La brughiera, il castello e la scimmia. La mostra di Nazzarena Poli Maramotti a Roma

È una favola che trae spunto dall’autobiografia la mostra di Nazzarena Poli Maramotti alla Galleria z2o di Roma. Un racconto fatto di ceramica e pittura sullo sfondo della brughiera emiliana

In un tempo indefinito si attribuiva l’abbondanza di artisti emersi dalle Fiandre al tasso di nebbie e di umidità del territorio. Come se la brina, per assurdo, generasse l’esigenza di una messa a fuoco e insieme un’onirica propensione per la sfumatura dei contorni. C’è un’artista, molto legata alla pittura fiamminga e cresciuta in luoghi similari, che ha portato il genius loci della brughiera emiliana entro i confini evocativi e labili dei suoi lavori.
È Nazzarena Poli Maramotti (Montecchio Emilia, 1987) di cui la galleria romana z2o inaugura la mostra Una fòla, accompagnata da un testo di Cecilia Canziani.

Nazzarena Poli Maramotti, Bacigalupo, 2022. Tecnica mista su tela 65 x 50 cm. Photo Fabrizio Cicconi

Nazzarena Poli Maramotti, Bacigalupo, 2022. Tecnica mista su tela 65 x 50 cm. Photo Fabrizio Cicconi

NAZZARENA POLI MARAMOTTI IN MOSTRA A ROMA

Si tratta del secondo capitolo di una trilogia cominciata nel 2021. Mentre in Pratonera l’artista presentava il proprio paese, la pianura d’intorno e i suoi rituali, qui il focus si restringe (oppure si allarga fino al dissolvimento) attorno a una curiosa storia di famiglia dai risvolti fiabeschi che sembra richiamare Calvino e il suo Castello dei destini incrociati.
Vi è una voce narrante anzitutto, quella della nonna di Nazzarena dalla quale il ciclo di ceramiche e dipinti su tavola e su tela prende avvio. Vi è poi un immancabile castello, tre insoliti personaggi e infine una mordace scimmietta che non appare mai ritratta per intero, ma la cui presenza si moltiplica ovunque. La si riconosce nelle code antropomorfe che circondano alcuni quadri, la s’indovina nelle zampette mimetizzate entro i profili di grandi paesaggi dalle cromie remote. Se ne percepisce il birbante andirivieni lungo tutto il percorso. A suggerire che la storia narrata non è soltanto una fòla, una favola. O che, se lo è, in filigrana cela qualcosa della verità.

Francesca de Paolis

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Francesca de Paolis

Francesca de Paolis si è laureata in Filologia Moderna con indirizzo artistico all'Università La Sapienza di Roma, completando i propri studi con un Corso di Formazione Avanzata sulla Curatela Museale e l'Organizzazione di Eventi presso l'Istituto Europeo di Design di…

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