La Cuba di Yoan Capote arriva in Toscana per i 35 anni della Galleria Continua

Un importante anniversario da celebrare con quattro nuove mostre nella sede di San Gimignano: oltre a Yoan Capote, anche Michelangelo Pistoletto, Alicja Kwade e Chen Zhen con delle mostre personali

In occasione del 35° anniversario di Galleria Continua, nella sede di San Gimignano sono state inaugurate le mostre di quattro degli artisti storici con cui l’istituzione ha collaborato negli anni, come il cubano Yoan Capote (Pinar del Río, 1977). Insieme a lui, che presenta la mostra Ruido blanco, sono altri tre gli artisti presentati dalla galleria: Michelangelo Pistoletto, Alicja Kwade e Chen Zhen.

Ruido blanco: Cuba tra memoria e presente

La rassegnazione, la demotivazione, l’intorpidimento davanti all’orizzonte, l’isolamento sociale e l’immobilismo politico sono i temi affrontati e discussi nella mostra Ruido Blanco, ospitata nell’ex-cinema teatro di Galleria Continua. I rumori bianchi isolano l’individuo dai suoni dell’ambiente circostante e lo immergono in uno stato di alienazione. Questo limbo di dormiveglia nell’opera di Yoan Capote è metafora dello stato di incoscienza che il cittadino cubano vive quotidianamente.
Ruido blanco è una raccolta di lavori in cui l’artista ricorda le proprie origini cubane e incentiva l’ascolto reciproco. La mostra di Yoan Capote si compone sia di opere inedite che di altre appartenenti a serie già conosciute: Litoral (2025), Islas e Pacificacion sono dipinti in cui vengono incastonati materiali dal forte valore simbolico, come pietre raccolte sulle coste cubane, ami da pesca e frammenti metallici. Si crea così un rapporto stretto con il luogo di provenienza dell’artista e ai materiali potenzialmente pericolosi viene conferito un nuovo valore estetico.

Yoan Capote, Ruido blanco, 2025, exhibition view, Galleria Continua
Yoan Capote, Ruido blanco, 2025, exhibition view, Galleria Continua

Ruido blanco: Cuba tra memoria e presente

Forse la sfida maggiore con cui ogni artista in mostra nella galleria toscana deve confrontarsi è la relazione con l’ampio spazio che un tempo ospitava il cinema teatro. In questo caso nella platea sono esposte due opere: una occupa quasi interamente il lato lungo della sala, mentre la seconda entra in dialogo con questa privilegiando uno specifico punto di vista. Così, dall’inginocchiatoio in mogano lavorato con pietre e bronzo si apre un paesaggio litorale: una costa scogliosa e ostile domina la scena e sconforta l’osservatore.
Nel retroscena del palco è proiettato un video in cui la partecipazione collettiva, che è al centro dell’immagine, trasmette la volontà di contrastare il forte individualismo dilagante nella nostra contemporaneità. A rafforzare ulteriormente il rapporto con la popolazione cubana è la serie Sentimientos Encontrados, composta da collage in cui gli elettrocardiogrammi di connazionali dell’artista danno forma a paesaggi sordi.

Yoan Capote e Galleria Continua: una collaborazione lunga più di 20 anni

Yoan Capote aveva già collaborato con Galleria Continua a L’Avana nel 2002, a Parigi nel 2017 e nel 2024, e aveva esposto a San Gimignano già nel 2019. Nel 2011 aveva rappresentato era stato l’artista scelto per il padiglione cubano alla 54esima Biennale di Venezia, mentre nel 2022 ha partecipato alla Biennale di Sydney, così il suo talento è stato riconosciuto su scala mondiale.
Con la nuova mostra l’artista lancia un messaggio di cooperazione e comunità, incoraggiando il singolo a entrare in rapporto con l’ambiente e con gli altri, invitando all’ascolto del cuore altrui e a contrastare la solitudine di cui l’uomo è prigioniero. Sprona a mettere in pausa i rumori bianchi e ad alzare il volume della vita.

Ines Valori

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