Al Muciv di Roma in mostra 18 nuove prospettive da cui guardare il Museo delle Civiltà 

Vive di contrasti il progetto espositivo di Bruna Esposito al MUCIV che, con delicatezza e intelligenza, evidenziandone potenzialità e contraddizioni, propone nuovi scenari per far sì che le collezioni possano continuare a raccontare le loro molteplici storie

Non opere ma volutamente idee, o meglio: progetti, in giganti miniature, ipotesi circa il museo e note sul carnevale, personale di Bruna Esposito (Roma, 1960) al MUCIV, Museo delle Civiltà di Roma che, come suggerisce il titolo, deliberatamente scritto in lettere minuscole ma in caratteri grandi, vive di contrasti.  

MUCIV-Museo delle Civiltà, Bruna Esposito, giganti miniature. ipotesi circa il museo e note sul carnevale, installation view. Foto di Giorgio Benni. Courtesy Museo delle Civiltà
MUCIV-Museo delle Civiltà, Bruna Esposito, giganti miniature. ipotesi circa il museo e note sul carnevale, installation view. Foto di Giorgio Benni. Courtesy Museo delle Civiltà

Bruna Esposito al Muciv di Roma  

L’artista, nei due anni di Research Fellowship al Museo, partendo dalle colossali proporzioni dell’edificio, concepite per accogliere la mai realizzata Expo del 1942, ha paradossalmente focalizzato la sua ricerca sulle Collezioni di Preistoria e di Arti e Tradizioni Popolari, caratterizzate da reperti particolarmente piccoli. I 18 progetti in mostra costituiscono dunque l’esito di questo lavoro di ricerca con cui, come osservano i curatori: Matteo Lucchetti e Andrea Viliani, Esposito “invita a riflettere sulla monumentalità della responsabilità storica” custodita in edifici concepiti proprio come giganti ma “divenuti nel corso del tempo scrigni di oggetti infinitesimamente piccoli, e in alcuni casi persino immateriali, quasi fossero miniature di valori e relazioni storiche e culturali di cui essi sono agenti e testimoni”.  
I 18 progetti di mostre per il Museo concepiti dall’artista, e consapevolmente non realizzati (tranne uno) per citare ancora i curatori: “riflettono sulle potenzialità ma anche sulle controversie di un museo etnografico-antropologico contemporaneo, con una scala che oscilla tra il macroscopico e il microscopico, il visibile e l’invisibile, il noto e l’ignoto, l’affermato e l’omesso”. 

La Pace Armata, il progetto realizzato per la contaminazione culturale 

E proprio per contribuire ad operare una contaminazione fra cultura alta e popolare, l’artista ha proposto di realizzare una tra le ipotesi proposte: l’acquisizione di Pace armata (2023); figura allegorica in cartapesta alta circa 12 metri, del maestro carrista Alessandro Avanzini, realizzata in occasione della 150ª edizione del Carnevale di Viareggio, documentata in mostra da una video-didascalia. Musealizzazione che attribuisce il meritato valore a una tecnica artistica solo apparentemente effimera perché sentitamente radicata nella nostra tradizione. 

MUCIV-Museo delle Civiltà, Bruna Esposito, giganti miniature. ipotesi circa il museo e note sul carnevale, installation view. Foto di Giorgio Benni. Courtesy Museo delle Civiltà
MUCIV-Museo delle Civiltà, Bruna Esposito, giganti miniature. ipotesi circa il museo e note sul carnevale, installation view. Foto di Giorgio Benni. Courtesy Museo delle Civiltà

Bruna Esposito: una narrazione che procede per piccoli ribaltamenti 

L’artista, che mette in discussione lo statu quo, per procedere attraverso piccoli ribaltamenti di prospettiva e narrazione, non a caso ha scelto di inaugurare la mostra durante il Carnevale; periodo in cui il mondo appare capovolto e l’eccezione prevale sulla norma, all’insegna di una condizione di incertezza che rappresenta, sotto forma di tilde, uno dei cardini del circuito espositivo. Il simbolo matematico del circa, ricorrente nelle datazioni remote all’interno del Museo, infatti, ha consentito alla Esposito di accostare reperti molto diversi tra loro, sulla base di criteri arbitrari, come le ridotte dimensioni e la datazione incerta. Vertiginose associazioni che, oltre a proporre interpretazioni alternative a quelle museali, portano inevitabilmente a chiedersi se abbia ancora senso cercare di razionalizzare l’esistente attraverso tipologie e classificazioni forse ormai obsolete.  

MUCIV-Museo delle Civiltà, Bruna Esposito, giganti miniature. ipotesi circa il museo e note sul carnevale, installation view. Foto di Giorgio Benni. Courtesy Museo delle Civiltà
MUCIV-Museo delle Civiltà, Bruna Esposito, giganti miniature. ipotesi circa il museo e note sul carnevale, installation view. Foto di Giorgio Benni. Courtesy Museo delle Civiltà

L’allestimento sintetico e ricco di significato di Bruna Esposito al MUCIV  

Quesito metaforicamente rappresentato anche dalle due dissonanti figure geometriche su cui è costruito l’impianto espositivo: il quadrato e il cerchio. Il primo ricalcato dall’allestimento delle teche che, richiamando il “quadrato”, evoca un moto centripeto, di chiusura. Il secondo, attivato dal ventilatore – di esplicita ispirazione popolare – al centro del quadrato che, con il suo moto centrifugo e circolare, oltre a suscitare un’idea di apertura, ne contrasta la geometrica rigidità, in quanto elemento dinamico di potenziale disordine. Ipotesi confermata, non solo dalle strisce di carta colorate che, pendendo dalle pale del ventilatore, lambiscono provocatoriamente le vetrine, ma anche dall’inserimento inaspettato dei coriandoli. I minuscoli cartoncini, infatti, collocati a disposizione dei visitatori in due teche, che – ai margini dello spazio espositivo – rompono il perimetro del quadrato più esterno, rappresentano di fatto quel variopinto imprevisto, che nella vita come nel museo, anche quando tutto sembra calcolato, catalogato e pianificato, irrompe senza preavviso provocando caos e incertezza. Elementi non del tutto negativi nella visione dell’artista perché, oltre a portare colore, accrescono quello spirito di ricerca tipicamente umano che, come afferma Bruna Esposito: “anima da millenni l’umano procedere”.  

Ludovica Palmieri 

Roma // fino al 31 agosto
Bruna Esposito. giganti miniature, ipotesi circa il museo e note sul carnevale
MUSEO DELLE CIVILTÀ 
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Ludovica Palmieri

Ludovica Palmieri

Ludovica Palmieri è nata a Napoli. Vive e lavora a Roma, dove ha conseguito il diploma di laurea magistrale con lode in Storia dell’Arte con un tesi sulla fortuna critica di Correggio nel Settecento presso la terza università. Subito dopo…

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