In Abruzzo due artisti riflettono sul tema dell’ospitalità con le loro opere fotografiche

Andare, attraversare, rimanere. Tra due location in provincia di Chieti, Simone Cerio e Iacopo Pasqui, a partire dai rapporti con luoghi e persone, hanno compiuto una profonda riflessione sull’essere, sempre in bilico tra stasi e movimento

Due sguardi e due visioni per un solo pensiero, quello di Simone Cerio (Pescara, 1983) e Iacopo Pasqui (Firenze, 1984) che, con le proprie fotografie s’incontrano, incrociano, incappano l’uno nell’altro, negli spazi raccolti di /f urbä/, ed eccezionalmente in quelli della residenza Bocca di Valle. In questa deliziosa galleria di Guardiagrele in provincia di Chieti, città per la sua posizione panoramica soprannominata “terrazza d’Abruzzo”, e poi nella residenza, i due artisti-fotografi giocano, mettendo in scena un ossimoro, quello del titolo della mostra: Perenni ospiti, dove la condizione temporanea dell’essere ospiti, muta istantaneamente in permanenza.

Una riflessione sull’essere nelle opere di Simone Cerio e Iacopo Pasqui a Guardiagrele

Nell’osservare le immagini ci si interroga tanto sul senso di presenza, quanto su quello di movimento, sullo spazio, chiuso o aperto che sia, sul senso di luogo, sia esso soggetto a trasformazioni di carattere atmosferico-ambientale o antropologico.
Nell’incontro fra i due autori allora, non sfuggirà come la riflessione messa in campo interessi il tema del nostro essere, sempre in viaggio tra luoghi che abitiamo o attraversiamo, inconsapevoli il più delle volte di essere complici del loro mutare.

Perenni Ospiti, installation view, 2025
Perenni Ospiti, installation view, 2025

I rapporti e le relazioni dietro le opere dei due artisti in mostra in Abruzzo

Per arrivare a questo risultato, così evidente in chi osserva, fondamentale è stato il rapporto di Cerio e Pasqui, non solo con i luoghi ma soprattutto con le persone, proprietari delle abitazioni visitate, di fotografie d’epoca, di opere d’archivio; persone che hanno reso possibile la messa in scena dei concetti di soglia e passaggio sin dall’atto processuale.
Sicché dall’idea di “celebrare, la cui etimologia rimanda non soltanto a quella di onorare ma soprattutto a quella di frequentare, affollare, dare vita a uno spazio”, come spiega Simone Marsibilio curatore della mostra, si passa a quella di partecipazione e condivisione, quel vivere e vissuto capace di creare memoria. Nel dettaglio, scrive sempre Marsibilio, “Iacopo Pasqui e Simone Cerio dialogano tra loro e con le case che li hanno accolti, offrendo due prospettive diverse ma complementari: l’evasione orizzontale di Iacopo e la verticalità̀ sacra di Simone”. 

Le peculiarità di Simone Cerio e Iacopo Pasqui alla galleria /f urbä/ e a Bocca di Valle in provincia di Chieti

Lo spazio domestico, l’attesa e la sospensione, il senso di intimità, le piccole cose sono i temi di Pasqui che si dilatano e svaniscono nella visione del mare, traccia simbolica dell’orizzonte, mancante nella serie a Bocca di Valle. Cronaca, attualità, indagine sociale, quelli di Cerio che alza lo sguardo e cerca il contatto con il sacro, cercando di intercettare e restituire a chi guarda l’intimità dell’individuo e poi quella collettiva. Con le loro immagini, con ciò che fissano dell’ambiente, l’invito è a guardarsi dentro con un piglio trasognante e una spiritualità che vale la pena ritrovare, per essere ospiti perenni dei luoghi che abitiamo, di quelli che attraversiamo.

Maria Letizia Paiato

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Maria Letizia Paiato

Maria Letizia Paiato

Maria Letizia Paiato storico e critico dell’arte è docente di Stile, Storia dell’Arte e del Costume presso l'Accademia di Belle Arti di Macerata. Dottore di Ricerca (Ph.D) in Storia dell’Arte Contemporanea, Specializzata in Storia dell’Arte e Arti Minori all’Università degli…

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