A Trento una mostra su come gli artisti del passato hanno rappresentato l’inverno
Il Castello del Buonconsiglio di Trento ospita 50 opere sul tema della stagione fredda, dal Medioevo all’Ottocento, in occasione di Milano Cortina 2026. Sono scene che narrano storie antiche, ma che potrebbero raccontare anche gli sport invernali di oggi
Battaglie di palle di neve, episodi di caccia sugli sci, pattinatori che animano paesaggi innevati, ma anche corse in slittino e giocatori di curling. Sono scene dipinte e disegnate che narrano storie antiche, ma che potrebbero raccontare gli sport invernali di oggi. Per questo fanno parte della mostra pensata per accompagnare gli imminenti Giochi olimpici e paralimpici invernali di Milano Cortina 2026, che coinvolgeranno anche il Trentino e in particolare la Val di Fiemme.
La mostra “L’inverno nell’arte” in occasione di Milano Cortina 2026
Stiamo parlando dell’esposizione L’inverno nell’arte. Paesaggi, allegorie e vita quotidiana che, in programma fino al 15 marzo al Castello del Buonconsiglio di Trento, permetteranno a visitatori di compiere un viaggio tra meraviglia e quotidianità, e scoprire come le persone del passato affrontavano il freddo tra fatiche, ritmi lenti e momenti di svago. Tra dipinti, sculture, incisioni e porcellane che vanno dal Medioevo all’Ottocento.

L’allestimento della mostra “L’inverno nell’arte”
L’allestimento della mostra, suddiviso in otto sezioni, vede esposte cinquanta opere che vanno dalla riproduzione del mese di Gennaio di Torre Aquila, una delle più note raffigurazioni di paesaggio innevato nell’arte europea, dove compare per la prima volta nella storia dell’arte occidentale una “battaglia a palle di neve” ingaggiata tra nobili dame e cavalieri, al capolavoro di Pieter Bruegel il Giovane Adorazione dei Magi nella neve, in trasferta dal Museo Correr di Venezia.
La mostra “L’inverno nell’arte”: tra allegorie e scene di vita quotidiana
Le altre sezioni si dividono tra la rappresentazione delle allegorie dell’inverno, immortalato dagli artisti come un vecchio nudo e infreddolito, a volte invece come una donna che si riscalda vicino al fuoco o come un gruppo di bambini che giocano sulla neve; la vita quotidiana e le tipiche attività che si svolgono durante la stagione fredda: dalla macellazione del maiale, raffigurata in un magnifico dipinto della cerchia di Jacopo Bassano proveniente dal Museo di Castelvecchio di Verona, a scene di mercato invernale, ben rappresentate in un dipinto di Sinibaldo Scorza proveniente dai Musei di Strada Nuova di Genova.

La mostra “L’inverno nell’arte”: le attività ludiche invernali
Un capitolo a parte è dedicato alle attività ludiche invernali: molte le scene di pattinatori sul ghiaccio, ma non mancano i giocatori di curling o chi si diletta a lanciare palle di neve — tutte scene ben documentate nelle opere di Jan Wildens e Barent Avercamp. La slitta, poi, è vista come opera d’arte: sono esposti tre esemplari settecenteschi da parata, accompagnati da accessori come scaldini, una sonagliera e un trattato di fine Settecento sulle slitte. L’ultima sezione è dedicata al paesaggio innevato, con opere di Marco Ricci, Francesco Fidanza e Luigi Casali.
Claudia Giraud
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati