A Roma Mimmo Jodice in mostra a Palazzo Velabro. L’hotel che è anche spazio espositivo, cinema e biblioteca

È un omaggio al mediterraneo la selezione di scatti del fotografo napoletano presentata nel mixed-use hotel che guarda l’Arco di Giano in via del Velabro tra archeologia e arte contemporanea

Trovo sia straordinario che un luogo votato all’ospitalità accolga al suo interno l’arte contemporanea. Mi piace pensare alle fotografie di Mimmo Jodice esposte all’interno del Palazzo come a un dono offerto alla città di Roma. È anche un omaggio al grande maestro napoletano che ha da poco compiuto 90 anni e che con il suo sguardo ci insegna a guardare con occhi nuovi anche ciò che crediamo di conoscere”, esordisce Benedetta Spalletti – direttrice della Galleria Vistamare che cura il progetto espositivo – raccontando Il cielo è quasi tutto azzurro che presenta nella cornice di Palazzo Velabro, il mixed-use hotel ospitato in un palazzo del ’700 e inaugurato la scorsa primavera, gli scatti di Mimmo Jodice (Napoli, 1934) tra i maestri della fotografia del ‘900.

Demetra
Mimmo Jodice, Demetra

Mimmo Jodice a Palazzo Velabro. La mostra a Roma

È visibile fino a fine settembre l’omaggio fotografico di Mimmo Jodice al Mediterraneo nella mostra Il cielo è quasi tutto azzurro, che esplora le radici culturali del mare tra Europa, Nordafrica e Asia occidentale riflettendo sui temi della memoria, delle origini e sulla presenza costante del passato nel presente: “in questo mio Mediterraneo io ritrovo l’eternità dei luoghi, immagini di architetture, paesaggi pieni di bagliori, cavità misteriose, frammenti di corpi e volti che hanno visto e ci parlano di vicende lontane”, racconta Jodice. Dal 1985, infatti, il celebre fotografo ha fatto della sua macchina fotografica una macchina del tempo meditativa, catturando paesaggi di antiche rovine, i volti statuari della scultura classica e le tracce di civiltà estinte rielaborandone, interpretandone e riscrivendone la storia. “La gente di duemila anni fa aveva i nostri stessi desideri, la nostra violenza, il nostro bisogno d’amore. Certo i costumi erano diversi, ma nell’immagine che strappi da un mondo remoto devi trovare l’assoluto”, continua.

Palazzo Velabro a Roma. Tra archeologia e arte contemporanea

Come sospeso nel tempo Palazzo Velabro è un crocevia di storia e contemporaneità, che guardando l’Arco di Giano in via del Velabro è ospitato in un edificio della prima metà del ’700, poi trasformato negli Anni ’60 dall’architetto razionalista Luigi Moretti (dentro si vedono ancora molti dei suoi segni) e oggi gestito dalla società LHM,guidata da Cristina Paini che è anche un’appassionata collezionista. La straordinarietà del palazzo è che oltre alle 27 suite di gran design ampie e dotate anche di cucina e alle 6 camere custodisce anche una biblioteca, un cinema e il ristorante Apicio 16 (da qui mixed-use hotel), grazie all’intervento di valorizzazione dello studio milanese Garibaldi Architects: tutte visibili le caratteristiche principali della storia dell’edificio, dalla struttura settecentesca preservata nelle facciate, ai segni del passaggio di Moretti tra legno, marmo e terra cruda.

Palazzo Velabro, Roma. Photo Danilo Scarpati
Palazzo Velabro, Roma. Photo Danilo Scarpati

Palazzo Velabro a Roma. Tra spazio espositivo, biblioteca, cinema e anche ristorante

Il mixed-use hotel offre ai visitatori una biblioteca a consultazione libera, la cui selezione dedicata a Roma è a cura di Maria Vittoria Baravelli, che segue anche la collezione (dislocata per il palazzo) di fotografie di autori storicizzati tra cui Gabriele Basilico, Aurelio Amendola, Piero Gemelli fino a quelle del mondo romano del secondo ’900 scattate da Marisa Rastellini. Mentre a accogliere gli ospiti nella hall ci sono opere di Ettore Spalletti e Joseph Kosuth. Si aggiunge poi un piccolo cinema, chiamato appunto piccolo cinema Velabro, con una sala che è possibile riservare anche per proiezioni private (con tanto di biglietto e pop corn). E non finisce qui, al primo piano c’è una terrazza quadrata che si affaccia su un giardino e che guarda il Palatino e il ristorante Apicio 16 che rivisita i piatti della tradizione romana in chiave attuale e ospita piccoli eventi musicali.

Palazzo Velabro a Roma. La parola a Cristina Paini, Ceo e Founder di LHM

L’obiettivo è restituire al contempo un nuovo spazio di accoglienza culturale nel cuore di una città dove il contemporaneo si mischia all’antico, il razionalismo incontra l’ipermoderno, l’arte contemporanea dialoga con le fotografie storiche”, sottolinea Cristina Paini. Un mixed-use hotel che vuole essere votato all’arte in tutte le sue dimensioni (dall’arte figurativa alla letteratura fino al cinema), non solo nella forma, ma soprattutto nel concreto, attraverso progetti artistici che oltre a valorizzare i grandi maestri italiani come Jodice, Basilico e Spalletti, diano spazio e voce anche a giovani talenti come Edoardo Piermattei”. Paini intanto è tanto convinta di questa formula di hospitality basata sulla cultura da voler replicare il progetto ancora a Roma, a Venezia o a Milano.

Caterina Angelucci

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Caterina Angelucci

Caterina Angelucci

Caterina Angelucci (Urbino, 1995). Laureata in Lettere Moderne con specializzazione magistrale in Archeologia e Storia dell’arte presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dal 2018 al 2023 si è occupata per ArtsLife di contenuti e approfondimenti per la sezione…

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