Il tempo rappresentato in tre capolavori alla Basilica Palladiana di Vicenza

Caravaggio, Van Dyck e Sassolino sono in mostra nella Basilica Palladiana di Vicenza con un evento dedicato al tempo. Un video ci parla di questa esposizione straordinaria

“Il tempo è relativo, il suo unico valore è dato da ciò che noi facciamo mentre sta passando” affermava Albert Einstein e la mostra in corso alla Basilica Palladiana sembra ricordarci questo assunto.

Fino al prossimo 4 febbraio 2024 è in corso “Caravaggio, Van Dyck, Sassolino. Tre capolavori a Vicenza”, un evento di grande valore artistico che apre al pubblico le maestose sale del salone della Basilica vicentina.

San Girolamo Caravaggio copyright Ministero dei Beni e delle Attivitá Culturali e del Turismo Galleria Borghese Il tempo rappresentato in tre capolavori alla Basilica Palladiana di Vicenza
Caravaggio, San Girolamo, copyright Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Galleria Borghese

I capolavori dedicati al tempo in mostra a Vicenza

La mostra, a cura di Guido Beltramini e Francesca Cappelletti, ideata e promossa dal Comune di Vicenza con la co organizzazione di Intesa Sanpaolo, è pensata per riflettere sul tempo che passa, ma anche che torna.

Protagonisti assoluti sono tre capolavori, realizzati in epoche differenti: il San Girolamo di Caravaggio, realizzato nel 1606, Le quattro età dell’uomo di Antoon Van Dyck, datato 1625-1627 e infine l’opera contemporanea No Memory Without Loss di Arcangelo Sassolino.

Un canuto San Girolamo, intento a tradurre i testi sacri dal greco al latino è al centro della tela realizzata dal Merisi e conservata alla Galleria Borghese di Roma, ora in prestito alla Basilica Palladiana: qui il tempo è rappresentato dalla morte – raffigurata da un teschio – che incombe sul Santo, prima che riesca a terminare la sua missione.

Arcangelo Sassolino - No Memories without Lost
Arcangelo Sassolino – No Memories without Lost

Ne Le Quattro età dell’uomo, di Van Dyck, una delle opere più importanti dei Musei Civici di Vicenza, ci sono invece quattro splendide figure umane, ognuna di loro raffigura un’età e insieme una stagione dell’anno: il piccolo bambino rappresenta l’infanzia e la primavera, la donna è la giovinezza e l’estate, l’uomo nella sua armatura simboleggia la maturità e la stagione dell’autunno e, infine, l’uomo anziano incarna la vecchiaia, metafora dell’inverno.

Un disco rosso in equilibrio precario sembra raccogliere il colore utilizzato da Caravaggio e Van Dyck: è l’opera No Memory Without Loss di Sassolino, che con i suoi oltre tre metri di diametro, cattura l’attenzione dello spettatore inserendosi tra i due capolavori seicenteschi in tutta la sua contemporaneità. Il pigmento vischioso si muove seguendo la rotazione del disco rendendo mutevole l’opera con il lento trascorrere del tempo.

Tempo - Antoon Van Dyck_Le quattro età dell'uomo
Antoon Van Dyck – Le quattro età dell’uomo

Le iniziative per “Caravaggio, Van Dyck, Sassolino. Tre capolavori a Vicenza”

La mostra allestita nel salone nobile della Basilica Palladiana, straordinariamente visibile con il suo magnifico soffitto in legno a carena rovesciata, è pensata come un regalo per i vicentini, cui è riservato l’ingresso gratuito, come anche alle scuole primarie e secondarie di tutta Italia.

Per i non residenti a Vicenza e provincia è incluso nel biglietto di ingresso alla Basilica Palladiana al costo di 5 euro. Con lo stesso biglietto si potrà inoltre accedere alle Gallerie d’Italia – Vicenza a tariffa ridotta, dove è in corso l’esposizione temporanea Le Trecce di Faustina. Acconciature, donne e potere nel Rinascimento.

Attorno alla mostra “Caravaggio, Van Dyck, Sassolino. Tre capolavori a Vicenza” si sviluppa poi un fitto programma di appuntamenti dedicati come ha affermato il sindaco di Vicenza Giacomo Possamai: “Una mostra costruita con una modalità inedita, che prevede non soltanto la presenza delle tre opere nel salone del nostro monumento nazionale, ma anche una ricca rassegna culturale di eventi”.

Roberta Pisa

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Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

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