Fotografare Matera. Una mostra a Roma

American Academy in Rome ‒ fino al 26 novembre 2017. Da “vergogna d’Italia” a capitale europea della cultura nel 2019: la mostra all’American Academy di Roma racconta la Matera di ieri e di oggi in 46 scatti di fotografi americani e italiani. Tra documentazione, impegno sociale e ricerca estetica.

Emmet Gowin, Matera, 1980, Courtesy of Pace MacGill Gallery, New York, George Eastman House
Emmet Gowin, Matera, 1980, Courtesy of Pace MacGill Gallery, New York, George Eastman House

Matera 1948. David Seymour, co-fondatore dell’agenzia Magnum, arriva a Matera per realizzare un reportage sulle condizioni di vita dei bambini nel dopoguerra. Scatta una foto fresca come l’acqua di un ruscello: una ragazzina che ride mentre reclina la testa verso il suo cavallo, compagno di lavoro con cui percorre tutti i giorni il tragitto dalla casa nei Sassi ai campi. Carlo Levi ha da poco pubblicato il suo diario del confino ad Aliano (provincia di Matera), Cristo si è fermato a Eboli, in cui parla delle condizioni di vita di una delle regioni più povere del Paese. A Matera, come ad Aliano, uomini e animali condividono la stessa casa, dove i primi dormono sopra il letto e i secondi sotto; condividono la stessa sorte, affidata all’immagine della Madonna di Viggiano e a quella di Roosevelt, numi tutelari pari merito; condividono la stessa meta, New York, la terra promessa dove sono i parenti, non Roma, da dove non arriva neanche il treno. Su Matera vergogna d’Italia, come la definì Togliatti, si accendono i riflettori e i Sassi diventano il simbolo di un primitivismo tra folklore e disumanità, non diverso dalla Napoli che da lì a poco racconterà Anna Maria Ortese ne Il mare non bagna Napoli. L’Italia che si prepara a entrare nella NATO appare fragile al suo interno, spaccata in due tra il nord industriale e il sud agricolo e arretrato. La questione si incentra sulle condizioni di vita nei Sassi, partono i primi progetti abitativi e arrivano gli aiuti economici del Piano Marshall; la situazione di partenza e ogni cambiamento vanno documentati e la fotografia diventa testimone e agente di cambiamento sociale.

David Seymour, Basilicata. Matera. Un villaggio troglodita. Una giovane contadina porta il cavallo di famiglia dai campi alla casa nei Sassi. Italia. 1948 ©David SeymourMagnum Photos
David Seymour, Basilicata. Matera. Un villaggio troglodita. Una giovane contadina porta il cavallo di famiglia dai campi alla casa nei Sassi. Italia. 1948 ©David SeymourMagnum Photos

LA MOSTRA

Matera 2019, capitale europea della cultura. Tra i tanti eventi preparatori a questo annus mirabilis si inserisce la raffinata mostra che Lindsay Harris ha realizzato all’American Academy di Roma. Non troverete qui la Matera esoterica di De Martino o quella hollywoodiana di Mel Gibson, ma quella degli uomini e dei loro spazi abitati, attraverso gli scatti di Henri Cartier-Bresson, Luigi Ghirri, Fosco Maraini. I più recenti reportage di Augusto Viggiano e Mario Cresci mostrano una Matera moderna, ma anche costretta dalla modernità a condividere con l’Italia tutta gli anni di piombo. E c’è spazio per scoprire fotografe come Marjory Collins, che sulla sua auto sgangherata viaggia per il Sud per documentare gli effetti degli aiuti americani in Italia, o Esther Bubley, inviata dalla Standard Oil interessata a nuovi mercati nel Mediterraneo.
Una suggestiva foto recente in grandi dimensioni di Carrie Mae Weems chiude la mostra. L’artista è di spalle, sull’uscio delle grotte: come una figura simbolista, la donna chiude un’epoca evocando le storie e le persone che abitarono “quel tempo immobile, […] quella nera civiltà che avevo abbandonato” (Carlo Levi).

Il contenuto prosegue a seguire

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Maria Stella Bottai

Evento correlato
Nome eventoMatera Imagined/Matera Immaginata
Vernissage12/10/2017 ore 18,30
Duratadal 12/10/2017 al 26/11/2017
CuratoreLindsay Harris
Generifotografia, collettiva
Spazio espositivoAMERICAN ACADEMY IN ROME
IndirizzoVia Angelo Masina 5 - Roma - Lazio
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Stella Bottai
Maria Stella Bottai è critico d’arte e curatore. Formatasi tra Italia, Francia e Finlandia, si è addottorata in Storia dell’arte contemporanea presso l’Università La Sapienza di Roma. Responsabile della sezione arti visive del sito Cultfinlandia.it, recentemente ha curato l’anteprima video dell’artista Cristina Nuñez La vie en rose, Galleria Effearte (2013, Milano) e co-curato la mostra multimediale Donne d’arte, Centro Trevi (2012-2013, Bolzano). Interessata alle applicazioni digitali dei contenuti storico-artistici, è stata membro di giuria del Prix Mobius Nordica, festival dell'arte e delle nuove tecnologie del Nord Europa.