Authclick, la piattaforma che tutela la fotografia con la blockchain

È una startup e si appresta a raggiungere il mercato. Nata dall’incontro fra l’Università degli Studi di Milano e l’Accademia di Brera, Authclick punta a certificare e valorizzare la fotografia attraverso i mezzi tecnologici della blockchain. Ecco come funziona.

Usare la tecnologia blockchain per certificare una volta per tutte ciascuna singola fotografia? Si può fare. L’idea iniziale della startup Authclick nasce nel 2017 in seno agli studi finanziati da Fondazione Cariplo attraverso il progetto Obiettivo immagine, bando territoriale Cariplo che ha visto la nascita di una partnership tra l’Ateneo milanese e l’Accademia delle Belle Arti di Brera. Authclick è stata fondata da docenti e ricercatori dell’Università degli Studi di Milano nel 2019. Ne abbiamo parlato con Maddalena Mazzocut-Mis, docente di Estetica, ideatrice e direttrice del progetto.

Qual è il vostro obiettivo?
Inserirci nel mercato della fotografia italiano, ancora oggi poco normato, per sopperire al bisogno diffuso tra gli attori del settore di ottenere una maggiore tutela e valorizzazione delle opere fotografiche.

Precisamente, di cosa vi occupate?
Di tutela del diritto d’autore, registrazione delle transazioni, certificazione estetica e contenutistica, valorizzazione e archiviazione digitale delle opere fotografiche.

Usare la tecnologia blockchain sembra offrire una svolta risolutiva.
Garantisce la massima trasparenza e sicurezza.

Come avete impostato la schedatura?
Usiamo indicatori di natura qualitativa, quantitativa e tecnica: quello proposto è il primo modello inedito di certificazione estetica super partes, elaborato a partire dai tracciati catalografici vigenti presso l’ICCD e nel sistema SIRBeC.

A chi si rivolge la vostra startup?
Vorremmo creare una community che sia in grado di mettere in relazione artisti, galleristi, curatori, musei e altre istituzioni. Potremmo così valorizzare il lavoro e il talento di giovani autori oltre che dei fotografi professionisti. Può essere utile anche per appassionati e amatori.

La home page di Authclick

La home page di Authclick

COME FUNZIONA AUTHCLICK

Come hai impostato, da docente universitaria, il team di lavoro interdisciplinare con l’Università degli Studi di Milano?
Authclick nasce dal mio incontro con Andrea Visconti, ricercatore di informatica ed esperto crittografo, ed è uno spin-off dell’Università degli Studi di Milano. Il team è composto da professionisti, docenti e ricercatori universitari i cui interessi di ricerca vertono sulle questioni storico-artistiche ed estetiche connesse al medium fotografico e alle arti visuali. La presenza di crittografi ed esperti informatici è imprescindibile per lo sviluppo e il funzionamento della piattaforma, nonché per il corretto caricamento dei record nella blockchain.

Chi ci lavora?
Miriamo a formare una nuova figura professionale tra i giovanissimi laureati, quella del certificatore, che presenta conoscenze nei campi umanistico, informatico ed economico. Oltre ai fondatori e al comitato scientifico, attualmente collaborano quattro giovani catalogatrici neolaureate che sin dagli inizi hanno creduto nel progetto, supportandolo e apportando idee e spunti per poterlo migliorare. Authclick è un ambiente dinamico e stimolante, orientato all’innovazione.

Siamo in Italia, avete riscontrato difficoltà o scetticismi?
All’inizio lo scetticismo proveniva da più parti: il mercato artistico più paludato ci vedeva come veri e propri rivoluzionari. La sfida ci ha consentito di migliorare l’offerta e di giungere a un punto di svolta anche grazie al percorso di accelerazione svolto in seno all’università.

Siete una startup, come vi ha accolto il mercato?
Con progressiva attenzione. Visto l’utilizzo crescente di tecnologie avanzate in ambito artistico, si pensi agli NFT, la nostra startup ha ottenuto un rapido riconoscimento anche grazie all’incontro con Fimart Italia (Financial Marketplace of Art), del gruppo americano Look Lateral, che ha acquisito una quota di maggioranza.

Un bel segnale di fiducia.
Fimart è una startup innovativa e usa una nuova strategia commerciale nei confronti dei clienti, gallerie, musei, collezionisti, investitori. Vuole creare un ecosistema che porti vantaggi per tutti. Lavoriamo con loro da mesi: più Fimart “si popola” di dati, più il mercato ne trae benefici. Vogliamo creare un circolo virtuoso in espansione.

Mario Lisi, Scatto_unico_021, 2019 © Mario Lisi

Mario Lisi, Scatto_unico_021, 2019 © Mario Lisi

PRESENTE E FUTURO DI AUTHCLICK

In quale fase di sviluppo vi trovate?
La fase di sperimentazione si è conclusa alla fine del 2020 e al momento siamo nella fase on market: la piattaforma è pronta per accogliere le richieste degli utenti paganti. Fimart ha invece concluso il setup della struttura legale e finanziaria e ha diverse componenti della piattaforma in beta, è quindi in fundraising per il round del go to market. Una volta concluso si prevede il lancio, tra sei mesi circa.

Cosa garantisce in pratica www.authclick.net e come funziona?
La produzione di una documentazione completa relativa alla fotografia artistica che è composta da autentica, storia delle transazioni e scheda di valorizzazione artistica dell’opera.
I dati sono trascritti su blockchain, a tutela dell’inalterabilità dei dati. Le opere certificate vengono mostrate sulla piattaforma online, nella gallery. Gli utenti possono contattarsi nella community e richiedere i nostri servizi di certificazione, dall’autentica alle transazioni o alla validazione artistica, e usufruire di contratti standard. Vogliamo anche consentire transazioni all’interno della piattaforma.

Come stanno reagendo gli utenti?
Sono molto soddisfatti, le schede redatte dal nostro team determinano un valore aggiunto per le opere, ma è solo il principio. Vogliamo valorizzare i lavori e assicurare uno sbocco nel mercato artistico, anche mediante l’organizzazione di mostre, incontri, convegni e altre iniziative, senza rinunciare alla garanzia di tutela che al momento gli altri operatori del settore non sono in grado di offrire.

Mirate in alto, dunque.
Vogliamo coinvolgere tutti gli attori del settore. Proprio in questi giorni, insieme alla Fondazione Maimeri e con il patrocinio scientifico dell’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con MIA Fair e con la partecipazione dell’Associazione Nazionale Fotografi Professionisti ‒ TAU Visual, abbiamo dato avvio alla prima edizione del Premio Punctum, dedicata al tema del colore in fotografia e per questo intitolata Sinestesie Cromatiche.

E come sta andando?
Credo che potranno nascere numerosi nuovi incontri e iniziative. Siamo riusciti a coinvolgere anche il Museo Marino Marini di Firenze che, grazie alla collaborazione di Patrizia Asproni (presidente del museo, nonché membro della giuria del premio fotografico), metterà a disposizione i suoi spazi per l’esposizione delle opere fotografiche dei vincitori.

Nicola Davide Angerame

https://authclick.net 

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Nicola Davide Angerame

Nicola Davide Angerame

Nicola Davide Angerame è filosofo, giornalista, curatore d'arte, critico della contemporaneità e organizzatore culturale. Dopo la Laurea in Filosofia Teoretica all'Università di Torino, sotto la guida di Gianni Vattimo con una tesi sul pensiero di Jean-Luc Nancy, inizia la collaborazione…

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