A Istanbul l’hammam cinquecentesco riapre con una mostra dopo 13 anni di restauro

Per qualche settimana ci saranno una cinquantina di opere d'arte nello Zeyrek Çinil Hamam. Poi diventerà un bagno turco di lusso. Ma con uno sguardo sempre attento alla cultura

Un hammam, un bagno turco, ma anche un museo, anche uno spazio espositivo per l’arte contemporanea e anche un ambiente adatto per eventi, performance, teatro. E poi un recupero di una struttura storica, realizzata 500 anni fa. Vuole provare ad essere tutto questo il progetto dello Zeyrek Çinili Hamam di Istanbul. Si tratta di un hammam che venne costruito nel quartiere di Zeyrek su richiesta del Barbarossa negli anni di maggiore splendore dell’Impero Ottomano per mano del mitico architetto di regime Sinan (tutte le moschee più famose della città le ha progettate lui). Da diversi anni era abbandonato e nel 2010 è stato acquistato dal The Marmara group, un’importante compagnia alberghiera di Istanbul che detiene hotel in città e in giro per il mondo. Gli imprenditori di Marmara hanno portato avanti un restauro filologico lungo tredici anni, hanno realizzato un sontuoso volume per raccontare i lavori di recupero, hanno valorizzato le maioliche superstiti (questo hammam ne era totalmente rivestito e alcune erano talmente belle da finire ad arricchire le collezioni del Louvre di Parigi o del Victoria&Albert di Londra) hanno investito molto recuperando le cisterne, i forni, hanno approntato un peculiare mini-museo interno che spiega il funzionamento dell’hammam, il sistema delle acque, la sua storia e la storia delle maestranze che ci lavoravano dentro.

Il recupero e la rifunzionalizzazione del Çinili Hamam a Istanbul

Dal 2024, presumibilmente in marzo, l’hammam tornerà a essere un vero hammam, proprio come ai tempi in cui Ferzan Ozpetek ci girò il suo primissimo film con Alessandro Gassmann protagonista. Però diventerà qualcosa di più ricercato di allora, una spa piuttosto esclusiva a disposizione degli ospiti del gruppo alberghiero e di altri hotel della città. Marmara ha investito molto per il recupero e adesso deve mettere il bene a reddito; del resto già lo ha fatto – interessante modello per una compagnia alberghiera, da seguire – con altri pezzi di patrimonio cittadino come l’ex magazzino ottocentesco di Esma Sultan, recuperato e utilizzato oggi come location per eventi aziendali, matrimoni e mostre. “È un progetto culturale, ma è anche un progetto di business sebbene sarà difficile rientrare dagli enormi investimenti del restauro. Abbiamo voglia adesso di portare le persone a scoprire questo nuovo pezzo di patrimonio restaurato della città che può diventare una tappa per i visitatori a Istanbul” racconta ad Artribune Koza Güreli che oltre a far parte del board di Marmara è direttrice creativa del Çinili Hamam e appassionata d’arte contemporanea. 

Una mostra d’arte contemporanea per inaugurare il Çinili Hamam

Proprio per questo una delle strade per avvicinare e coinvolgere le persone è stata una mostra d’arte contemporanea inaugurata a settembre 2023 nell’hammam in attesa dell’apertura della struttura per i suoi scopi veri e propri di lussuoso bagno termale. “Healing Ruins” (fino al 5 novembre 2023), questo il simbolico titolo della mostra curata da Anlam de Coster che invade con una cinquantina di opere tutti gli spazi disponibili: la sezione maschile, la sezione femminile, l’area fredda, l’area calda, l’area tiepida. E poi anche le cisterne bizantine che sono state rinvenute al di sotto della struttura.  La visita della mostra al di là dei lavori esposti è una scusa perfetta per scoprire il meticoloso restauro che è stato compiuto in questi anni da un team di professionisti, archeologi, restauratori specializzati. Secondo gli organizzatori portare l’arte qui è una coerente interpretazione del ruolo stesso che un hammam potrebbe avere nella contemporaneità: diventare un punto di incontro. Del resto tradizionale voleva che gli hammam fossero gli unici luoghi dove le donne potevano recarsi senza il rigido controllo dei mariti e dunque sono strutture da sempre pensate come generatrici di comunità, nel museo interno si apprende che un tempo a Istanbul c’erano oltre 14mila hammam… Notevole nella mostra il coinvolgimento delle gallerie d’arte più importanti della città che hanno partecipato prestando opere: da Galeri Nev a The Pill che ha fornito le tre monumentali sculture di Marion Verboom passando per Galerist.

La curatrice Anlam de Coster
La curatrice Anlam de Coster

Çinili Hamam: un particolare caso di hammam culturale a Istanbul

Cosa rimarrà una volta che l’hammam riprenderà la sua ordinaria funzione nel 2024? Avrà senso inserirlo nei percorsi di visita a Istanbul? Innanzitutto rimarrà il museo, particolarmente curato all’interno delle cisterne più moderne. E poi, in ambienti sotterranei occupati un tempo dalle cisterne antiche e raggiungibili con un ascensore-montacarichi, rimarrà “uno spazio a disposizione di piccole mostre video o audio“, come auspica la curatrice Anlam de Coster, speranzosa di proseguire la collaborazione col gruppo Marmara al Çinili Hamam. “Quello che vedo possibile” aggiunge Koza Güreli “è anche pensare a degli interventi col linguaggio della performance in questo spazio“. Insomma il Çinili Hamam farà il tentativo di essere qualcosa di diverso dal solito hammam tradizionale turco che offre la sua esperienza ad Istanbul: si punta ad una proposta più contemporanea e multisfaccettata sebbene in una struttura storica di primaria importanza. E poi c’è la posizione che, seppur un po’ defilata, si trova vicina al Gran Bazar, alla Moschea del Solimano e ai suggestivi quartieri di Fener e Balat. Trovandosi ad Istanbul, quindi, uno sguardo a cosa offre il palinsesto di questo singolare hammam culturale sarà opportuno prestarlo.

Massimiliano Tonelli

Zeyrek Çinil Hamam
Zeyrek, İtfaiye Cd. No:44, 34083 Fatih/İstanbul
https://zeyrekcinilihamam.com

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Massimiliano Tonelli

Massimiliano Tonelli

È laureato in Scienze della Comunicazione all’Università di Siena. Dal 1999 al 2011 è stato direttore della piattaforma editoriale cartacea e web Exibart. Direttore editoriale del Gambero Rosso dal 2012 al 2021. Ha moderato e preso parte come relatore a…

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