In un piccolo villaggio di New York arriva una nuova triennale d’arte contemporanea

Si chiama Medina Triennial e la sua prima edizione aprirà le porte nell’estate del 2026, trasformando l’intero villaggio in una piattaforma d’arte pubblica e sperimentazione creativa tra installazioni e interventi site-specific

Si trova in un angolo poco conosciuto del Western New York, lungo le sponde del Canale Erie, il villaggio di Medina, che dall’estate 2026 ospiterà la prima edizione della Medina Triennal, in programma dal 6 giugno al 7 settembre. Prevedendo un flusso di circa 50mila visitatori ogni tre anni, la rassegna presenterà oltre 50 opere tra installazioni e interventi site-specific, dislocate in 12 sedi indoor e outdoor.

Medina Triennal: le curatrici 

Alla direzione della rassegna la curatrice Kari Conte, con base a New York e Turchia, e Karin Laansoo, figura centrale del mondo dell’arte contemporanea estone e direttrice del Kai Art Center di Tallinn, che vive parte dell’anno a Rochester, nella stessa regione della triennale. Accanto a loro, nel ruolo di curatore associato, lo statunitense Ekrem Serdar, attivo da tempo nella scena culturale di Buffalo.

Medina Triennal tra locale e globale 

La Triennale di Medina riunirà posizioni artistiche trasformative in un villaggio ricco di storia e possibilità. Sarà uno spazio inclusivo dove si incontrano prospettive globali e sensibilità locali, con numerose opere radicate a Medina ma con uno sguardo internazionale. Siamo onorati di collaborare con le comunità del Western New York per dare vita alle idee degli artisti e non vediamo l’ora che l’Hub apra in autunno e che la Triennale inizi l’estate prossima”, spiega Conte, a cui si aggiunge Laanso: “Il Western New York è per me un luogo di significato personale, perché è stato casa per diversi anni. In molti modi, Medina è un gioiello nascosto della regione. Una triennale di questa portata non è mai stata organizzata negli Stati Uniti in una comunità di queste dimensioni, il che rappresenta un’occasione senza precedenti. È un’opportunità emozionante per costruire nuove infrastrutture culturali regionali, dare risonanza globale alle idee locali e posizionare Medina come una nuova destinazione artistica”. 

Medina Triennal: gli obiettivi 

La triennale è frutto di una collaborazione tra la New York Power Authority e la New York State Canal Corporation, decise a restituire nuovi stimoli a una regione storicamente legata al canale. L’iniziativa, infatti, è pensata non solo per attrarre visitatori ma anche per rafforzare il tessuto culturale ed economico locale. E in effetti, l’impianto della triennale è pensato per essere radicalmente inclusivo: le opere saranno gratuite e accessibili, spesso realizzate in collaborazione con residenti, e radicate nella storia del luogo. Medina, ex centro industriale, con la sua pietra arenaria rossa e la sua posizione lungo una via d’acqua leggendaria, diventa il terreno ideale per un’arte che riflette su identità e cambiamento. 

Aspettando la Medina Triennal 

Tuttavia, la Triennale non aspetterà il 2026: a settembre di quest’anno aprirà il Triennial Hub, uno spazio che ospiterà incontri, workshop, mostre e collaborazioni con istituzioni artistiche dell’intera regione, da Buffalo a Rochester. L’obiettivo? Gettare da subito le basi per un dialogo vivo con il pubblico, attorno a temi come ecologia, comunità e paesaggio.

Redazione

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Redazione

Redazione

Artribune è una piattaforma di contenuti e servizi dedicata all’arte e alla cultura contemporanea, nata nel 2011 grazie all’esperienza decennale nel campo dell’editoria, del giornalismo e delle nuove tecnologie.

Scopri di più