In un ex bunker a Firenze una mostra di digital art riscopre la bellezza nella fragilità e nell’errore
Il collettivo Quiet Ensemble pone al centro di “Fragile” una poetica dell’errore e propone in mostra a Rifugio Digitale sedici atlanti della rottura, monitor che nella loro imperfezione, aprono un varco verso uno spazio sospeso, un cosmo virtuale lontano da noi, ancora sconosciuto

Sedici pannelli a schermo appesi sulle pareti di un ex bunker proiettano immagini di monitor rotti: linee e colori irregolari che, come atlanti, propongono una mappatura che conduce, attraverso la frattura, in un limbo invisibile, uno spazio di cui si percepisce la fragilità. Così i Quiet Ensemble costruiscono Fragile, mostra site-specific, che si snoda nello spazio fiorentino Rifugio Digitale, lungo un percorso animato dal sottofondo sonoro delle onde gravitazionali sonificate rilevate da VIRGO – ospite presso l’Osservatorio di Cascina – e dai rumori ambientali provenienti dall’interfono stesso. Fragile, in un crescendo di suoni e immagini che, da un’impercettibile vibrazione, esplode in un collasso, è l’occasione per vivere un momento di quiete; l’invito all’ascolto del mondo naturale attraverso le sue imperfezioni, è la rottura che apre il varco verso un micro o macrocosmo. L’esposizione, nata dalla collaborazione del collettivo romano con l’Osservatorio Gravitazionale Europeo EGO, è a cura di Serena Tabacchi e Vincenzo Napolano.
Rifugio Digitale: lo spazio espositivo in un tunnel antiaereo a Firenze
Rifugio Digitale è uno spazio espositivo che si trova a Firenze, a pochi minuti da Piazzale Michelangelo, all’interno di un tunnel antiaereo costruito per proteggere gli abitanti fiorentini dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Il rifugio è stato riqualificato recentemente grazie allo studio Archea Associati e dal 2022 è luogo d’incontro tra arte e digitale. Rifugio Digitale è in stretto rapporto anche con Forma Edizioni, un’iniziativa editoriale che divulga e promuove le ricerche in ambito tecnologico dell’abitare contemporaneo, rispettando quindi tutti i cambiamenti che comporta. Rifugio è una realtà complessa, una finestra sull’arte contemporanea digitale. Al suo interno vengono proposte circa sette mostre all’anno, in cui artisti digitali o fotografi entrano in contatto con l’importanza della storia, misurandosi con le difficoltà dello spazio espositivo.





A Firenze Rifugio Digitale vuole avvicinare la tecnologia all’immaginario cittadino
L’obiettivo di Rifugio Digitale è creare un dialogo con la tecnologia e avvicinarla all’immaginario collettivo fiorentino, si avvale allora dell’arte come strumento di comunicazione ed è così che il tunnel antiaereo diventa un varco possibile per un mondo virtuale. Una galleria, da attraversare fisicamente e metaforicamente, che trasporta e immerge in una realtà digitale, una porta verso uno spazio intangibile ma vero, esistente e interessante. È stato Fabrizio Plessi a inaugurare questa nuova realtà con Oro makes you digital e da quel momento sono state numerosissime le personalità di spicco che hanno esposto in via Fornaci.
Quiet Ensemble: il collettivo che eleva la casualità a simbolo
È un collettivo romano fondato nel 2009 da Fabio Di Salvo e Bernardo Vercelli e in continua evoluzione. Alla base della sua poetica sta il rapporto tra tecnologia e natura, l’energia nella sua forma più pura. Luce, suono, movimento sono gli elementi ricorrenti nelle loro performances e installazioni, dove l’imprevisto è accettato anzi accolto a braccia aperte perché visto come variabile naturale e degna di attenzione. Lo sguardo degli artisti è sempre rivolto verso la casualità, spesso confusa con l’errore e con lo sbaglio ma che qua viene rivalutata ed elevata a simbolo, portando con sé un valore immanente. Ecco allora un rapporto tra le energie del mondo naturale e del mondo tecnologico, in cui il microcosmo si apre al macro, in cui il piccolo diventa fondamentale. Una poetica del piccolo aumentato, in cui un battito di farfalla può davvero generare un maremoto dal polo opposto del globo.
Ines Valori
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