Adele Lotito: l’artista che cattura il fumo di scena a I Martedì Critici
All’Accademia di Belle Arti di Frosinone per “I Martedì Critici”, Alberto Dambruoso e Loredana Finicelli intervistano l’artista Adele Lotito che racconta così la sua arte
Si può catturare qualcosa di così effimero come il fumo di candela? C’è chi ci è riuscito e ha persino scelto di renderlo elemento centrale delle proprie opere. Lei è l’artista romana Adele Lotito, protagonista a I Martedì Critici.
Adele Lotito e le sue lettere di fumo
Realizzate prevalentemente in bianco e nero, le opere di Lotito imprimono con una particolare tecnica le forme del fumo. Sorprendentemente l’artista riesce a fondere elementi come la musica, le lettere, i numeri, cogliendo forme eteree che si fanno concrete e permanenti.
Come ha scritto Roberto Gramiccia: “II modo originale che questa artista ha di ritagliare squarci di ragione nel caos è quello che si esprime nell’aprire, sulla superficie impalpabile e irregolare delle sue distese di fumo, bloccate su alluminio o su carta dai fissativi e dalle resine, spazi di possibile senso: lettere, cioè, di idiomi diversi, numeri di oggi o di ieri (come quelli romani), brevi parole di senso compiuto”.
Significato e significante secondo Lotito
Il fumo si fa così segno, ma questo è lasciato libero di essere interpretato: il senso del simbolo è determinato da chi guarda, poiché la casualità della creazione lascia che questa si riveli come un oracolo da interpretare. Il significato delle opere di Lotito è dunque slegato dal significante e sembra affidare alle sensazioni dello spettatore la responsabilità di leggerne i messaggi.
Lo sguardo alla cultura orientale
Il ricorso al fumo di candela è una pratica che evoca anche rituali che guardano ad Oriente, agli incensi dei momenti sacri, all’arte divinatoria. Pur essendosi formata a Roma, presso l’Accademia d’Arte, sotto l’influenza di maestri, come Fontana, Lo Savio e Manzoni, e pur ispirandosi a Klein, Adele Lotito vuole evidentemente spingersi oltre la cultura e l’estetica Occidentale, per volgere lo sguardo altrove.
Roberta Pisa
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