date: il 2 luglio, in onore della Madonna di Provenzano e il 16 agosto, per la Madonna Assunta. La contrada vincitrice sarà “incoronata” dal drappellone, dipinto nella prima Carriera da Massimo Stecchi (Siena, 1954), incaricato a seguito della rinuncia di Giosetta Fioroni, che lo scorso marzo aveva annunciato di accusare di problemi di salute e pertanto di non essere in grado di sostenere questo incarico. La seconda Carriera porterà, invece, l’opera di Milo Manara. Il “cencio” (ovvero l’espressione dialettale senese per indicare lo stendardo del Palio) accompagna la competizione di Piazza del Campo e la inserisce nella storia dei linguaggi artistici attraverso gli autori più significativi.

GIOSETTA FIORONI E MILO MANARA

La scelta di nominare come artisti del Palio 2019 Giosetta Fioroni (Roma, 1932) e Milo Manara (Luson, 1945), pareva essere una scelta ben ponderata. Due grandi nomi che hanno solcato la storia della creatività italiana pur provenendo da ambiti diversi. La prima ha dato un apporto originale ed eclettico a pittura, fotografia, illustrazione e storia del costume. Partita dalla cosiddetta “Scuola di Piazza del Popolo”, la cerchia più innovativa della Roma degli anni Sessanta (quella di Mario Schifano, Tano Festa e Franco Angeli, promossi dalla storica Galleria La Tartaruga), ha seguito poi le fila del movimento Informale e il suo lavoro è comunemente collocato all’interno della Pop Art italiana. In realtà, il suo personale immaginario resta difficilmente etichettabile: ampiamente influenzata dal tema dell’infanzia e della memoria (di cui il padre scultore e la madre pittrice e marionettista hanno giocato un ruolo cruciale), nelle sue opere ama mettere a confronto l’immaginazione e la realtà, il mondo della fiaba, della fantasia e del gioco con quello dei costumi sociali e dell’industria culturale.

MILO MANARA

Manara, invece, è uno dei più celebri fumettisti italiani del dopoguerra, nonché re indiscusso dell’illustrazione erotica. Il suo tratto, diventato firma inconfondibile della sua opera, ha dato vita a racconti popolati da donne bellissime e impossibili, le cui vicende di vita si mescolano a visioni oniriche che le rendono ancora più desiderabili. Tra le sue illustri collaborazioni vanta quella con Federico Fellini, per cui sceneggiò Viaggio a Tulum negli anni Settanta, e quella con Enzo Biagi per il quale illustrò La Storia d’Italia. Una lunga carriera, da Miele ad Adrian, la serie d’animazione di Adriano Celentano, da cui ha preso recentemente le distanze nel mezzo delle polemiche che hanno accompagnato l’insuccesso dello show. Un ritorno in città per il disegnatore che tra il 2011 e il 2012 aveva esposto Le stanze del desiderio, mostra personale ospitata nel complesso museale del Santa Maria della Scala. Ci si chiede allora che aspetto avranno i progetti artistici destinati all’edizione senese del Palio 2019: saranno figure immerse nella sfera del sogno? Saranno i personaggi femminili (magari sensuali proprio come quelli di Manara) a comparire al centro degli stendardi?

IL DRAPPELLONE DEL PALIO DI SIENA

Il drappellone è diventato ormai sinonimo di un appuntamento imperdibile che sovrappone la tradizione senese ai linguaggi dell’arte contemporanea (di ogni tempo) a partire dal più antico, conservato dalla Nobile Contrada dell’Aquila e datato 1719. Innumerevoli artisti – i cui nomi sono registrati dagli anni Ottanta dell’Ottocento – si sono succeduti nell’interpretazione dello stendardo che consacra la vincita del Palio di Siena; dagli anni Settanta, poi, è iniziata la tendenza di richiamare nomi internazionali oltre alle firme locali. Tra gli autori più rinomati si annoverano Fernando Botero, Renato Guttuso, Emilio Tadini, Jim Dine, Loris Cecchini Mino Maccari, Mario Ceroli, Luigi Ontani, Francesco Clemente e Sandro Chia. Lo stendardo, presentato qualche giorno prima dello svolgimento della Carriera in Piazza del Campo, può essere amato o odiato, applaudito o fischiato, ma crea dibattito, confronto e pone sempre l’attualità artistica al centro di una competizione che continua dall’epoca medievale. Non è andata bene l’anno scorso con Gian Marco Montesano, chiamato a intervenire nel Palio Straordinario indetto a ottobre in occasione del centenario della fine della Grande Guerra, di cui Artribune aveva seguito la vicenda. Ma gli artisti neo-nominati, noti per essere degli spiriti liberi della creatività, non dovranno sottostare a una circostanza così ufficiosa; avranno anzi la libertà di interpretare il Palio secondo le proprie regole, mettendo ancora una volta la sua lunghissima storia al centro dell’attualità.

-Giulia Ronchi

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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