I desideri desiderati di Pedro Neves Marques in mostra a Napoli

La complessa semplicità della vita è al centro della narrazione poetica dell’artista portoghese, che immagina per Casa Di Marino una serie inedita e avvolgente

Ideologicamente legata a statuti che intersecano futuro logico e tempo storico, così come pensati da Mariapaola Fimiani nel 1974, la nuova personale di Pedro Neves Marques (Lisbona, 1984) organizzata a Casa Di Marino – il suo primo progetto in galleria risale al 2010, nella collettiva The horizon line is here / tornare per partire – è un discorso logico-operativo, a tratti patafisico, i cui criteri interni oscillano tra le fragili perfezioni del logico e del reale. I punti conduttori da cui muove Neves Marques sono infatti fondati sull’ipotesi di uno schema interferenziale delle previsioni, tradotte in raccomandazioni empiriche che volgono lo sguardo verso mezzi il cui fine non definito si allinea a un agire tecnico che isola decisione e ragione. 

La mostra di Pedro Neves Marques a Napoli

Partendo dal potente progetto Vampires in Space, con cui ha rappresentato il Portogallo alla scorsa Biennale di Venezia, l’artista disegna ora una nuova atmosfera in cui Casa Di Marino sembra diventare ambiente narrativo che invita a un viaggio calibrato lungo la Via Lattea della poesia. 
Accanto a una serie di otto stampe digitali (Vampires in Space, 2023) che aprono l’esposizione e che rimandano immediatamente all’avvolgente progetto veneziano – in mostra ci sono anche altre stampe preziose (Dreaming Vampire DreamsDo we ever truly arrive? e My Gender is Cosmos, tutte del 2023) – in cui si respirava l’allucinazione, la nostalgia e la perdita della grazia, In Space It’s Always Night presenta cinque Vampire Poetry (New BeginningsVitamin DChosen FamiliesGut Feelings e In Space It’s Always Night che dà il nome all’esposizione) realizzate appositamente per gli spazi della galleria e legate essenzialmente a un nucleo familiare di non morti che sembrano recitare, con Cioran, “vi sono notti in cui la sensazione di aver perduto tutto trasforma l’istante in un inno notturno alla luce, e lo spazio in un manto di dolce sciagura”. 

Pedro Neves Marques, In Space It’s Always Night, installation view at Umberto Di Marino Gallery, Napoli, 2023. Courtesy of the artist and Galleria Umberto Di Marino. Photo Danilo Donzelli Photography
Pedro Neves Marques, In Space It’s Always Night, installation view at Umberto Di Marino Gallery, Napoli, 2023. Courtesy of the artist and Galleria Umberto Di Marino. Photo Danilo Donzelli Photography

Le poesie di Pedro Neves Marques

Inserite su cinque ampie stampe digitali su tela e carta cotonata in cui Neves Marques riproduce alcuni elementi grafici di stampo gotico (a Venezia questi stessi elementi marcatamente falliformi definivano l’architettura dell’astronave), le poesie “cantano il viaggio interiore dei vampiri, dell’artista e del suo percorso di transizione sessuale, utilizzando il non-morto come escamotage letterario e prestandone la forma di ibrido a una riflessione intorno a concetti di corpo, genere”, “sessualità”, riproduzione, mutamento, replicamento e gestazione. “Abbiamo tutto il tempo / Per avvolgere i ricordi / In un passato / Che porteremo fino alle stelle”, leggiamo al centro di In Space It’s Always Night.
Sospesi lungo il filo tagliente dell’attesa, tra privazione di un dinamismo reale e un gesto non concluso, i cinque personaggi di questa preziosa narrazione messa in campo da Neves Marques – a tratti ricordano le forme malinconiche esaminate da Minkowski – indicano la complessa semplicità della vita che esprime il bisogno irresistibile di sopravvivere, di trasformare l’attesa in idea e in desiderio di qualcosa, la noia e il dolore in sintesi statica del divenire

Antonello Tolve

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Antonello Tolve

Antonello Tolve

Antonello Tolve (Melfi, 1977) è titolare di Pedagogia e Didattica dell’Arte all’Accademia Albertina di Torino. Ph.D in Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico artistica (Università di Salerno), è stato visiting professor in diverse università come la Mimar Sinan…

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