L’installazione di JR a Hong Kong non piace ai maestri del Feng Shui

Il celebre artista francese ha realizzato un’installazione ambientale in occasione dell’imminente fiera Art Basel Hong Kong. Ma la monumentale sagoma dell’atleta impegnata nel salto in alto non piace a tutti

Sono passati 10 anni dall’ultima volta di JR a Hong Kong, quando, nel 2012, il ponte pedonale di Connaught Road si animava con i volti del progetto Inside Out. Ma il ritorno dell’artista francese nella megalopoli asiatica è all’insegna della monumentalità: per la prima volta, infatti, JR porta in Asia il progetto GIANTS, serie di gigantesche installazioni fotografiche avviata nel 2016 in occasione dei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro e poi arricchitasi di episodi significativi in giro per il mondo, dal bambino di Kikito pronto a scalare il muro che divide gli Stati Uniti dal Messico alla Ferita aperta sulla facciata di Palazzo Strozzi a Firenze (adattata nel 2021 a Palazzo Farnese, a Roma). Sempre in Italia, nelle ultime settimane, lo street artist si è a più riprese reso protagonista con le due installazioni milanesi riferibili al progetto di arte partecipata Inside Out, e con la grande performance collettiva messa in scena lo scorso 7 febbraio in piazza San Carlo, a Torino, propedeutica alla mostra visitabile fino al 18 luglio alle Gallerie d’Italia, a cura di Arturo Galansino.

JR A HONG KONG CON GIANTS

A Hong Kong, JR è arrivato – in concomitanza con la settimana dell’arte collaterale alla fiera Art Basel Hong Kong, in programma dal 23 al 25 marzo – su invito del più grande centro commerciale della città, l’Harbour City, incaricato di realizzare presso l’Ocean Terminal Deck di Tsim Sha Tsui (antico molo commerciale), l’installazione fotografica inaugurata lo scorso 13 marzo e visibile fino al 23 aprile nell’area del Victoria Harbour. GIANTS: Rising Up è il titolo dell’opera, che raffigura un’atleta impegnata nel salto in alto, sospesa a mezz’aria con il corpo che si inarca e il viso rivolto verso lo skyline acquatico del porto. “Un invito a spiccare il volo e a ottenere di più”, spiega l’artista, che torna a immortalare il gesto atletico come metafora di impegno e resistenza dopo le Olimpiadi brasiliane.  Alta 12 metri e larga altrettanto, l’installazione interagisce con l’ambiente circostante, com’è tipico dei progetti di JR, che a Hong Kong ha voluto omaggiare l’artigianato architettonico tradizionale, “adagiando” l’opera su un reticolo di impalcature in bambù.

JR, Giants Rising Up, Hong Kong, 2023

JR, Giants Rising Up, Hong Kong, 2023

LA POLEMICA DEL FENG SHUI

Nonostante la premura dimostrata nei confronti della cultura cinese, però, l’installazione sembra scontrarsi con i dettami del Feng Shui, disciplina spirituale che studia le interazioni tra l’uomo e l’ambiente per ricercare un maggiore benessere individuale. Secondo alcuni esperti della disciplina, infatti, il gesto atletico della saltatrice in alto potrebbe essere interpretato, da lontano, come corpo inerme di una persona caduta da un edificio, trafitto dall’impalcatura (proprio all’opposto dell’idea che ha guidato l’artista nell’immaginare una persona che spicca il volo). Immagine di cattivo auspicio, secondo i maestri di Feng Shui, e dunque soggetta alle critiche che hanno iniziato a circolare online, in un contesto, come quello di Hong Kong, dove architettura e progettazione d’interni fanno ancora grande riferimento alla disciplina spirituale (già nel 2019, non a caso, anche l’artista americano Kaws era incappato nelle proteste dei maestri per una delle sue caratteristiche sculture gonfiabili). Ma l’opera piacerà al pubblico internazionale della fiera? In città (dove ha appena inaugurato la nuova sede della casa d’aste Phillips) per Art Basel sono attese 177 gallerie da 32 Paesi del mondo, per celebrare la prima vera ripartenza del sistema fieristico dell’arte dopo la pandemia.

Livia Montagnoli

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