I migliori progetti dalla fiera The Others durante l’Art Week 2025 a Torino
Il filo conduttore di questa quattordicesima edizione, insieme al futuro, è lo “sconfinamento” tra i linguaggi differenti della performance, della videoarte, della scultura. Ecco le cinque “micromostre” più esemplificative
 
                            A The Others quest’anno la parola d’ordine è “sconfinamento” tra i linguaggi differenti della performance, della videoarte, della scultura, ma anche del mercato (non solo grandi nomi) e generazionale. E poi l’interculturalità – dopotutto la sede è per il secondo anno consecutivo l’International Training Centre of the ILO, agenzia dell’ONU -, l’intelligenza artificiale e un’idea di futuro basata sul “qui e ora” che prelude a importanti sorprese l’anno prossimo. Ma intanto, come ricorda Roberto Casiraghi che, insieme a Paola Rampini, ha fondato quasi quindici anni fa questa fiera perché sentiva l’esigenza di creare qualcosa di più inclusivo, “la vera novità, oggi più che mai, risiede nei contenuti che The Others propone al pubblico, riunendo 57 piccole mostre curate dagli espositori e coordinate dal comitato curatoriale della fiera”. Noi ne abbiamo selezionato le cinque più esemplificative dello spirito di quest’anno.
Bunker Galleria – Firenze

Il progetto di Bunker Galleria (Firenze), è il simbolo degli sconfinamenti tra discipline con i segni astratti dell’artista Monograff (è scenografo al Maggio Musicale Fiorentino) che invade lo spazio con un intervento pittorico site specific. Mentrele riflessioni sul concetto di oggetto d’uso realizzati da Filippo Mannucci, Davide D’Alessandro e Jonathan Bocca, “parlano” direttamente con i limiti e le potenzialità del contenitore architettonico.
Il progetto sostenibile e itinerante di Mario Cucinella

Anche quest’anno il noto architetto Mario Cucinella partecipa a The Others portando una porzione della Sustainability Box, la scultura itinerante (quest’anno l’abbiamo vista all’Expo 2025 Osaka) che racconta in modo giocoso e interattivo la filosofia dello studio. Un totem fatto di tessere che diventa un simbolo di empatia creativa: un’opera che invita a ripensare il rapporto tra uomo, natura e tecnologia e che attraverso il linguaggio dell’arte rinnova il dialogo sul futuro sostenibile, proponendo la bioispirazione come risposta poetica e concreta alle sfide ambientali del nostro tempo.
Galleria Davide Di Maggio – Milano

La Galleria Davide Di Maggio invece affida a un’opera iconica del grande artista Fluxus Wolf Vostell — V40 (Vostel 40 Jahrealt) del 1973/76, omaggio alla Boîte-en-valise di Duchamp — la chiave interpretativa della propria collettiva. L’installazione, contenuta in una valigia, riflette sul potere rigenerante dello sguardo straniante e del ready-made, offrendo una griglia interpretativa per leggere le opere dei giovani artisti appena usciti dall’accademia di Brera, tra cui Leonardo Fenu, ma anche della più matura Nerina Toci e, ancora, Simone Brambilla e Claudio Gobbi.
Spazio Pirotecnico – Torino

È totalmente interattivo il progetto espositivo proposto dal nuovo Spazio Pirotecnico, nato quest’estate da un collettivo di artisti e creativi: apre un ponte generazionale tra disegno, scultura e video-data driven con Piero Brarda, Ditjan Muça, Francesca Lopetuso e Paula Daher. Si tratta di un’installazione che combina scienza, dati e tecnologia per generare uno scambio di energia tra le persone. Quindi una rappresentazione di differenti media, in particolare la video arte che è uno dei pilastri fondativi dell’edizione di quest’anno, insieme alla sound art.
MGF Art Agency – Limeil-Brevannes (FR)

MGF Art Agency presenta un progetto dedicato alla valorizzazione di quattro artisti contemporanei internazionali, dalla comune discendenza africana, tra cui Betty Ntoni (dallo stile pittorico molto fotografico che le è valsa la partecipazione al LagosPhotoFestival), Youvensky Despeignes, EstifanosSolomon e Meet Trivedi. Le opere selezionate riflettono l’unicità di ogni sguardo e raccontano, ciascuna a suo modo, una tensione verso la bellezza e l’autenticità. Un invito a scoprire visioni nuove, tra sperimentazione, memoria e identità.
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