A Modica una mostra per raccontare la censura politica applicata all’arte contemporanea
Il progetto espositivo, ospitato negli spazi di Laveronica Arte Contemporanea, riunisce opere di artisti di calibro internazionale che, nel corso degli anni, sono state rimosse perché risultate scomode alle ideologie politiche dei governi in carica
Jonas Staal, New World Summit - Berlin, 2012, architectural model. Courtesy the artis and Laveronica gallery
L’arte è stata da sempre una forma di espressione che sfida le convenzioni e, di conseguenza, ha spesso incontrato la censura. Nel corso della storia recente sono numerose le opere che, trattando temi politici, religiosi, sessuali o sociali, sono risultate scomode alla politica, tanto da essere rimosse da contesti espositivi. A sollevare il problema è il curatore Marco Scotini, con Censored: An ongoing archive of silenced voices, la mostra ospitata negli spazi diLaveronica Arte Contemporanea a Modica (e visibile sino al 5 aprile 2025).
La mostra “Censored” da Laveronica Arte Contemporanea a Modica
C’è da dire che la mostra non riguarda tanto la censura in generale, quanto quella che viene posta dalla politica, in modo più circoscritto e particolare. Operazioni che, con l’ascesa delle destre, si acuiscono e trovano nuove forme per minare la libertà di espressione (basti pensare ai blocchi sulle diverse piattaforme social o ai limiti di accesso alle informazioni). Limitazioni che gli artisti cercano di fronteggiare con progetti espositivi ed opere che, oggi, trovano – finalmente – la giusta visibilità e la libertà di affermare il proprio dissenso davanti al dilagante capitalismo contemporaneo.
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1 / 29Daniela Ortiz, The Rebellion of the Roots (detail), 2022, series of 4 acrylics on wood panels. Courtesy the artist and Laveronica gallery2 / 29Candice Breitz, Never Again Means Never Again, 2024, charity clothing compaign3 / 29Paloma Polo, El barro de la Revolución (still), 2019, video, HD, sound 5.1, colour. Courtesy the artist4 / 29Oliver Ressler, After the Barrage (still), 2022, video 4K. Courtesy the artist and Gallery Apart5 / 29Emily Jacir, stazione (Rialto), 2009, digital c-print on aluminum. Courtesy the artist and Simondi gallery6 / 29Claire Fontaine, Palestinians, 2024, individual led letters, cables and dimmer switch. Courtesy the artist7 / 29Censored8 / 29Jonas Staal, New World Summit – Berlin, 2012, architectural model. Courtesy the artis and Laveronica gallery9 / 29Installation view Candice Breitz, Never Again Means Never Again, clothing line for charity to the Palestinian Journalist’s Syndicate, 202310 / 29Installation view CENSORED. An ongoing archive of silenced voices, group show, curated by Marco Scotini, 2024, Laveronica gallery, Modica 11 / 29Installation view CENSORED. An ongoing archive of silenced voices, group show, curated by Marco Scotini, 2024, Laveronica gallery, Modica 12 / 29Installation view CENSORED. An ongoing archive of silenced voices, group show, curated by Marco Scotini, 2024, Laveronica gallery, Modica 13 / 29Installation view CENSORED. An ongoing archive of silenced voices, group show, curated by Marco Scotini, 2024, Laveronica gallery, Modica 14 / 29Installation view CENSORED. An ongoing archive of silenced voices, group show, curated by Marco Scotini, 2024, Laveronica gallery, Modica 15 / 29Installation view CENSORED. An ongoing archive of silenced voices, group show, curated by Marco Scotini, 2024, Laveronica gallery, Modica 16 / 29Installation view CENSORED. An ongoing archive of silenced voices, group show, curated by Marco Scotini, 2024, Laveronica gallery, Modica 17 / 29Installation view CENSORED. An ongoing archive of silenced voices, group show, curated by Marco Scotini, 2024, Laveronica gallery, Modica 18 / 29Installation view CENSORED. An ongoing archive of silenced voices, group show, curated by Marco Scotini, 2024, Laveronica gallery, Modica 19 / 29Installation view, Ahmet Ögüt, Light Armoured (installation version), 2006-2013, courtesy the artist20 / 29Installation view, Daniela Ortiz, ABC of Racist Europe, 2017 (left); Daniela Ortiz, The Rebellion of the Roots (Palestine), 2022 (right), courtesy the artist and Laveronica gallery21 / 29Installation view, Daniela Ortiz, ABC of Racist Europe, 2017, courtesy the artist and Laveronica gallery22 / 29Installation view, Dora Garcìa, Ulysses, 1999, courtesy the artist and Laveronica gallery23 / 29Installation view, Emily Jacir, stazione, 2009, courtesy the artist and Simóndi gallery24 / 29Installation view, Grip Etcetera, FAKE NEWS – The Helicopter Club, (detail), 2017-2024, courtesy the artist25 / 29Installation view, Igor Grubic, CALL FOR THE REMOVAL OF THE STUDENT CENTER MANAGEMENT, 2000, courtesy the artist and Laveronica gallery26 / 29Installation view, Jonas Staal, New World Summit – Berlin, 2012 (down), Jonas Staal, New World Summit – Kochi, 2013 (up), courtesy the artist and Laveronica gallery27 / 29Installation view, Marcelo Expósito, 51.000 victims, 1991 (up); Rabih Mroué, Unspread your legs, 2011, courtesy the artist and Laveronica gallery28 / 29Installation view, Paloma Polo, El Barro de la Rivolución, 2022, courtesy the artist29 / 29Installation view, Maryam Jafri, Email Chain in my Brain Public Domain is my Name (detail), 2021, courtesy the artist and Laveronica gallery
La mostra “Censored” a Modica: gli artisti
Gli artisti protagonisti della mostra sono Nanni Balestrini e Luigi Nono, Candice Breitz, Claire Fontaine, Rolando Certa (Antigruppo Siciliano), Dora García, Igor Grubić, Marcelo Expósito, Grup Etcetera, Adelita Husni Bey, Emily Jacir, Maryam Jafri, Rabih Mroué, Ahmet Ögüt, Daniela Ortiz, Paloma Polo, Oliver Ressler, Renato Spagnoli, Jonas Staal.
Capovolgere le condizioni del potere attuale attraverso l’arte
“Censura e repressione pubblica non hanno fatto altro che intensificarsi con l’ascesa dell’ideologia delle nuove destre”, spiega il curatore Marco Scotini nel testo critico di accompagnamento alla mostra. “Il fatto che queste misure passino sotto ‘legittimazioni’ etniche (antisemitismo e islamofobia) e razziali (vandalismi e intolleranza transfobica) invece che di classe, non dovrebbe farci perdere di vista, però, la matrice originaria di tutto ciò: qualcosa che sta al centro delle radicali asimmetrie del capitalismo contemporaneo”.
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Valentina Muzi
Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…