Da Ansel Adams a Mimmo Jodice. Paesaggio e fotografia in mostra a Biella

Palazzo Gromo Losa, Biella ‒ fino al 7 gennaio 2018. La mostra biellese esplora la relazione tra uomo e paesaggio attraverso la fotografia. Approfondendo le diverse implicazioni culturali di questo rapporto.

Come sostiene la curatrice Chiara Dall’Olio: “È importante comprendere che, quando si parla di paesaggio, bisogna fare un passo indietro e guardare il contesto in cui ogni artista si muove, osservare e comprendere il mondo sociale e culturale in cui le opere vengono prodotte.
Può forse sembrare banale questa precisazione, ma è importante ribadirlo, soprattutto per i neofiti, per far giungere a un livello ulteriore di lettura, per comprendere realmente la storia di ogni fotografia
”. Uno degli obiettivi impliciti della mostra allestita a Biella è infatti quello divulgativo. “Palazzo Gromo Losa non ha in genere un pubblico già formato, per cui l’esposizione ha anche una natura pedagogica. Anche la scelta fatta è stata in vista di gettare delle basi per la formazione del pubblico”.

Guy Tillim, Supporters of Jean-Pierre Bemba line a road as he walks to a rally from the airport, Kinshasa, 2006 dalla serie “Congo Democratic” © l’artista, courtesy Fondazione Cassa di Risparmio di Modena

Guy Tillim, Supporters of Jean-Pierre Bemba line a road as he walks to a rally from the airport, Kinshasa, 2006 dalla serie “Congo Democratic” © l’artista, courtesy Fondazione Cassa di Risparmio di Modena

LA MOSTRA

La mostra, che è l’esito della collaborazione tra Fondazione Fotografia Modena e Palazzo Gromo Losa srl, comprende oltre settanta opere di ventisette artisti, tutte provenienti dalla collezione di fotografia contemporanea della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Le opere, suddivise in una serie di sezioni in base alla provenienza degli autori, hanno suggerito il particolare taglio della mostra, che dà modo di confrontare interpretazioni differenti del paesaggio, in particolare quello della scuola americana, africana e italiana.
A grandi linee emergono macroscopiche differenze, che in mostra si possono osservare e valutare nel dettaglio, come la tendenza descrittivo-contemplativa della scuola americana divisa tra natura selvaggia, periferia, e critica dello stile di vita capitalistico.
La pressoché inesistente attitudine alla contemplazione della scuola africana, che parte dal ritratto per giungere a una fotografia di denuncia, che riflette sulle difficoltà di vita, e sulle ingiustizie.

LA SCUOLA ITALIANA

Infine la scuola italiana, in cui si sente il retaggio della storia dell’arte nella misura di uno sguardo già interpretativo sul reale, e dove emerge una visione più intima, senza grandi messaggi da lanciare, e sempre più attenta ai luoghi liminali.
Terre di Uomini è una mostra che espone autentici fuoriclasse, e che dà una visione d’insieme su quanto il rapporto con il paesaggio sia primariamente culturale. Una mostra alquanto rara e basilare per chi è appassionato di fotografia.

‒ Laura Ghirlandetti

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Laura Ghirlandetti

Laura Ghirlandetti

Laura Ghirlandetti (Crema, 1983) si è laureata con lode in Scienze dei beni culturali alla Cattolica di Milano. Collabora con l'associazione milanese Circuiti Dinamici (ex Bertolt Brecht), e in veste di art curator con la Zoia Gallery&Lab. Con la sua…

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