Fotografare la lettura. Steve McCurry a Brescia

Il Museo di Santa Giulia ospita un affascinante percorso espositivo composto dagli scatti del fotografo americano dedicati alla lettura e da una trama di citazioni letterarie sull’argomento. Trasportando il pubblico in un viaggio alla scoperta di altre geografie, nel solco di un’azione universale.

Il Brescia Photo Festival trova nella città lombarda uno sfondo ideale. Da decenni Brescia ha un legame profondo con la fotografia, in quanto ospite, per una decina d’anni, di una biennale che ha avuto il merito di richiamare in Italia fotografi di fama nazionale e internazionale. Una città di maestri del calibro di Ugo Mulas, Gian Butturini, Franco Piavoli, dotata di un museo nazionale della fotografia e di un centro per la fotografia nato l’anno scorso. Il Photo festival – fortemente voluto dal Comune di Brescia e dalla Fondazione Brescia Musei con lo scopo di riunire le iniziative pubbliche e private, le mostre nei musei, le gallerie, le associazioni – è una manifestazione che mette a sistema il patrimonio, l’interesse, l’amore per la fotografia per poi condividerli a livello nazionale e non solo.

Kuwait City, Kuwait, 1991 © 2012-2017 Steve McCurry

Kuwait City, Kuwait, 1991 © 2012-2017 Steve McCurry

MCCURRY E LA LETTURA

Da questi intenti e dall’idea del direttore della Fondazione Brescia Musei, Luigi Maria Di Corato, di trasformare il libro Leggere di Steve McCurry (Philadelphia, 1950), edito da Electa, è nata la mostra ospitata al Museo Santa Giulia, curata da Biba Giacchetti. Il progetto di allestimento è stato seguito da uno scenografo, Peter Bottazzi, che ha modellato una a una le pagine del grande libro di McCurry, creando un lavoro dal gusto artigianale e costruendo un percorso che permette di interpretare ogni singola tappa in modo preciso e puntuale. Una mostra dalle emozioni forti e positive: c’è entusiasmo da parte del pubblico per l’allestimento e per il percorso, c’è stupore per la qualità e quantità di immagini presentate, oltre che per il tema trattato, la lettura, così comune da divenire speciale. La lettura diventa, grazie a queste fotografie, un mezzo fisico per viaggiare, un viaggio mentale che consente di attraversare lo spazio e il tempo e di isolarsi da quello che c’è attorno, anche quando si tratta di un cataclisma o di una situazione di guerra. Questo è quanto racconta McCurry, coinvolgendo emotivamente gli spettatori attraverso le immagini scattate durante la sua carriera, a riprova della sua passione per gli scatti riguardanti la lettura.

FOTOGRAFIA E CITAZIONI

Una vita spesa a viaggiare in luoghi spesso non così noti al grande pubblico, un occhio attento a catturare i colori, le emozioni, le abitudini di popolazioni lontane dall’Europa, con ragazzi intenti a studiare tra le rovine della guerra, che genera solo devastazione e povertà. Fotografie ricche di colore, ritmo, equilibrio e sentimenti, una mostra che lascia a bocca aperta per la delicatezza degli scatti, capaci di indurre lo spettatore a sognare e a immergersi nel mondo visto da McCurry. La novità espositiva di questa mostra riguarda l’alternanza tra fotografie e citazioni letterarie, un percorso nel percorso, una proposta accolta positivamente dai visitatori. Le frasi vanno a formare un percorso espositivo parallelo grazie al lavoro di Roberto Cotroneo, giornalista, scrittore, nonché fotografo, che ha saputo costruire un itinerario particolarmente ricco e completo, soprattutto mai banale, costellato di citazioni sul piacere di leggere e sul significato profondo della lettura che hanno reso l’esposizione ancora più entusiasmante proprio perché non vi è una relazione con le fotografie, ma con l’essenza stessa della mostra.

Matteo Franzoni

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati