100 anni fa nasceva Rachele Bianchi. Artista milanese tutta da riscoprire
Nel capoluogo lombardo, in via Vittor Pisani, svetta la sua scultura “Personaggio”, ma non è l’unica opera di questa importante artista del Novecento. Ecco di chi parliamo

100 anni fa nasceva Rachele Bianchi (Milano, 1925 – 2018), artista che ha segnato il panorama culturale milanese e in generale tutto il Novecento italiano. Se ci si reca in città, proprio nella sua Milano, in via Vittor Pisani, si può ammirare il suo Personaggio: uno dei suoi tanti capolavori, donato al suo luogo natale e oggi fruibile da tutti i cittadini. Tornando al centenario, per l’occasione l’Archivioomonimo, nato nel 2019 con l’obiettivo di conservare, studiare e valorizzare le opere dell’artista, ha deciso di commemorare l’evento dando il via a una lunga serie di iniziative sulla sua figura, che cominciano già quest’anno e proseguiranno per tutto il 2026. Tra gli eventi imperdibili la mostra a Palazzo Pirelli, da segnare in calendario per gennaio. In attesa di vedere il progetto, ripercorriamo la storia di questa grande esponente dell’arte milanese al femminile, il cui lascito – non noto a molti – è parte integrante della città di Milano.
Chi è Rachele Bianchi
Rachele Bianchi fu una scultrice e pittrice autodidatta. Autrice di una produzione dal forte carattere incentrato sull’evoluzione della figura femminile come archetipo e simbolo. Alla sua morte – avvenuta nel 2018 – ha lasciato un complesso di oltre 1.600 opere tra sculture, bassorilievi, dipinti e disegni. La sua importanza per il contemporaneo, milanese soprattutto, è legata all’essere una delle prime artiste ad aver ottenuto riconoscimenti pubblici a Milano e in Regione Lombardia. In via Vittor Pisani, come già accennato, si può oggi ammirare la sua scultura Personaggio: prima opera pubblica della città realizzata da una donna e dedicata alle donne. Un omaggio e un simbolo di inclusione e uguaglianza. Il suo contributo artistico e sociale è stato ulteriormente riconosciuto nel 2019, quando è stata citata tra le prime cento donne al Famedio di Milano: un riconoscimento riservato a chi ha lasciato un’impronta significativa nella storia e nella cultura cittadina.

I “Personaggi” di Rachele Bianchi
Al centro della sua ricerca troviamo i proprio loro, i Personaggi: figure ieratiche e sacrali, spesso ammantate, avvolte in drappeggi che si trasformano in scudi e custodie. Emblemi delle tensioni della condizione femminile: sono fonte di protezione e isolamento, di forza e di vulnerabilità. A questo si uniscono ulteriori suggestioni legate alla memoria, alla maternità. Il mondo interiore di ogni donna si mette nudo e prende voce in ogni sua opera. Per capire al meglio la pratica di Rachele Bianchi occorre pensare al contesto di Milano del Dopoguerra: un contesto culturale vitale, certo, ma troppo spesso dominato da presenze maschili. Dagli esperimenti domestici degli Anni Cinquanta alle opere pubbliche e monumentali del nuovo Millennio. La sua vita rispecchia i cambiamenti di un’intera generazione: il matrimonio, la maternità, la separazione e il divorzio.
Le opere di Rachele Bianchi
Terracotta, bronzo, marmo e ceramica, lavorati con attente finiture, danno alle superfici una matericità intensa e pastosa, capace di evocare energia interiore e trascendenza. Nel perimetro degli spazi pubblici in Lombardia troviamo in totale altre 14 opere, tutte in tema femminile. Accanto ai Personaggi già incontrati, un altro motivo frequente nella sua produzione è la rete aperta: elemento grafico e materico che diventa un po’ come la sua firma e il suo simbolo. L’apertura rimanda al dialogo: non qualcosa che chiude e volta le spalle, bensì mette in contatto e intende creare relazioni.
La mostra di Rachele Bianchi a Palazzo Pirelli
In occasione del centenario dalla sua nascita, l’Archivio Rachele Bianchi presenta dunque una mostra in suo onore. Nella cornice di Palazzo Pirelli Figura Forma. Cent’anni di Rachele Bianchi, a cura di Erika Lacava e dell’Archivio, ripercorrerà la sua vita e la sua carriera un centinaio di opere. La narrazione è affidata alla voce di disegni, modelli in gesso, terrecotte, marmi e bronzi. Ampio spazio è dedicato ai disegni degli Anni Cinquanta, al tema della maternità che evolve nei Personaggi, fino alla rete evoluzione del manto simbolo della liberazione della donna. A suggellare ulteriormente il legame con la Regione e la città è la donazione di una scultura – Figura con braccia alzate – che verrà posizionata in un’area pubblica di Palazzo Pirelli.
Un progetto di archivi al femminile
In occasione del centenario è stato anche avviato un altro nuovo progetto: La Rete delle Artiste. Archivi al femminile per l’arte e la creatività.Una rete che vuole connettere archivi e fondazioni dedicati ad artiste donne a Milano e in Lombardia. Tutto nasce dal desiderio di creare un dialogo tra queste istituzioni, rafforzare la loro visibilità e restituire valore all’opera e alla voce delle donne nell’arte. In questi mesi, fino all’inaugurazione della mostra in programma a gennaio, l’Archivio di via Legnano 14 prevede aperture straordinarie, ospitando in loco un’anteprima della mostra accompagnata da un percorso documentale.
Emma Sedini
L’Archivio Rachele Bianchi è visitabile con ingresso libero su prenotazione ([email protected]) mercoledì e giovedì dalle 14.30 alle 18.00.
Via Legnano 14, Milano
Libri consigliati:
(Grazie all’affiliazione Amazon riconosce una piccola percentuale ad Artribune sui vostri acquisti)
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati